Scheda film
Regia: Mélanie laurent
Soggetto: basato sul romanzo di Nic Pizzolatto
Sceneggiatura: Jim Hammett
Fotografia: Arnaud Potier
Montaggio: Joseph Krings
Scenografie: Lisa Myers
Costumi: Lynette Meyer
Musiche: Marc Chouarain e Eugénie Jacobson
Suono: Great City Post
USA, 2018 – Thriller – Durata: 93′
Cast: Ben Foste, Elle Fanning, Jeffrey Grover, Christopher Amitrano, Mark Hicks, María Valverde, Beau Bridges
Uscita in sala: 6 agosto 2020
Distribuzione: Movies Inspired

Piccoli criminali evolvono

Roy (Ben Foster) è un piccolo criminale di New Orlean, alcolizzato e sulla soglia dei quarant’anni, che lavora per il suo boss Stan (Beau Bridges). Il giorno in cui scopre di avere una malattia in fase avanzata, si rende conto anche che il suo capo lo vuole morto. Sfuggito all’imboscata che lui gli ha teso, nella rocambolesca fuga si trova tra le mani Rocky (Elle Fanning), una giovanissima prostituta che decide di portare con sé.

Si rifugia in Texas, a Galveston, un posto legato al suo misterioso passato, non prima di aver recuperato Tiffany, la sorellina di tre anni di Rocky, sottraendola al malvagio patrigno. Apprdodati in uno strano motel, tra i due personaggi si instaurerà un legame molto diverso da quanto vissuto prima. Ma non tutto è come sembra e il passato è sempre qualcosa di troppo pesante per poterselo scrollare di dosso…

Quinto film dietro la macchina da presa dell’attrice francese Mélanie Laurent e prima pellicola in inglese, Galveston, trattto dal romanzo di Nic Pizzolatto, autore della serie TV True detective, è una curiosa commistione di multiple suggestioni come anche di generi: un road movie che viaggia dal dramma al thriller passando per il western con una spruzzata di romance.

Dopo un bell’inizio in quarta, la pellicola però comincia a rallentare, smarrendo la direzione più volte, ma riuscendo in altrettante situazioni a recuperarla. “Un noir americano diretto da una regista europea”, come l’ha definito la stessa Laurent, l’incontro tra due culture ben diverse tra loro che però alla fine non riesce a cogliere e a portare sullo schermo tutte le numerose opportunità che aveva sulla carta, nonsostante l’impegno della regista.

Un’opera che si tiene in piedi soprattutto grazie alle interpretazioni di un cast eccezionale: un Ben Foster duro come sempre, ma con note di dolcezza insperate, un uomo che le ha viste tutte, ma ancora deve vederne; una Elle Fanning che mantiene un velo d’innocenza anche in mezzo agli orrori più profondi ed estremi; un Beau Bridges che è quasi l’incarnazione del male assoluto.

Voto: 6

Paolo Dallimonti