Curioso film nella parte iniziale della Berlinale 2024 sul tema della diversità ma non secondo i canoni attuali occidentali standard: uno scherzo divertente questo film su un attore insicuro che trova una cura miracolosa per il suo difetto facciale, solo per essere messo in ombra da uno sconosciuto che trasuda fiducia in se stesso nonostante sia nella sua stessa condizione. Lo spietato“A Different Man” di Aaron Schimberg avrebbe potuto sembrare crudele se non fosse stato per come svolta in modo ironico nel finale e sarcastico.
Dovremmo ridere di qualcuno solo perché non ha saputo resistere all’opportunità di cambiare pelle?
Alla luce di ciò, è più forte la tentazione di interpretare “A Different Man” come una satira oscura e schiacciante del nostro condizionamento sociale, che ci ha convinto a vedere l’asimmetria come bruttezza e a interiorizzare la bruttezza come disumana. Qui c’è la piena ambizione di uno psico-thriller delirante e surreale che complica la propria identità ad ogni angolo. Rifrangendo il mordente fatalismo dei fratelli Coen attraverso le sue ossessioni più personali, Schimberg crea una casa di specchi così brillante e complessa che diventa impossibile abbinare nessuno dei suoi personaggi al proprio riflesso.
Se “A Different Man” inizia facendo leva sullo stesso tipo di pietà che ha sostenuto film come “The Elephant Man” e un numero qualsiasi di altri film, inizia quasi immediatamente a usare quella pietà come un’arma contro il pubblico, come un ostacolo all’empatia. Ti sentirai male per Edward quando questo film arriverà alla sua perfetta battuta finale.
Voto 6,5
VC