Scheda film
Titolo originale: Un petit frère
Regia e Sceneggiatura: Lèonor Serraille
Fotografia: Hélène Louvart
Montaggio: Clémence Carrè
Scenografie: Marion Burger
Costumi: Isabelle Pannetier
Suono: Anne Dupouy, Charlotte Butrak e Pierre Bariaud
Nazione, Anno – Genere – Durata: ‘
Cast:
Annabelle Lengronne, Stéphane Bak, Kenzo Sambin, Ahmed Sylla, Sidy Fofana, Milan Doucansi, Audrey Kouakou
Uscita in sala: 31 agosto 2023
Distribuzione: Teodora film

Sale: 10

Una madre

Alla fine degli anni ’80, Rose (una straordinaria e bellissima Annabelle Lengronne) arriva a Parigi dalla Costa d’Avorio, portando con sé i due figli piccoli, Jean e Ernest. La vita non è facile per una madre single nella banlieue, ma Rose non rinuncia alla sua indipendenza e al desiderio di libertà, anche a costo di lasciare spesso i figli da soli: i due fratelli crescendo prenderanno strade diverse, affrontando ciascuno a modo proprio le difficoltà dell’integrazione e il rapporto sempre più complesso con una madre tanto assente quanto paradossalmente ingombrante…

La regista francese Léonor Serraille, dopo Montparnasse-Femminile singolare, che nel 2017 conquistò la Caméra d’Or come miglior esordio, si è ispirata alla vita del compagno per raccontare una storia di immigrazione lontana da ogni cliché e che aiuta a capire le radici delle tensioni sociali che attraversano la Francia multietnica di oggi.

Diviso in tre parti, ognuna dedicata agli altrettanti personaggi del triangolo famigliare, Rose, Jean ed Ernest, visti nel corso degli anni, il film indaga con personali scelte di montaggio il complicato meccanismo di integrazione dei protagonisti. Se Rose è uno spirito libero ed irrisolto, facendone pagare a tutti le conseguenze, Jean è il più ribelle, destinato fin da subito a non integrarsi, pur partendo con le migliori intenzioni, mentre infine Ernest è il più resiliente e, nonostante tutto, con non poche difficoltà riuscirà ad inserirsi nel nuovo paese (in)ospitale.

Tre parabole, ognuna in una direzione differente, discretamente raccontate e ottimamente interpretate (Ahmed Sylla, Ernest adulto, è un noto comico francese, qui in un ruolo insolito e drammatico), che però a volte sbandano nel percorso narrativo, sbilanciandosi, prevalendo l’una sull’altra a gusto dell’autrice. Se Ernest è abbastanza interessante, Jean, la “pecora nera” – si perdoni il gioco di parole – è però quello che suscita maggiore empatia, ma al quale viene riservato un destino “ellittico”, rischiando di ridurre il coinvolgimento dello spettatore.

Comunque un film intenso, come i suoi personaggi ed interpreti.

RARO perché… l’integrazione di una famiglia ivoriana in Francia a partire dalla fine degli anni ottanta potrebbe non interessare tutti…

Voto: 6 e ½

Paolo Dallimonti