Dopo aver regalato ad Antonio Banderas un ruolo particolare in Dolor y gloria, Pedro Almodóvar riafferma il suo status di regista “generoso” con una parte complessa per un’ attrice classica nei suoi film, Penélope Cruz. Come suggerisce il titolo, Madres parallelas è un indagine dettagliata e minuziosa sull’istinto materno, un tema centrale in gran parte della filmografia del grande regista spagnolo, insieme ai lasciti di un passato nascosto e l’importanza del popolo comune come deposito di quei ricordi. Sebbene il film non raggiunga le vette di altre opere del maestro, questo non significa che il melodramma sia meno avvincente o coinvolgente. Soprattutto, conferisce alla meravigliosa Cruz uno dei ruoli migliori della sua carriera.
Film acclamato alla mostra del cinema di Venezia 2021, con punteggi di giuria critica molto elevati e ottimo riscontro in generale anche di pubblico.
L’attrice offre la sua prova migliore dai tempi di Volver. Cruz interpreta Janis, una fotografa commerciale di successo che prende il nome da Janis Joplin da sua madre hippie, che è morta giovane. Dopo un servizio fotografico con l’antropologo forense Arturo (Israel Elejalde), Janis chiede il suo aiuto per ottenere finanziamenti da una società storica per scavare una fossa comune. Secondo la sua famiglia, il suo bisnonno è stato seppellito lì dopo essere stato ucciso dai fascisti durante la guerra civile spagnola.
Nel frattempo, Janis inizia una relazione con Arturo e rimane incinta, liberandolo da ogni responsabilità una volta che decide di andare avanti e avere il figlio. Nel reparto maternità, Janis incontra l’adolescente Ana (Milena Smit). Due madri single le cui gravidanze non sono state pianificate.
Janis e Ana rimangono in contatto all’inizio, ma quando una Ana appena emancipata, e svincolata da sua madre e dal padre, ritrova la strada per tornare nella vita di Janis, la natura della loro relazione cambia radicalmente, rendendo inevitabile che la verità venga a galla. E qui si accende il film con un colpo di scena.
L’amore illimitato che Almodóvar ha mostrato nei confronti dei suoi personaggi femminili nel corso della sua carriera è ampiamente mostrato in questo film, evitando i giudizi e dando il perdono anche per l’egoismo e i difetti dei suoi personaggi. Questo è molto vero ad esempio per Teresa, che si sfoga con Janis in una bella scena confessionale, ammettendo di non aver mai sentito la vocazione di essere una moglie o una madre, il suo primo amore è stato il teatro.
Incantevole.
Voto 7,5
VC