Scheda film
Regia, Soggetto e Sceneggiatura: Cecilia Mangini e Mariangela Barbanente
Fotografia: Roberto Cimatti
Montaggio: Piero Lassandro
Musiche: Teho Teardo
Suono: Alessandro Feletti, Dario Calvari
Italia, 2013 – Documentario – Durata: 74′
Uscita: 27 gennaio 2014
Puglia mon amour
A quasi quarant’anni dalla sua ultima regia (La briglia sul collo, 1974), Cecilia Mangini torna dietro alla macchina da presa. Lei è una delle figure più significative della storia del cinema italiano: prima donna a girare documentari nel dopoguerra, autrice di capolavori come Ignoti alla città e La canta delle marane ha raccontato dalla fine degli anni Cinquanta alla metà dei Settanta un’Italia divisa tra boom economico e contraddizioni sociali. In viaggio con Cecilia è il titolo del suo nuovo film, diretto a quattro mani con Mariangela Barbanente (già regista di Ferrhotel e sceneggiatrice, tra gli altri film, de L’intervallo di Leonardo Di Costanzo).
Nato nell’estate del 2012, con l’obiettivo di raccontare on the road com’è cambiata la “loro” Puglia (entrambe le registe sono originarie di Mola di Bari) – una terra che è stata tra gli argomenti centrali dell’opera di Mangini – In viaggio con Cecilia intreccia epoche e luoghi, facendo dialogare le immagini d’archivio con quelle del presente. Due sguardi di donna, poetici e acuti, osservano la realtà. Cecilia quando girano ha 85 anni. La pianura pugliese è come un piano infinito, un cielo che ti pesa sulla testa, nessuna collina che ti aiuta a sostenerlo, qui ti senti minuscolo come un filo d’erba… confida.
In quella stessa estate del 2012, un giudice ordina l’arresto di Emilio Riva. L’ILVA di Taranto e l’inquinamento che l’acciaieria genera diventano dunque forzatamente uno dei nodi della pellicola e il viaggio è l’occasione per confrontarsi con alcune domande che Cecilia Mangini aveva posto al centro della sua ricerca filmica: come guardare all’industria che riscatta una terra, che la spinge fuori dalla sua dimensione immobile e arcaica, ma al tempo stesso la pone in un presente crudele e contraddittorio? La voce di Cecilia risuona coraggiosa. I timori e le paure degli operai li rendono silenziosi. La politica latita. Ma alcune riposte arrivano dalle persone incontrate, sindacalisti ed ex operai, giovani ricercatori e studiosi, pescatori in un mare malato…: prospettive uniche e al contempo simboliche per interrogarsi su temi collettivi che affondano le radici in un passato lontano.
Voto: 7
Francesca Bani