Dal 19 al 28 agosto 2022 a Bosco Chiesanuova, sull’altopiano di prati che corona Verona, e online sulla piattaforma MyMovies ritorna per il 28° anno la rassegna cinematografica internazionale dedicata alla vita, la storia e le tradizioni sulle montagne di ogni angolo del mondo.
Tra gli ospiti di questa edizione: il regista e sceneggiatore Michelangelo Frammartino, l’astronauta Luca Parmitano e il regista Pupi Avati.

La vera storia della partita di nascondino più grande del mondo (Paolo Bonfadini, Irene Cotroneo, Davide Morando). Da più di settant’anni, a Serravalle Langhe, in onore dei partigiani si gioca la partita di nascondino più grande del mondo. Brillantissimo mockumentary tutto italiano, dove la boutade si fonde con l’impegno sociale e il ricordo. La delirante e ironica partita a nascondino è la buffa occasione per ricordare chi ha salvato il nostro Paese ed era costretto a non farsi trovare per motivi molto più drammatici. Pur nella breve durata, le immancabili risate aprono lo spiraglio all’emozione. Perfetto! Montagne italiane. Voto: 9

La vergine albanese/The albanian virgin/Virgjeresha shqiptare (Bujar Alimani). Sui rilievi albanesi, Luana accetta un matrimonio imposto dalla famiglia, invece di un tenero amore, ma sarà l’inizio di un dramma che la porterà a diventare “burrnesh”, ossia “vergine giurata”, votandosi alla castità… Una saga e faida famigliare che inizia nel 1958 passando per il 1968 e arrivando al 1991 e che affronta un tema già trattato in parte dalla nostra Laura Bispuri in Vergine giurata nel 2015. Film co-prodotto tra Albania, Belgio e Germania, bellissimo e rigoroso, come il tema che tratta, ma spesso davvero toccante, ambientato in un mondo ormai purtroppo o per fortuna perduto dove vigono ancora leggi ancestrali come quella del Kanun. L’umanità e la femminilità, quest’ultima pur celata per questioni di codice ed etichetta sotto abiti femminili, finiranno però col prevalere. Ancestrale. Concorso. Voto: 8

In mezzo alla nebbia/Entre la niebla (Augusto Sandino). Uno strano uomo dal grande naso si sforza di proteggere l’ecosistema dell’Altiplano Cundiboyacense. Lotta contro i traffici illegali di una cava, anelando ad una fuga. Tra documentario e finzione, un film altamente poetico con un curioso protagonista, tra i suoi sogni, le sue necessità e gli impegni quotidiani. Coproduzione tra Colombia, Norvegia e Repubblica Ceca che mescola il sogno con location spettacolari. Davvero imperdibile. Concorso. Voto: 7 e ½

Orogenesi/Orogenèse (Axel Vendrely, Damien Barthas, Lise Delocroix, Emma Gaillien, Pierre Legargeant, Roland Van Hollebe). Prima dell’alba, uno strano umanoide dal grande occhio precipita sulla Terra. Dal deserto vedrà nascere le montagne e con esse sentirà crescere in sé l’aspirazione all’ascesa… Breve e rapidissimo cortometraggio francese in animazione mista che ci avvolge in un mistero probabilmente all’alba dei tempi. Un piccolo film da vivere e sentire, tutto d’un fiato. Seminale. Concorso. Voto: 7 e ½

Alla ricerca dei cavalli/Looking for horses (Stefan Pavlović). Un giovane regista torna nella terra nativa, sulle rive di un lago tra le montagne della Bosnia, dialogando con un vecchio pescatore alla ricerca di un branco di cavalli selvaggi… Una coproduzione tra Bosnia ed Erzegovina, Francia e Paesi Bassi per un personalissimo film documentario che ,attraverso la curiosa figura del protagonista, cerca di entrare anche nell’intimo del giovane regista, tra i suoi ricordi e la sua fin qui breve vita., sfociando spesso in puro lirismo. Introspettivo. Concorso. Voto: 7

Cervo/Gavazn (Hadi Babaeifar). In un villaggio sulle montagne dell’Iran, Ehsan guarda preoccupata il fratello malato. Quando un cervo appare alla finestra, lei partirà in una corsa disperata per salvarlo. Poetico cortometraggio iraniano che mescola leggenda e malattia, in un affascinante connubio. Concorso. Voto: 7

Dentro al ghiaccio/Into the ice/Rejsen til isens indre (Lars Henrik Ostenfeld). Tre “glaciologhi” esplorano ciò che rimane della calotta glaciale della Groenlandia. Quanto tempo abbiamo per capire come limitare gli effetti dello scioglimento?… Interessante analisi di un problema di cui non si parla mai abbastanza, tra epica e risveglio delle coscienze, mostrando anche i problemi più elementari che un esperto deve affrontare, in preparazione e una volta in missione. Da servire freddo. FFDL Green. Voto: 7

Grazie al cielo (Remo Schellino). Dal 1978 Franco Dalmasso vive in una casa sulle Alpi cuneesi, di cui utilizza solo l’esterno. Pacifista e militante politico, cammina ininterrottamente nei suoi boschi. Documentario italiano su una figura veramente d’altri tempi, su un uomo che, rinunciando a tutto, ha trovato la libertà, pur ammettendo di non essere completamente libero. Il regista ha intessuto lunghe chiacchierate col singolare protagonista nel corso degli anni, realizzando un film che suscita nello spettatore non pochi interrogativi: sulla società contemporanea, ma soprattutto su se stesso. Indipendentissimo. Montagne italiane. Voto: 7

John – L’ultimo cowboy norvegese/John – Den siste norske cowboy (Frode Fimland). John Hoiland, 92 anni, gestisce da solo un ranch sulle montagne del Montana. Ripara le sue vecchie auto e suona la fisarmonica alla festa di paese, assieme al suo grande amico Jim… Una figura più che mitologica, un uomo che per i ricordi che racchiude in sé potrebbe vedersi dedicata una serie. Frode Fimland riesce abilmente a racchiudere il tutto in solo un’ora e mezza in cui non si può che pendere dalle labbra del carismatico, ma umile John. Granitico. Concorso. Voto: 7

Scarpette rosse/Rudé boty (Anna Podskalská).  Il tradizionale ballo del villaggio è incominciato, ma Róza non ha un compagno. All’improvviso uno sconosciuto invita proprio lei, regalandole un paio di scarpette rosse… Breve film d’animazione dalla Repubblica Ceca, travolgente e appassionante come la danza di cui narra, in un volteggiare in cui il diavolo ci mette lo zampino. Sulfureo. Concorso. Voto: 7

Tardo agosto (Federico Cammarata, Filippo Foscarini). Il fuoco che brucia il sottobosco, un pastore che prega il suo Dio, il temporale che si porta via l’estate. Un’immersione nei paesaggi montani di un’isola ferita, la Sicilia. Mediometraggio documentario che ha al centro il fuoco, ripreso spesso in immagini suggestive. La poesia regna sovrana in un susseguirsi di immagini che lasciano senza fiato, tra Franco Piavoli ed Ermanno Olmi. Pirico. Concorso. Voto: 7

La velocità della felicità/Haengbog-ui sogdo (Hyuckjee PARK).Il duro lavoro di due bokka, trasportatori di carichi a spalle da consegnare ai rifugi raggiungibili solo a piedi nel Parco Naturale di Oze, sulle montagne del Giappone… Eccezionale documentario proveniente dalla Corea del Sud che sembra quasi un film di finzione, tra riprese con i droni e l’occhio incollato sugli uomini straordinaria che svolgono un lavoro straordinario, un pedinamento quasi zavattiniano che ci porta perfino nelle loro famiglie. Transmontano. Concorso. Voto: 7

Holgut (Liesbeth De Ceulaer). Gli animali viventi ed estinti della tundra assumono una valenza mitica sullo sfondo di un’ inesorabile catastrofe naturale: lo scioglimento del permafrost siberiano. Sulle orme di Jurassic Park, un documentario battente bandiera belga che osa anche sognare e aprire lo spiraglio della poesia. Trans-onirico. FFDL Green. Voto: 6 e ½

Leogra, eredità di un paesaggio (Andrea Colbacchini) Un ritratto di montanari che raccontano i cambiamenti paesaggistici che hanno trasformato la Val Leogra, nelle Prealpi Vicentine, riflettendo sul rapporto tra uomo e natura. Interessante mediometraggio italiano che confronta le speranze dei giovani con i ricordi degli anziani, fornendo più piani di lettura al fenomeno dell’abbandono dei piccoli paesi. Solidale. Montagne italiane. Voto: 6 e ½

Il sergente dell’altopiano. La storia di Mario Rigoni Stern (Federico Massa, Tommaso Brugin). Vita e opere di Mario Rigoni Stern, a cento anni dalla sua nascita, in una ideale giornata sull’Altopiano di Asiago. I suoi racconti si intrecciano con le interviste agli amici, ricostruendo il percorso esistenziale ed editoriale di uno dei grandi scrittori del Novecento, di cui con lucidità ha narrato orrori ed errori ed al quale nel 1998 è stato perfino dedicato l’asteroide 6373. Un medio-metraggio che si segue con attenzione e trasporto. Astro-letterario. Montagne italiane. Voto: 6 e ½

Tra noi donne/Among us women (Sarah Noa Bozenhardt, Daniel Abate Tilahun). Come convincere le madri dell’Etiopia Rurale a partorire in clinica? Desideri e dolori di donne, in un mondo in cui gli uomini sembrano relegati al ruolo di comparse. Coproduzione tra Germania ed Etiopia in un documentario sincero e illuminante nel quale il futuro è ineluttabilmente… donna! Femminista. Concorso. Voto: 6 e ½

L’uomo cervo/Gl’cierv (Danilo Sergio). Ogni anno a Castelnuovo al Volturno, in Molise, a Carnevale arriva l’Uomo Cervo per celebrare l’arrivo della primavera, un rito collettivo che si ripete da tempo immemorabile. Ipnotico cortometraggio italiano sui ritmi della natura, tra Ermanno Olmi e Franco Piavoli, con echi e pennellate quasi horror. Un tuffo in una natura che potrebbe già essere perduta. Immersivo. Montagne italiane. Voto: 6 e ½

Figli della bora/Sinovi burje (Miha Čelar). Sia il cane da pastore carsico sia il lupo sono “figli della bora”. Il primo viene educato a difendere il gregge da quei lupi che, come Slavc, dalla Slovenia sono tornati sulle Alpi. Documentario di produzione slovena non interessantissimo su fenomeni locali. Un lungo servizio di una trasmissione, tipo ad esempio la nostra “Report”, più che un film vero e proprio. Televisivo. FFDL Green. Voto: 6

Fortezza sopravvissuta/Ghale Bargharar (Farshad Fadaian). Morteza ha venduto tutte le sue proprietà in città per acquistare un vecchio castello ai margini del deserto, in Iran, che con l’aiuto della moglie tornerà a far fiorire. Mediometraggio iraniano che paga il peso di una lentezza eccessiva, pur supportato da ampie inquadrature con i droni, a contrasto tra l’ampio deserto e i cunicoli sotterranei. Claustrofobico. FFDL Green. Voto: 6

Doppio il Premio della Giuria. È stato assegnato al cortometraggio Idyll / Idillio (Austria e Germania, 2022) della regista tedesca Fanny Rösch, in visione in anteprima per l’Italia al Film Festival della Lessinia. Poi a La Prova (Belgio e Italia, 2021), film di diploma di Toni Isabella Valenzi, presentato in anteprima per l’Europa.

Tra i riconoscimenti speciali, il Premio del Curatorium Cimbricum Veronense al miglior film di un regista giovane è andato a Looking for horses / Alla ricerca dei cavalli (Bosnia ed Erzegovina, Francia e Paesi Bassi, 2021), lungometraggio d’esordio del regista Stefan Pavlović.
Il Premio della Cassa Rurale Vallagarina al miglior film sulle Alpi è stato consegnato al cortometraggio La vera storia della partita di nascondino più grande del mondo (Italia, 2021) di Paolo Bonfadini, Irene Cotroneo e Davide Morando. Inoltre, la stessa giuria ha attribuito una menzione speciale a Grazie al cielo (Italia, 2021) del regista e produttore cinematografico Remo Schellino.
Il Green Planet Movie Award al miglior film della sezione FFDLgreen è stato dato a Into the ice / Dentro al ghiaccio (Danimarca e Germania, 2022) del regista e fotografo Lars Henrik Ostenfeld.
Il Premio MicroCosmo della Giuria dei detenuti del Carcere di Verona è stato consegnato all’anteprima italiana John. Den siste norske cowboy / John. L’ultimo cowboy norvegese (Norvegia, 2021) del regista, produttore e fotografo Frode Fimland. Con il suo primo documentario per il cinema, Siblings are forever, ottenne il riconoscimento come miglior lungometraggio al Film Festival della Lessinia del 2014.
L’animazione scelta dai bambini è stata Maman pleut des cordes / Mamma piove a dirotto (Francia, 2021) di Hugo De Faucompret.
A completare il palmares del Festival è infine il Premio del pubblico che è andato all’anteprima italiana Virgjëresha shqiptare / La vergine albanese (Germania, Albania, Belgio e Kossovo 2021) del regista Bujar Alimani.

Dal nostro inviato Paolo Dallimonti.