Scheda film
Titolo originale: Unclenching the fists
Regia: Kira Kovalenko
Sceneggiatura: Kira Kovalenko e Anton Yarush, con la collaborazione di Lyubov Mulmenko
Fotografia:Pavel Fomintsev
Montaggio: Mukharam Kabulova, con la partecipazione di Vincent Deyveaux
Costumi: Asya Belova
Suono: Rostislav Alimov
Russia, 2021 – Drammatico – Durata: 97′
Cast: Milana Aguzarova, Alik Karaev, Soslan Khugaev, Khetag Bibilov,Arsen Khetagurov, Milana Pagieva
Uscita in sala: 14 luglio 2022
Distribuzione: Movies Inspired

L’insostenibile leggerezza dell’Ossezia

La piccola città mineraria di Mizur si trova in alto, sulle montagne dell’Ossezia del Nord, tra ripide scogliere. Zaur (Alik Karaev) ha sistemato qui la sua famiglia. Tiene i suoi figli maschi e la sua unica figlia femmina stretti a sé, non riuscendo a vedere la linea che separa la preoccupazione paterna da una soffocante iperprotezione. Suo figlio maggiore, Akim (Soslan Khughaev), è già scappato nella città più vicina, Rostov, per trovare lavoro. Il più giovane, Dakko (Khetag Bibilov), non è ancora del tutto sicuro di cosa vuole dalla vita, mentre la figlia di mezzo, Ada (Milana Aguzarova), sta pianificando la propria fuga. Nonostante sia già una giovane donna, suo padre insiste ancora nel trattarla come una ragazzina indifesa. Liberarsi dalla stretta paterna per intraprendere finalmente una vita adulta indipendente si rivela più difficile di quanto si aspettasse. Ma da cosa sta cercando di proteggere sua figlia questo padre?

Il film di Kira Kovalenko si basa soprattutto sull’interpretazione della bellissima Milana Aguzarova, giovane studentessa di teatro, che riesce a portare sullo schermo la bellezza e la fragilità della protagonista Ada o “Adazda”, così come viene chiamata dai suoi. L’impossibilità di un amore, per un difetto congenito che la costringe “a fare pipì come un bebè” e di riflesso per la rigidità paterna, viene resa meravigliosamente dalla giovane attrice. Kira Kovalenko pedina i suoi personaggi, soprattutto la protagonista che dà il titolo alla pellicola, senza abbandonarli, regalandoci così ogni loro preziosa sfumatura. Ci accompagna nella scoperta di un territorio sconosciuto ai più, come quello del Caucaso settentrionale e in particolare dell’Ossezia del Nord, ancora selvaggio e non del tutto urbanizzato, dove però la polvere della strada, i dirupi grigi e gli edifici fatiscenti sono contrastati dalle vivaci macchie di colore dei costumi e dalla luce naturale dei luoghi, contro ogni possibile luogo comune.

“L’ispirazione iniziale per la storia trova origine nel romanzo di Faulkner, ‘Non si fruga nella polvere'”, dice la regista, “secondo cui, mentre alcune persone sono in grado di sopportare la schiavitù, nessuno può sopportare la libertà. L’idea della libertà intesa come un fardello era l’unico tema per me davvero importante, mentre lavoravo al film”.

Kira Kovalenko si è inoltre ispirata per l’affresco famigliare a Marco Bellocchio – il titolo internazionale Unclenching the fists (Aprendo i pugni) si rifa’ a I pugni in tasca – regista da lei molto amato, e anche al Neorealismo italiano (da cui il pedinamento dei suoi personaggi), mantenendo un taglio prettamente documentaristico – bellissimo in questo senso il finale – e realizzando così un film prezioso da godere in ogni suo piccolo dettaglio.

Voto: 7

Paolo Dallimonti