Saranno 6 lungometraggi, 5 documentari, 14 cortometraggi e 6 doc shorts e 8 prodotti di Art Movie a concorrere per gli allori della terza edizione del Life Beyond Life Film Festival (https://www.lifebeyondlife.net/), proposto dall’Università Popolare ArtInMovimento (https://www.unipopaim.it/), in sinergia con l’Associazione Culturale SystemOut (http://www.systemout.org/), l’A.R.E.I. (Afterlife Research and Education Institute) e il Religion Today Film Festival. Collegato con i convegni internazionali “Andare Oltre. Uniti nella Luce” e “Oltre l’Oltre”, il LBLFF si focalizza sui temi escatologici per lo più legati alla vita oltre la vita, e accoglie prodotti cinematografici, provenienti praticamente da tutto il mondo, che trattano l’evento morte, il concetto di destino e le esperienze di medium, channeler e ricercatori spirituali.

Un ricco programma per la versione on demand della terza edizione del festival del cinema sulla vita oltre la vita, proposto dall’Università Popolare ArtInMovimento e diretto da Annunziato Gentiluomo. Dal 26 marzo al 9 aprile, su un canale dedicato Vimeo ( https://vimeo.com/showcase/9736287) per celebrare la vita, riflettendo sulla morte.

La versione live, dal 26 alle 28 marzo, a ingresso gratuito, si svolgerà invece presso l’Ambrosio Cinecafè di Torino.

The passion (Mia Mullarkey). La difficile elaborazione del lutto dopo un incidente che ha causato la morte di Bonny. Non risponde al telefono, ma è sempre viva, in macchina. Continuare a vivere è quasi come lasciarla per il suo fidanzato. Ce la farà?… Tenero cortometraggio che affronta una tematica difficile da un punto di vista in solito e con un’insolita fotografia. Rielaborante. Voto: 7 e ½

Crippled (Ali Ahmadi). Quattro anni prima, durante un incontro di wrestling, Ibrahim aveva causato involontariamente una paralisi ad uno dei suoi allievi, finendo in prigione. Adesso che il padre dello studente lo ha tirato fuori per poco,  si reca a casa loro per chiedere il perdono che finalmente lo liberi. Ma i genitori gli impongono una sola condizione: quella di uccidere il ragazzo per porre fine alla sua tortura infinita. Per Ibrahim sarà il momento di scegliere tra la propria vita e quella del disgraziato studente… Spiazzante cortometraggio iraniano che pone drammaticamente di fronte il senso di colpa e quello di giustizia. Tensione drammatica altissima per giungere ad un finale sorprendente e aperto alla speranza. Auto-fustigatorio. Voto: 7

Il custode e il fantasma (Christian Filippi). Un giovane custode (Simone Liberati) prende il posto del precedente (Federico Pacifici) presso il cimitero. L’anziano gli racconta che un fantasma si aggiri per le tombe. Ma, quando lo incontrerà sarà molto più reale del previsto. Interessante breve racconto italiano per una denuncia sociale sotto forma di delicata metafora. Realista. Voto: 7

Krošnja/Tree crown (Predrag Todorović). Senza pietre miliari e punti di riferimento, il popolo della Serbia occidentale sembra non essere mai esistito. Gli unici loro ritratti e biografie gli vengono dati solo dopo la morte. E a scolpirle erano solo contadini. Allo stesso tempo erano artisti naïf, poeti, filosofi, o soltanto artigiani, ma non erano indifferenti. Gli intagliatori di pietre tra le rive dell’Ibar e della Drina, tra i monti Rudnik e Zlatar, tra le rivolte serbe e le guerre mondiali, hanno antropomorfizzato le loro Sculture cosicché esse potessero sorvegliare la loro patria, in attesa di un’altra primavera ancora. Per morire un’altra volta. Il breve film serbo, senza parole, solo con didascalie epigrafiche e musica, mostra le sculture funebri in un maestoso affresco che ci ricorda come tutti, su questa terra, siamo mortali. Voto: 7

Eterni (Iago Sartini). Un fratello rende omaggio all’altro fratello malato. Una serie di immagini di terre lontane si umanizzano poi quando i due sono insieme, mano nella mano, sulla gabbia di un letto d’ospedale. Quasi video-arte per un cortometraggio che d’un tratto si fa poesia e famiglia. Voto: 6 e ½

La Giuria Lungometraggi, presieduta dal regista Giovanni Coda e composta da Simone Semprini, dal regista Ronni Thomas, dal critico Riccardo Cristiani, dalla film-maker Maddalena Merlino e dall’attore e dal regista Eduardo Ricciardelli, conferisce l’alloro come Miglior Lungometraggio all’iraniano “19” di Manijeh Hekma, che riceve, inoltre, il premio per la Migliore Regia e quello per la Migliore Sceneggiatura curata dalla stessa Manijeh Hekmat, da Mahsa Mohebali e da Jamileh Darolshafahi.
Roxy Bugler (“Wild Bones” [Regno Unito]) è Migliore Attrice mentre Stephen Oates (“Under The Weather”) il Migliore Attore.
La Giuria attribuisce la propria Menzione Speciale a “Under The Weather” (Canada) di William D. MacGillivray.

La Giuria Documentari, presieduta da Johan Nepomuk Maier, video-maker, e formata dal regista e sound-designer Alessandro Di Maio, dal documentarista Robert Lyon, dal documentarista Ignazio Figus, dal regista Kristian Xipolas, dallo sceneggiatore e regista Gianfranco Speranza e dalla comunicatrice pubblica Eleonora Tosco, conferisce il Premio al Miglior Documentario al canadese “How I die” (“Die Faehre”) di Julie Le Gal. La palma della Miglior Regia va all’israeliano “It’s a Wrap” di Amit Miller e Miri Urman.
La Menzione Speciale della Giuria Documentari viene conferita all’americano “Day of the Dead: a Celebration of Life” di Denise Richards.

La Giuria Cortometraggi, presieduta dal regista Derrick Lui è formata dal regista e sceneggiatore Antonello Schioppa, dal regista Lucio Toma, dal regista e direttore artistico Marco Gatti, dal critico cinematografico Giacomo Tinti, dall’insegnante e curatrice di eventi Consuelo Daneo e dall’attore Giuseppe Sgambellone, decreta come Migliore Cortometraggio l’iraniano “Crippled” di Ali Ahmadi. Attribuisce il Premio alla Miglior Regia al greco Panagiotis Fafoutis (“Pleura”) mentre conferisce il Premio come Best Afterlife Trama a JuroŠlauka e Andrej Kolenčík (“Revelation of John” [Slovacchia]).
Le due Menzioni Speciali della Giuria Cortometraggi vanno al cinese “Walking through the Bardo” di Wu Jiahui e al francese “Particules fines” di Gregory Robin.

La Giuria dei Doc Shorts, presieduta da Mario Guerra fotografo italiano, e formata dall’ingegnere e cinefilo, Fabrizio Salvati, dal regista e documentarista Nicolas Gauthier, dal docente di cinema e di estetica Hernando Gomez Gomez, dall’artista visiva e documentarista Elvira Sánchez López e dal ricercatore del paranormale Daniele Cipriani, conferisce il Premio del Miglior Doc Short al serbo “Krošnja / Tree Crown” di Predrag Todorović, che ottiene anche il premio come Miglior Regista.

La Giuria Art Movie, presieduta da R. Craig Hogan Ph. D., autore e presidente dell’A.R.E.I., e composta dall’incisore e grafico Samuele Maritan, dal compositore e regista Cosimo Morleo, dal designer Leonardo Moiso, cofondatore di Cortometraggi Film Festival, dall’ingegnere-architetto e referente Arei Europe Evelyn Meuren, e dalla docente e traduttrice Claudine Marquet, attribuisce il Premio come Best Art Movie al sudafricano “Red Gaia” di Udesh Chetty.
La Giuria Art Movie conferisce tre menzioni speciali: la prima all’americano “Death and Magic Castles” di Kari Barber; la seconda al portoghese “The boy and the owl” di Mário Gajo de Carvalho; e la terza al tunisino “Blind Spot” di Lotfi Achour.

Inoltre “Remanent” di Alexander Mullen si è aggiudicato il Premio Giovani IPS Albe Steiner di Torino, e a “Red Gaia” di Udesh Chetty è stato attribuito il Premio Miglior Animazione dei tre giovani dell’I.I.S.S. DesAmbrois di Oulx (TO).

La Giuria 12.0 ha scelto come Miglior Corto “The Free Hearts Friedrich Nietzsche” di Garshasp Y Ghobadi, e ha conferito la propria Menzione Speciale a “Il custode e il fantasma” di Christian Filippi

Si aggiungono a questi: il Premio Speciale “Andare Oltre” a Sir di Maurizio Ravallese; il Best Visual Emotion Impact a “The Prowler” di Tanguy Pochoy; il Best Creative Editing a “2020: life and death of a Virus” di Edo Tagliavini; e il Best Afterlife Research a “Death in the City” di BalakaGhosh, tutti decretati dallo staff del terzo LBLFF.
Infine, la Commissione Musica del LBLFF, costituita da Carmelo Spoto, Vixia Maggini e André Ruiz Luiz, ha assegnato il Premio alla Miglior Colonna Sonora a Rodrigo Molina (“The Exile of the Sea” di Mauricio Brunetti), mentre Alessandro Di Maio, insieme al Direttore Artistico e alla Direttore alla Programmazione, ha attribuito il Premio come Best Sound Design a Paul Williams (“Wild Bones” di Jack James)

Dal nostro inviato Paolo Dallimonti.