Scheda film
Titolo originale: Preière Annéee
Regia, Soggetto e Sceneggiatura: Thomas Lilti
Fotografia: Nicholas Gaurin
Montaggio: Lilian Corbeille
Scenografie: Philippe Van Herwijnen
Costumi: Dorothée Guiraud
Musiche: Alexandre Lier, Sylvain Ohrel e Nicolas Weil
Suono: François Guillaume, Elisabeth Paquotte, Raphael Sohier e Jean-Paul Hurier
Francia, 2018 – Drammatico – Durata: 92′
Cast: Vincent Lacoste, William Lebghil, Michel Lerousseau, Darina Al Joundi, Benoit Di Marco, Graziella Delerm, Guillaume Clérice
Uscita in sala: 2 settembre 2020
Distribuzione: Movies Inspired

Medici per la pelle

Antoine (Vincent Lacoste) e Benjamin (William Lebghil) sono due studenti che stanno cercando di entrare alla Facoltà di Medicina a Parigi frequentando il primo anno e facendo test su test che saranno determinanti al fine di poter proseguire o meno la carriera medica o ripiegare su una disciplina comunque sanitaria ma diversa. Per Antoine è la terza volta, mentre Benjamin è uscito fresco fresco dal liceo. Il primo è determinato, ha passione, dimostra di avere la Medicina nel sangue, ma si scontra con un sistema duro e spietato. Il secondo ha il padre medico, non sa neanche bene perché ha scelto quel percorso di studi, ma il sistema l’ha capito e sa come studiare per fregarlo. Tra i due nascerà un’amicizia contrastata, incrinata dai risultati brillanti di Benjamin contro gli sforzi poco produttivi di Antoine, ma la coppia di amici saprà di poter contare l’uno sull’altro, pure in mezzo alle difficolta, fino alla fine…

Dopo Ippocrate e Il medico di Campagna (e la serie TV Hippocrate, ancora inedita da noi), al suo quarto lungometraggio di finzione, il francese Thomas Lilti porta sullo schermo una pellicola nuovamente legata al mondo della medicina, anche se è più un pretesto per raccontare e denunciare il sistema scolastico/didattico. Con alcuni inserti in cui gli aspiranti medici vengono intervistati, ma anche attraverso tutto il racconto, Lilti mette a nudo l’organizzazione universitaria francese in cui la passione non basta e per rispondere a 77 domande in 3 ore bisogna essere delle macchine o comunque servono più l’istinto animale e la freddezza che aver studiato tanto

Perciò quello che comincia come un romanzo di formazione, in cui “il tipo che già c’è passato” insegna al novizio, via via si ribalta e sarà il più giovane a dare all’esperto, più metodico, le dritte che ha subito sgamato . E questo dimostra come nel sistema formativo nazionale non tutto funzioni a dovere.

Ben ritmato e sostenuto da due freschissimi e bravissimi interpreti, Il primo anno è un film decisamente politico e pure personale, poiché Lilti è anche un medico e ha messo nel racconto la sua esperienza di giovane studente di medicina vissuta vent’anni prima. Appassionante e divertente: da non perdere!

Voto: 7

Paolo Dallimonti