Scheda film
Titolo originale: Kingdom of the planet of the apes
Regia: Wes Ball
Soggetto: basato su personaggi creati da Rick Jaffa e Amanda Silver
Sceneggiatura: Josh Friedman
Fotografia: Gyula Pados
Montaggio: Dirk Westervelt e Dan Zimmerman
Scenografie: Daniel T. Dorrance
Costumi: Mayes C. Rubeo
Musiche: John Paesano
Suono: Matthew Thomas Hall
USA, 2024 – Fantascienza/Avventura – Durata: 145′
Cast:
Freya Allan, Kevin Durand, Dichen Lachman, William H. Macy, Owen Teague, Lydia Peckham, Peter Macon
Uscita in sala: 8 maggio 2024
Distribuzione:
20th Century Studios
… E alla fine ne rimase qualcuno
Il regista Wes Ball dà nuova vita all’epico franchise con un film ambientato diverse generazioni dopo il regno di Cesare, in cui le scimmie sono la specie dominante che vive in armonia e gli umani sono costretti a vivere nell’ombra. Mentre un nuovo tirannico leader delle scimmie costruisce il suo impero, una giovane scimmia, Noa, intraprende uno straziante viaggio che la porterà a mettere in discussione tutto ciò che conosceva sul passato e a fare scelte che definiranno un futuro sia per le scimmie che per gli umani…
Dopo la trilogia di Maze Runner, dalle alterne vicende al botteghino, Wes Ball è chiamato ad affrontare un’altra saga, molto più iconica, benché anch’essa di origini letterarie. Stiamo parlando appunto de “Il pianeta delle scimmie” dapprima libro di Pierre Boulle, poi una serie di film a cavallo tra gli anni sessanta e i settanta, quindi un tentativo non del tutto riuscito ad opera di Tim Burton nel 2001 e infine una nuova trilogia di pellicole, iniziata nel 2011 da Rupert Wyatt con L’alba del pianeta delle scimmie e poi proseguita da Matt Reeves con Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie nel 2014 e con The war – Il pianeta delle scimmie nel 2017.
Che cosa seguirà a questo Il regno del pianeta delle scimmie ancora non si sa, ma il film, pur svolgendosi centinaia di anni dopo, sembra proseguire il côté biblico che contornava l’ultimo episodio, in cui Cesare fungeva da novello Mosè: qui Noa, già col nome che riecheggia il patriarca biblico, grazie ad una specie di naufragio che non spoileriamo oltre, contribuirà a salvare il suo clan.
La pellicola, contro ogni aspettativa, nel tentativo di rilanciare un franchise che va avanti da oltre mezzo secolo e spostando l’azione molto tempo dopo gli ultimi episodi, funziona nell’accostare sullo stesso piano scimmie e umani: le une evolute, ma non troppo, tra grugniti e parole messe insieme spesso alla “Io Tarzan, tu Jane” e una blandissima civilizzazione; gli altri regrediti in alcune frange di selvatici, ma in altre, come la protagonista Mae (Freya Allen), ancora capaci di tenere botta e di lottare per una diffusa ribellione/rivoluzione.
Può essere definito quasi un film di animazione, poiché per almeno l’80% compaiono solo scimpanzé, gorilla e oranghi in CGI, ma gli effetti visivi sono a dir poco superlativi ed estremamente affascinanti, soprattutto nelle concitate sequenze d’azione acquatiche del finale.
Certo, qualcosa è stato già visto o è poco elaborato, come il villain Proximus Caesar, altro, come le aquile allevate dal clan di Noa o la distruzione dei suoi stessi sodali, è più telefonato, ma nel complesso Il regno del pianeta delle scimmie, pur nella sua lunghezza di quasi due ore e mezzo, si lascia vedere con piacere e divertimento, avvicinando umani e scimmie sempre di più e ponendo le basi sicure per altri film a venire.
Voto: 7
Paolo Dallimonti