Scheda film
Regia: Atom Egoyan
Soggetto: dal libro “Devil’s Knot: The True Story of the West Memphis Three” di Mara Leveritt
Sceneggiatura: Paul harris Boardman e Scott Derrickson
Fotografia: Paul Sarossy
Montaggio: Susan Shipton
Scenografie: Phillip Barker
Costumi: Kari Perkins
Musiche: Mychael Danna
Suono: Shirley Libby
USA, 2013 – Drammatico– Durata: 115′
Cast: Reese Witherspoon, Colin Firth, James Hamrick, Seth Meriwether, Dane DeHaan, Kristopher Higgins, Mireille Enos
Uscita: 8 maggio 2014
Distribuzione: Notorious Pictures
Ad ogni vittima un colpevole
West Memphis, cittadina dell’Arkansas, 5 maggio 1993. Nel pomeriggio tre bambini di otto anni scompaiono nel nulla. Il giorno dopo, i loro corpicini vengono ritrovati nelle acque di un vicino torrente.
I cittadini reclamano giustizia ad ogni costo e, passato un mese, tre arresti sembrano assicurarla: a finire dentro sono lo studente Jessie Misskelley (Kristopher Higgins) di 17 anni che, dopo diciotto ore di interrogatorio accusa altri due ragazzi, Damien Echols (James Emrick) e Jason Baldwin (Seth Meriwether); il movente pare essere quello della setta satanica.
Misskelley ritratta poche ore dopo, ma ormai “giustizia” è fatta, con il pronunciamento di due ergastoli e di una condanna capitale ad Echols, mentre la polizia non sembra essersi fatta troppi scrupoli per garantirla.
Tra molteplici indizi importanti trascurati ed altri più deboli tenuti in considerazione, l’investigatore privato Ron Lax (Colin Firth) sospetta però che l’assassino sia ancora in giro e convince Pam Hobbs (Reese Witherspoon), madre di una delle vittime, anch’ella dubbiosa nei confronti di metodi troppo sbrigativi, a gettare un occhio oltre le apparenze, verso una verità che potrebbe essere ben più agghiacciante…
Tratto da una storia vera ed ispirato ai libri “Devil’s knot: La vera storia dei tre di West Memphis” della giornalista Mara Leveritt ed a “Il buio dietro di me” scritto da Damien Echols, uno dei principali indagati, Devil’s knot – Fino a prova contraria mette al centro la crisi della famiglia: l’investigatore privato Ron Lax sta divorziando da sua moglie Margaret, mentre i genitori dei giovanissimi scomparsi sono messi a dura prova, anche se qualcuno di loro ha forse più di qualcosa da nascondere.
Il problema fondamentale del film diretto da Atom Egoyan è quello di una sceneggiatura mal scritta (da Paul Harris Boardman e dall’altrove ottimo Scott Derrickson) e sbilanciata, che, nella durata di quasi due ore non riesce a mettere a fuoco la vicenda, relegando alle didascalie finali molti elementi dei fatti narrati. Si tratta certo di una storia realmente poco chiara, ma è compito e dovere di un buon narratore organizzare il materiale della narrazione, mentre qui regista e sceneggiatori diventano preda dell’oggettiva confusione degli accadimenti originali.
Le indagini furono indubbiamente svolte malamente ed in fretta e furia ed intorno al caso maturò un movimento d’opinione che coinvolse anche diversi artisti, ma quello che Egoyan riesce a portare sul grande schermo è davvero poca roba. Alla mente sovviene Changeling di Clint Eastwood su un precedente e simile caso di rapida “giustizia sommaria”, ma il paragone sarebbe cinematograficamente davvero impietoso.
La pellicola, a metà tra il genere thriller (fiacco) e quello sentimentale, pur toccando i temi della religione e della fede, si appiattisce verso i livelli di una banale fiction televisiva, travolgendo anche, grazie pure al solito doppiaggio piatto ed incolore, le discrete interpretazioni di alcuni dei suoi interpreti – su tutti un Colin Firth dai molteplici toni – mentre è meglio stendere un velo pietoso su quella di un bolso Bruce Greenwood, davvero poco convincente nel ruolo del giudice David Burnett.
A riprova della inutilità della (presente) fiction, dal 1996 al 2012 sono stati girati almeno tre documentari sulla vicenda, Paradise lost: The child murders at Robin Hood Hills, Paradise lost 2: Revelations e, ultimo, West of Memphis di Amy Berg, prodotto da Peter Jackson e Fran Walsh, nel quale venivano pronunciate nuove e più stringenti accuse verso Terry Hobbs, patrigno di uno dei bambini.
Voto: 5 e ½
Paolo Dallimonti