Dal 27 novembre al 1° dicembre torna a Roma come ogni anno, questa volta in una nuova location – lo Spazio Scena, che raccoglie l’eredità e le mura dello storico “Filmstudio” – e nuovamente, dopo qualche anno, con la direzione di Luca Ruocco e Marcello Rossi, affiancati da Simone Starace e da Luigi Cozzi, quest’ultimo quale presidente onorario, la quarantaquattresima edizione di quello che per i cinefili romani è un appuntamento imperdibile. La manifestazione ospiterà Zeph E. Daniel (che quando si chiamava ancora Woody Keith sceneggiò il cult Society di Brian Yuzna, in programma presso la rassegna) e Antonello Geleng, lo scenografo insignito del David di Donatello per Dellamorte Dellamore di Michele Soavi, anch’esso in programma, del quale si celebrano i trent’anni dall’uscita. Ad aprire le danze sarà l’anteprima di The Strangers: Capitolo 1 di Renny Harlin, reboot del film del 2008 di Bryan Bertino. Numerosi gli altri omaggi: da Il tempo del sogno del recentemente scomparso Claudio Lattanzi ad un focus sull’animazione, che prevede la proiezione del restaurato cortometraggio Sandman di Paul Berry, dall’anteprima di The darkside of Society alla programmazione del restauro di 2 + 5: Missione Hydra di Pietro Francisci, passando per il cortometraggio in VR Come closer di Gianluigi Perrone, in collaborazione col laboratorio di Realtà Virtuale di Unitelma Sapienza.
In giuria quest’anno il presidente Fabio Frizzi, compositore caro a Lucio Fulci, Brando De Sica, del quale verrà proiettato l’imperdibile
Mimì – Il principe delle tenebre, e Silvia Moras, responsabile del “PAFF! – International Museum of Comic Art” di Pordenone.

The darkside of Society (Larry Wade Carrell). Avete presente quando Lillo & Greg fanno le parodie di assurdi film fantastici sottolineando: “Tratto da una storia vera”? Che cosa direste se veniste a sapere che che uno dei film horror cui gli appassionati del genere più sono legati, ovvero Society – The horror sia appunto basato su fatti realmente accaduti?! A raccontarcelo è il co-sceneggiatore Zeph E. Daniel, attuale pseudonimo di Woody Keith, insieme a Brian Yuzna regista di quella pellicola e a tanti protagonisti della scena horror mondiale di quegli anni, da Richard Stanley a Screaming Mad George (che curo gli effetti speciali del film), passando per il critico Alan Jones. Lo scrittore fa riferimento agli abusi perpetrati ai suoi danni durante infanzia e adolescenza da parte della sua famiglia per quelli che lui stesso racconta come rituali satanici, nell’epoca del “Satanic Panic” che Longlegs ha recentemente riportato alla ribalta e che, in seguito a numerosi ricoveri psichiatrici, avrebbe completamente rimosso, per poi rovesciarli fuori sotto forma di quella potentissima sceneggiatura. Il documentario spinge un po’ troppo il pedale sulla teoria del complotto, mentre alcuni toni davvero troppo oscuri rischiano di comprometterne il risultato (oltre che la credibilità). Ad ogni modo è una personale lettura di alcuni fatti reali e resta come contributo ad un eventuale dibattito sulle tematiche del bene e del male e sul potere. Mistico. Anteprima. Voto: 6 e ½

The strangers: Capitolo 1 (Renny Harlin). Una giovane coppia finisce per sbaglio in una strana cittadina dell’Oregon. In seguito a problemi alla macchina devono fermarsi in un Airbnb abbastanza isolato nei boschi. Ma nel bel mezzo della notte vengono disturbati da una curiosa ragazza che sta cercando una persona. Ad un tratto si accorgono che tre estranei mascherati sono penetrati in casa e non hanno buone intenzioni… Sorta di re-boot del film di Bryan Bertino del 2008 (a sua volta remake non dichiarato dell’ancora più agghiacciante Them di David Moreau), terza pellicola di quella serie, ma prima di una nuova trilogia già girata da Harlin tutta insieme, questa nuova opera in sostanza non aggiunge nulla di nuovo, anche se fa il suo lavoro, divertendo e spaventando, utilizzando gli innumerevoli trucchi del genere horror, anche barando, come primi piani che oscurano la visuale retrostante, aumentando la suspence, benché alla fine non preparino ad alcun jumpscare. L’home-invasion è ormai un sotto-genere conclamato e Renny Harlin è un buon vecchio mestierante, cosa che ancora si sente. E si vede. Anteprima. Voto: 6 e ½

Dal nostro inviato Paolo Dallimonti