Bigfoot non ha mai avuto molta fortuna come personaggio sul grande schermo nonostante sia un’icona in USA.
Sasquatch Sunset, dei fratelli registi David e Nathan Zellner, è completamente diverso da qualsiasi interpretazione già vista: una nuova interpretazione bizzarra e stranamente affascinante del mito del Bigfoot.
Gli Zellner, adottando un approccio cripto-zoologico ai personaggi, si divertono molto ad esplorare il lato animalesco, il che porta ad alcuni momenti crudi: aspettatevi che sesso, piscio, merda, peni malati e budella finiscano sul grande schermo. Naturalmente, questo disorienterà un vasto settore del pubblico, ma se il tuo stomaco è abbastanza forte, c’è qualcosa di divertente. Così vicini a noi, è implicito, eppure così lontani.
In quei momenti apparentemente allegri si trovano alcune note di grazia veramente tragicomiche. Il Sasquatch si attacca ritualmente, sembrando voler connettersi ad altri membri della loro specie come un cagnolino in calore in modo molto ilare. Tentano anche di parlare con altri loro membri della specie ma non ricevono mai una risposta. Qualche segnale ci civlità appare ma piu come una minaccia e nel paradossale finale il contrasto è ancora piu forte e paradossale.Il finale straordinariamente agrodolce è chiarificatore: il “tramonto” del titolo è veramente la fine di qualcosa forse addirittura della specie stessa, ma con questo tono ilare non vi è nessun dramma in questo evento.Grande successo al Sundance oltre che alla Berlinale, imperdibile!

Voto 7

VC