Scheda film
Regia: Mario Piredda
Sceneggiatura: Mario Piredda e Giovanni Galavotti
Fotografia: Fabrizio La Palombara
Montaggio: Corrado Iuvara
Scenografie: Pietro Rais
Costumi: Stefania Grilli
Musiche: Marco Biscarini
Suono: Piero Fancellu
Italia, 2019 – Drammatico – Durata: 97′
Cast: Nora Stassi, Luciano Curreli, Piero Marcialis, Michele “Dr. Drer” Atzori
Uscita in sala e nelle arene: 18 luglio 2020 (anteprima a Cagliari)
Distribuzione: Articolture in collaborazione con MODIS – Moderno Distribuzione
Agnello di zio
Anita (Nora Stassi) ha diciassette anni e vive in Sardegna con suo padre Jacopo (Luciano Curreli), malato di leucemia. La malattia corre veloce e né lei né suo nonno Tonino (Piero Marcialis) sono compatibili con lui per un trapianto di midollo che potrebbe salvargli la vita. L’ultima carta da tentare è lo zio Gaetano (Michele “Dr. Drer” Atzori), ma i due fratelli vivono ai due capi opposti dell’isola e non si parlano da anni in seguito ad un violento litigio. Riuscirà Anita insieme a suo nonno a ricucire gli strappi del passato?…
Mario Piredda, qui al debutto nel lungometraggio di finzione dopo un passato di corti premiati e di documentari, si inserisce a pieno merito in quella nouvelle-vague sarda iniziata da registi come Salvatore Mereu e Bonifacio Angius. Se i primi due si distinguono nei loro lavori per una sorta di realismo magico, Piredda mette in scena una storia non meno poetica ma con i piedi piantati più nella realtà quotidiana dell’isola. Anche se sullo sfondo, racconta ad esempio delle basi militari in Sardegna (pare che il 60% del demanio militare nazionale sia lì) e dell’alta incidenza di malattie tumorali legate all’ingente presenza di polveri radioattive, residui delle esplosioni e delle esercitazioni.
Il dramma pesante di una ragazzina che ha già perso la madre e lotta insieme al padre per non perderlo, la tragicità di rapporti famigliari che il tempo ha corroso e che lei stessa non comprende fino in fondo si stemperano però con sfumature di ironia, rintracciabili nella compagna di chemio che Jacopo conosce in ospedale o nel sentito applauso al sole che i due fratelli, per una volta riuniti, gli tributano a tramonto avvenuto. E quel dialetto sardo, antico, che entra come una chiosa tra i dialoghi conferisce forza ad un racconto già potente.
Il film è arricchito dalle interpretazioni di attori in parte professionisti e in parte no (lo zio Gaetano è il rapper Michele Atzori, in arte Dr. Drer), dai volti rustici e genuini, sui quali spicca l’esordiente Nora Stassi, appena più grande d’età, scovata in un bar dal una responsabile del casting dall’occhio lungo. L’agnello poggia interamente sul personaggio di Anita, da lei interpretato, e Nora l’ha fatto tutto suo. Una piacevole sorpresa nel panorama italiano.
Voto: 7
Paolo Dallimonti