La 80ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica è organizzata dalla Biennale di Venezia e diretta da Alberto Barbera; si terrà al Lido di Venezia dal 30 agosto al 9 settembre 2023. La Mostra è riconosciuta ufficialmente dalla FIAPF (Federazione Internazionale delle Associazioni di Produttori Cinematografici).
La Mostra si propone di favorire la diffusione del cinema internazionale in tutte le sue forme di arte, spettacolo e industria, in uno spirito di libertà e di dialogo. Una sezione è dedicata alla valorizzazione di operazioni di restauro di film classici per contribuire a una migliore conoscenza della storia del cinema.
Le Pagelle di Centraldocinema (Vito Casale)
Poor things 8
RYUICHI SAKAMOTO | OPUS 8
D’argent et de sang serie tv 7,5
Maestro 7,5
HIT MAN 7,5
ZIELONA GRANICA (IL CONFINE VERDE) 7,5
COUP DE CHANCE 7
Memory 7
THE CAINE MUTINY COURT-MARTIAL di Friedkin 7
el conde 7
ferrari 7
THE WONDERFUL STORY OF HENRY SUGAR 7
DIE THEORIE VON ALLEM 7
THE KILLER 7
AKU WA SONZAI SHINAI (IL MALE NON ESISTE) 7
IO CAPITANO 7
DAAAAAALI! 7
Adagio 6,5
bastarden 6,5
LA SOCIEDAD DE LA NIEVE 6,5
the palace 6
dogman 6
Priscilla 6
ENEA 6
LUBO 6
En attendant la nuit 6
l’ordine del tempo 5,5
comandante 5,5
finalmente l’alba 5,5
VIVANTS 5,5
KOBIETA Z… 5,5
HORS SAISON 5,5
LA BÊTE 5
ORIGIN 5
HOLLY 5
Virtual Reality:
Wallace & Groomit 7
Another Fisherman tale 7
L’Atelier di Gaudi 7,5
La fornace (Daniele Ciprì). Nelle viscere di una città mortuaria, in un mondo devastato e ormai irriconoscibile, Marcello, un uomo deturpato dal tempo e dalla cattività, vive circondato da pupi siciliani. Per sopravvivere in un mondo ostile e incomprensibile mette in atto un piano diabolico nella speranza di ottenere un’arma che possa proteggerlo e renderlo potente. Ma non tutto andrà secondo i suoi piani… Il piccolo film di Daniele Ciprì spicca innanzitutto per la sua meravigliosa e sempre riconoscibile fotografia, qui in uno spettacolare biancoenero che rispecchia i tempi duri di cui si fa metafora. E la metafora è anche quella dell’arte che non viene rispettata né tutelata in nome di qualcosa di più grande e apparentemente importante. Qualcosa di atroce. Metaforico. Giornate degli autori. Voto: 8
L’anno dell’uovo (Claudio Casale). Una giovane coppia decide di andare a vivere in una comunità dedita alla cura dello spirito e alla contemplazione della fertilità, fondata sul culto di un misterioso uovo dorato. Un fatto imprevisto sconvolgerà però questo clima di benessere… Diviso in tre capitoli (Guscio, Albume, Tuorlo, a simboleggiare la progressione nell’uovo stesso), il debutto del lungometraggio di finzione di Claudio Casale indaga il misticismo “new age”, andando anche oltre. Esplora la fragilità dell’animo umano, entrando astrattamente nei corpi, con scene che mostrano fluide macchie di colore in mutamento, quasi a suggerire modificazioni nei corpi, portando il film ai confini della video-arte sperimentale. Anche i protagonisti con le loro facce sincere, sopra tutti una matura Regina Orioli, perfetta nel ruolo di guru della comunità, aiutano il film a progredire. Fino ad un finale chiaro quanto enigmatico. Biennale College Cinema. Voto: 7
Casablanca (Adriano Valerio). Un uomo marocchino con gravi problemi di salute, in Italia in attesa dei documenti, e una donna pugliese si incontrano in Umbria e si innamorano. Ma dove sarà il loro futuro?… Adriano Valerio, che ci colpì nel 2015 col suo delicatissimo esordio nel lungometraggio di finzione, Banat – Il viaggio, torna grazie alla sua estrema sensibilità con un documentario, forse più una docu-fiction, su due esistenze al limite che restituisce la fragilità dei giorni di ognuno di noi. La lotta per sopravvivere, per andare avanti, per resistere alle maree, della burocrazia e non solo. E un’ultima sequenza di infinita speranze. Transnazionale. Giornate degli autori. Voto: 7
Felicità (Micaela Ramazzotti). Desirè lavora come parrucchiera sui set del cinema. Suo fratello Claudio sta per diventare NCC col suo aiuto, perché lei metterà come garanzia la sua firma. Ma Claudio è bipolare e la sua testa fa troppa fatica a far fare al suo corpo qualsiasi cosa. All’ombra di due genitori egoisti e manipolatori, che hanno svenduto anni prima i loro sogni di gloria pur inseguendoli ancora, Desirè dovrà lottare contro tutto e tutti per salvare Claudio… Felice esordio alla regia, contro ogni aspettativa – va detto per onestà intellettuale – di Micaela Ramazzotti che sceglie una tematica coraggiosa, quella della malattia mentale. Già affrontato come attrice ne La pazza gioia di Paolo Virzì il tema psichiatrico viene affrontato sotto forma di dramma, ma con le sfumature tipiche della migliore commedia all’italiana. Attori tutti di alto livello per un film dolce-amaro, ma infinitamente sincero e riuscito. Orizzonti Extra. Voto: 7
Gli oceani sono i veri continenti (Tommaso Santambrogio). Sullo sfondo di una Cuba decadente e in un bianco e nero lacerato dalla pioggia caraibica, i giovani Alex e Edith, l’anziana Milagros e i bambini Frank e Alain, vivono la loro vita, fatta di piccoli gesti quotidiani, racconti del passato e sogni di futuro. Nel contesto di San Antonio De Los Baños, dove sembra che il tempo si sia fermato, si sviluppano le tre rispettive narrazioni e i loro mondi. In un affresco di contemporaneità che prende vita tramite la memoria dei personaggi aleggia però lo spettro della separazione, vera grande piaga della società contemporanea cubana. Film lento e solenne, grazie anche alla fotografia di Lorenzo Casadio Vannucci, che ha aperto il concorso della sua categoria, quello di Tommaso Santambrogio è un atto d’amore (e odio, diremmo noi) verso un paese dalle mille contraddizioni, ancor peggio della nostra Italia. Gli attori sono gli stessi protagonisti delle storie narrate, aumentando la sensazione di verosimiglianza ed accorciando così la distanza verso lo spettatore. Ultrarealista. Giornate degli Autori. Voto: 7
Árni (Dorika Vermes). Un ragazzo lavora come tuttofare in un circo itinerante. Un giorno i proprietari acquistano un pitone e lui decide di addomesticarlo nella speranza che questo lo avvicini maggiormente ai suoi datori di lavoro. Entrerà in simbiosi con l’animale… Pericolosamente.. La regista ungherese debutta nel lungometraggio di finzione con questo film ambizioso che però non riesce ad essere convincente fino in fondo. La fotografia spesso notturna di Péter Lehr Juhász ci immerge nelle atmosfere stranianti, meccaniche ed anche rituali del circo, ma sembra mancare qualcosa a livello di scrittura. Un’occasione sprecata. Circo… lare. Biennale Cinema College. Voto: 6
Lumbrensueño (José Pablo Escamilla). Un adolescente vive in una grigia città industriale. Quando un suo collega decide di partire, gli lascia in affidamento i suoi beni grazie ai quali scopre il mondo della fotografia… Film quasi sperimentale battente bandiera messicana, pur con le migliori intenzioni non riesce a stare al passo con le sue ambizioni. La vicenda del protagonista non riesce a raggiungere lo spettatore proprio in virtù di un artificioso astrattismo, finendo per far prevalere la noia. Biennale College Cinema. Voto: 6
Nina dei lupi (Antonio Pisu). Tratto dall’omonimo romanzo di Alessandro Bertante, il film italiano ci proietta in un futuro distopico in cui una tempesta solare improvvisa ha privato l’umanità dell’energia elettrica. Una comunità sopravvive, chiusa al resto del mondo, ed in questa è cresciuta Nina (Sara Ciocca), una curiosa e misteriosa ragazzina dagli occhi azzurri, trovata in mezzo al bosco proprio il giorno della catastrofe. Quando la quiete della comunità verrà scossa da una banda di predoni, sarà il momento per chiedersi chi sia veramente quella ragazzina e perché sia arrivata fin là… Modesto tentativo di fantasy all’italiana, girato con un budget non elevato, che non riesce a spiccare il volo, nonostante un inizio accattivante. Tutto già visto, comprese cattiverie e crudeltà senza pietà, che rimandano ad opere però decisamente più riuscite come The road di John Hillcoat e la serie Anna di Niccolò Ammaniti. Neanche Sergio Rubini in un ruolo da villain estremamente stereotipato riesce ad aggiungere alcunché. Regia e recitazioni sulla sufficienza. Un’occasione sprecata. Ambizioso. Giornate degli Autori – Proiezione speciale. Voto: 6
21 days until the end of the world (Teona Strugar Mitevska). Un film audace, agghiacciante nella sua onestà, che si interroga su come vivere gli ultimi 21 giorni della propria vita. Dalla Macedonia del Nord una pellicola sperimentale, che osa sul piano visivo con infinte scritte in sovrimpressione, in un costante dialogo con lo spettatore, lasciando invece il resto delle immagini alla sciatteria di uno stile volutamente quasi amatoriale. Un conto alla rovescia in positivo con un’ultima, bellissima sequenza. Però il film nel suo voler sperimentare rimane fin troppo freddo. Giornate degli autori. Voto: 6
Kanata no uda/Following the sun (Kyoshi Sugita).Una giovane donna non ha mai smesso di seguire le tracce di due persone che conobbe nei momenti di dolore per la morte della propria madre. Ora le relazioni tra i tre sembrano a un punto di svolta… Film giapponese da una parte carino e gradevole, ma dall’altra estremamente velleitario e vuoto che sembra prendere in giro, più che voler intrigare lo spettatore. Deludente. Giornate degli autori. Voto: 5 e ½
Backstage (Afef Ben Mahmoud e Khalil Benkirane). Una compagnia di danza in Marocco dovrà fronteggiare numerose sfide e peripezie per poter portare in scena il suo ultimo spettacolo… Film molto ambizioso, apprezzabile per i momenti coreografici, ma velleitario ed irrisolto per quanto riguarda il resto. La comunità, la danza, il viaggio: enormi metafore sotto le quali la pellicola muore, tra attori poco espressivi e una regia poco convinta. Ballerino. Giornate degli autori. Voto: 5
La Giuria di VENEZIA 80, presieduta da Damien Chazelle e composta da Saleh Bakri, Jane Campion, Mia Hansen-Løve, Gabriele Mainetti, Martin McDonagh, Santiago Mitre, Laura Poitras e Shu Qi, dopo aver visionato i 23 film in competizione ha deciso di assegnare i seguenti premi:
LEONE D’ORO per il miglior film a: POOR THINGS di Yorgos Lanthimos (Regno Unito)
LEONE D’ARGENTO – GRAN PREMIO DELLA GIURIA a: AKU WA SONZAI SHINAI (EVIL DOES NOT EXIST) di Ryusuke Hamaguchi (Giappone)
LEONE D’ARGENTO – PREMIO PER LA MIGLIORE REGIA a: Matteo Garrone per il film IO CAPITANO (Italia, Belgio)
COPPA VOLPI per la migliore interpretazione femminile a: Cailee Spaeny nel film PRISCILLA di Sofia Coppola (USA, Italia)
COPPA VOLPI per la migliore interpretazione maschile a: Peter Sarsgaard nel film MEMORY di Michel Franco (Messico, USA)
PREMIO PER LA MIGLIORE SCENEGGIATURA a: Guillermo Calderón e Pablo Larraín per il film EL CONDE di Pablo Larraín (Cile)
PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA a: ZIELONA GRANICA (GREEN BORDER) di Agnieszka Holland (Polonia, Francia, Repubblica Ceca, Belgio)
PREMIO MARCELLO MASTROIANNI a un giovane attore o attrice emergente a: Seydou Sarr nel film IO CAPITANO di Matteo Garrone (Italia, Belgio)
ORIZZONTI
La Giuria ORIZZONTI della 80. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, presieduta da Jonas Carpignano e composta da Kaouther Ben Hania, Kahlil Joseph, Jean-Paul Salomé e Tricia Tuttle dopo aver visionato i 18 lungometraggi e i 13 cortometraggi in concorso, assegna:
PREMIO ORIZZONTI PER IL MIGLIOR FILM a: MAGYARÁZAT MINDENRE (EXPLANATION FOR EVERYTHING) di Gábor Reisz (Ungheria, Slovacchia)
PREMIO ORIZZONTI PER LA MIGLIORE REGIA a: Mika Gustafson per il film PARADISET BRINNER (PARADISE IS BURNING) (Svezia, Italia, Danimarca, Finlandia)
PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA ORIZZONTI a: UNA STERMINATA DOMENICA di Alain Parroni (Italia, Germania, Irlanda)
PREMIO ORIZZONTI PER LA MIGLIORE ATTRICE a: Margarita Rosa De Francisco nel film EL PARAÍSO di Enrico Maria Artale (Italia)
PREMIO ORIZZONTI PER IL MIGLIOR ATTORE a: Tergel Bold-Erdene nel film SER SER SALHI (CITY OF WIND) di Lkhagvadulam Purev-Ochir (Francia, Mongolia, Portogallo, Paesi Bassi, Germania, Qatar)
PREMIO ORIZZONTI PER LA MIGLIORE SCENEGGIATURA a: Enrico Maria Artale per il film EL PARAÍSO di Enrico Maria Artale (Italia)
PREMIO ORIZZONTI PER IL MIGLIOR CORTOMETRAGGIO a: A SHORT TRIP di Erenik Beqiri (Francia)
VENICE SHORT FILM NOMINATION FOR THE EUROPEAN FILM AWARDS 2023 a: A SHORT TRIP di Erenik Beqiri (Francia)
ORIZZONTI EXTRA
PREMIO DEGLI SPETTATORI – ARMANI BEAUTY a: FELICITÀ di Micaela Ramazzotti (Italia)
LEONE DEL FUTURO
PREMIO VENEZIA OPERA PRIMA “LUIGI DE LAURENTIIS”
La Giuria LEONE DEL FUTURO – PREMIO VENEZIA OPERA PRIMA “LUIGI DE LAURENTIIS” della 80. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, presieduta da Alice Diop e composta da Faouzi Bensaïdi, Laura Citarella, Andrea De Sica e Chloe Domont assegna il
LEONE DEL FUTURO PREMIO VENEZIA OPERA PRIMA “LUIGI DE LAURENTIIS” a: AI SHI YI BA QIANG (LOVE IS A GUN) di Lee Hong-Chi (Hong Kong – Cina, Taipei Cinese)
SETTIMANA INTERNAZIONALE DELLA CRITICA – SIC
VENEZIA CLASSICI
La Giuria di VENEZIA CLASSICI presieduta da Andrea Pallaoro e composta da 24 studenti – indicati dai docenti – dei corsi di cinema delle università italiane, assegna:
il PREMIO VENEZIA CLASSICI PER IL MIGLIOR DOCUMENTARIO SUL CINEMA a: THANK YOU VERY MUCH di Alex Braverman (USA)
il PREMIO VENEZIA CLASSICI PER IL MIGLIOR FILM RESTAURATO a: OHIKKOSHI (MOVING) di Shinji Sōmai (Giappone, 1993)
VENICE IMMERSIVE
La Giuria VENICE IMMERSIVE presieduta da Singing Chen e composta da Pedro Harres e German Heller dopo aver visionato i 28 progetti in concorso, assegna:
il GRAN PREMIO VENICE IMMERSIVE a: SONGS FOR A PASSERBY di Celine Daemen (Paesi Bassi)
il PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA VENICE IMMERSIVE a: FLOW di Adriaan Lokman (Paesi Bassi, Francia)
il PREMIO PER LA REALIZZAZIONE VENICE IMMERSIVE a: EMPEREUR (EMPEROR) di Marion Burger e Ilan Cohen (Francia, Germania)
LEONE D’ORO ALLA CARRIERA 2023 a:
LILIANA CAVANI
TONY LEUNG CHIU-WAI
CARTIER GLORY TO THE FILMMAKER AWARD 2023 a:
WES ANDERSON
PREMIO CAMPARI PASSION FOR FILM 2023 a:
TONINO ZERA
Vito Casale e PD