Scheda film
Regia: Daniele Luchetti
Soggetto: Domenico Starnone, dal romanzo omonimo
Sceneggiatura: Daniele Luchetti e Francesco Piccolo
Fotografia: Ivan Casalgrandi
Montaggio: Aël Dallier Vega
Scenografie: Paolo Bonfini
Costumi: Sonia Travaglia
Musiche: Thom Yorke
Suono: Carlo Missidenti
Italia, 2024 – Drannatico – Durata: 131′
Cast:
Elio Germano, Vittoria Puccini, Pilar Fogliati, Isabella Ferrari, Elena Arvigo, Federica Rosellini, Giordano De Plano
Uscita in sala: 24 aprile 2024
Distribuzione: Vision Distribution

La sopraffazione dell’amore

“L’amore è un legame costruito sempre sulla sopraffazione ….“

Per consentire al padre di ottenere un premio alla carriera conferitogli dal Presidente della Repubblica, Emma Vella, figlia del professore di liceo Pietro Vella, scomoda nientemeno che la Dottoressa Quadraro, ricercatrice del MIT ed ex allieva del padre. La donna ha avuto un trascorso intimo con Pietro, del quale custodisce un segreto che potrebbe distruggerne la reputazione.

Le musiche di Thom Yorke, leader dei Radiohead, cesellano la claustrofobica vita di Pietro Vella, docente di lettere di un liceo della periferia di Roma e uomo fascinoso per i propri allievi, in particolare per una di loro: Teresa Quadraro, studentessa appassionata e pronta a gettarsi fra le sue braccia. Pietro è riuscito a farle a credere in se stessa fino ad abbracciare la sua vera passione: la matematica, e con lei un percorso di studio inizialmente vissuto a braccetto con Pietro, che da suo ex docente è diventato sia amante che confidente, dal quale poi s’allontanerà ma mai del tutto.
Luchetti e Starnone, dal quale il regista trae per la terza volta linfa per le proprie opere, confezionano sulle solide e capaci spalle di Elio Germano, la figura di un uomo che probabilmente vuole apparire migliore di quel che in realtà è. Aggiungendo alle sue insicurezze travestite da carisma tre figure femminili che rappresentano l’egocentrismo del quale si compiace il protagonista. L’ex collega, Vittoria Puccini, abile nel portare in scena la figura di una donna in grado di donare al protagonista quella stabilità della quale ha bisogno. L’agente letteraria, interpretata da Isabella Ferrari, che rappresenta il diversivo alla vita coniugale. E per finire l’ex studentessa, Federica Rosellini, incapace di farsi apprezzare all’interno di una trama che la pone perennemente come minaccia e mai minimamente empatica, anche nei momenti di intimità. Inizialmente avvicinata per ragioni scolastiche e poi diventata una storia importante, ma che, nel momento nel quale quasi per gioco viene a conoscenza di un segreto inconfessabile, preferisce allontanarsi dall’unico uomo che abbia mai veramente amato.
La pellicola di Luchetti, fra gli autori italiani più abili nel portare in scena le insicurezze dei tempi moderni, riesce a esaltare principalmente le doti recitative di Germano, per la terza volta impegnato nelle pellicole di un regista, del quale è a tutti gli effetti diventato l’estensione filmica. Purtroppo al di là delle capacità recitative dell’autore di origini molisane, la narrazione stenta a decollare, perdendosi nei meandri onirici della mente del protagonista, non riuscendo a sciogliere non tanto il dubbio di quale sia il segreto di Pietro, ma soprattutto per quale ragione a fasi pressoché cicliche l’ex allieva si diverta a provocarne dubbi e insicurezze.
Da vedere se apprezzate i thriller psicologici venati di malinconia. Da evitare nel caso che abbiate in mente il Luchetti de La Scuola (1995), Mio Fratello è Figlio Unico (2007) o La Nostra vita (2010), questi ultimi due sempre con un ottimo Elio Germano.

Voto: 6

Ciro Andreotti