Scheda film
Titolo originale: The perfect candidate
Regia: Haifaa Al Mansour
Soggetto e Sceneggiatura: Haifaa Al Mansour e Brad Niemann
Fotografia: Patrick Orth
Montaggio: Andreas Wodraschke
Scenografie: Olivier Meidinger
Costumi: Heike Fademrecht
Musiche: Volker Bertelmann
Suono: Sebastian Schmidt
Germania/Arabia Saudita, 2019 – Drammatico – Durata: 101′
Cast: Mila Alzahrani, Dhay, Khalid Abdulrhim, Shafi Al Harthy
Uscita in sala: 3 settembre 2020
Distribuzione: Academy Two
La donna che vinse due volte
Maryam (Mila Alzahrani) è una giovane e ambiziosa dottoressa che lavora presso una piccola clinica cittadina in Arabia Saudita. Nonostante le sue qualifiche, ogni giorno deve guadagnarsi con fatica il rispetto dei suoi colleghi uomini e l’accettazione da parte dei suoi pazienti. Quando in mancanza dell’autorizzazione di un tutore le viene impedito di prendere un aereo per Dubai per sfruttare la possibilità di un lavoro migliore, un errore burocratico la fa imbattere per caso nel modulo di iscrizione alle elezioni locali della sua città e decide perciò di candidarsi. Mentre suo padre, un musicista, è in tournée per suonare ai primi concerti pubblici permessi nel Regno da decenni, Maryam ingaggia le sue sorelle minori per iniziare una raccolta fondi e pianificare gli eventi della sua campagna elettorale. Pur scontrandosi continuamente con le restrizioni imposte al ruolo tradizionale delle donne nel Regno, la coraggiosa candidatura di Maryam inizia ad acquistare slancio e ad attirare l’attenzione della comunità conservatrice. Qualunque sarà il risultato, il cambiamento sarà stato innescato e inevitabile…
La candidata ideale parte dalle piccole cose per parlare delle grandi: una strada non asfaltata che porta al pronto soccorso dell’ospedale dove lavora la protagonista e che apre e chiude il film, pur se in due “versioni” ben diverse, è il primo pretesto e il “la” per affrontare una situazione più grande, come la condizione della donna in Arabia Saudita. Grandi mutamenti sono in atto nel Regno: sale da concerto e gallerie d’arte stanno ricominciando ad aprire in tutto il paese, ma la strada da percorrere è ancora lunga.
Haifaa Al-Mansour, quasi dieci anni e due lungometraggi dopo il meraviglioso La bicicletta verde, torna a raccontare il suo paese che nel frattempo è profondamente cambiato e ancora sta continuando ad evolversi. Se all’epoca, nel 2011, fu difficile, quasi impossibile girare il film, oggi, anche se la situazone non è affatto paragonabile al nostro mondo occidentale, i cinema stanno spuntando in tutto il regno e una donna come lei è libera di svolgere riprese en-plein-air e non più – come allora – nascosta in un furgone per evitare contatti con gli uomini.
La candidata ideale affronta in maniera semplice, ma con eleganza formale tematiche scomode e importanti e racconta che non è importante vincere una partita per sconvolgere il mondo, ma almeno giocarla.
Voto: 6 e ½
Paolo Dallimonti