Scheda film
Regia, Soggetto e Sceneggiatura: Giampiero Pumo
Fotografia: Andrea Orlando
Montaggio: Matteo Santi
Scenografie: Giuliano La Spina
Costumi: Barbara Anselmo
Suono: Claudio Grandi
Italia, 2022 – Drammatico – Durata: 102′
Cast: Vivian Bellina, Elena Pistillo, Marilù Pipitone, Maurizio Bologna, Gianpiero Pumo, Tonia De Micco, Claudia Livolsi, Ernesto Tomasini
Uscita in sala: 7 dicembre 2022
Distribuzione: CDMstudios (Compagnia del Marketing), TNM Produzioni, Sicilia Social Star
Picchia picchia ballerino
Nella periferia di Palermo, Salvo (Giampiero Pumo) è un giovane padre che per mantenere il figlio, strappato alla moglie tossicodipendente, si arrabatta tra impieghi di fortuna e faccende criminal-grottesche. Quando la spirale di violenza gli si ritorce contro, si imbatte in Ciurè (Vivian Bellina), una ballerina transgender che va in suo soccorso spalancandogli le porte di un caleidoscopico night club gay dove lei si esibisce tutte le sere. L’uomo ha bisogno di soldi e la ragazza gli propone un’opportunità insolita. Riuscirà Salvo a superare i propri pregiudizi nei confronti di un mondo a lui sconosciuto e a vestire letteralmente panni inediti, fino a reinventarsi in un nuovo corpo?
Ciurè è una piacevolissima sorpresa, un’opera prima, scritta, diretta ed interpretata da Giampiero Pumo, che può vantare un’ottima sceneggiatura, ricca di dialoghi brillanti e veri, sinceri, che si aprono al dialetto di strada (richiedendo spesso il ricorso ai sottotitoli) e che colpiscono dritti al cuore, chirurgicamente. E può vantare anche un’interprete speciale: il suo vero cuore, Vivian Bellina, ossia Ciurè, scelta quasi per caso, che porta in dono al film tutta la sua storia e la sua giovane, complicata vita. Un’opera drammatica, che parla di disagio sociale, ma che al contempo è pop, richiamando e citando Almodovar, che si permette anche momenti più morbidi, quasi di commedia, ribaltando tutti gli stereotipi, dalla sicilianità al machismo. “Ciurè è qualcosa che riguarda tutti noi, non solo il genere o l’orientamento sessuale” ,dice il regista, “è quella parte più intima e libera del nostro essere che spesso celiamo perché diversa, e questo ci spaventa. A meno che non vediamo in quella diversità la nostra ‘unicità'”.
Il film di Giampiero Pumo è anche l’espressione di una Palermo e di una Sicilia brulicanti di creatività, dopo la serie TV The bad guy e Spaccaossa di Vincenzo Pirrotta (quest’ultima cosceneggiata da Ficarra e Picone), e cela curiosamente dietro di sé la produzione di Sicilia Social Star dei comici Mitranga e Minafò (insieme a Roberto Lipari). Da non perdere.
RARO perché… il film è una piccola realtà locale che però meriterebbe di essere visto ovunque…
Voto: 7
Paolo Dallimonti