Scheda film
Regia: Enrico Maria Artale
Soggetto: Enrico Maria Artale, Luca Giordano, Alessandro Guida
Sceneggiatura: Enrico Maria Artale, Francesco Cenni, Luca Giordano
Fotografia: Francesco Di Giacomo
Montaggio: Paolo Landolfi
Scenografie: Laura Boni
Costumi: Irene Amantini
Musiche: Ronin
Suono: Fabio Conca, Paolo Giuliani, Giuliano Marcaccini
Italia, 2013 – Commedia/Sportivo – Durata: 96′
Cast: Stefania Rocca, Stefano Cassetti, Lorenzo Richelmy, Edoardo Pesce, Margherita Laterza, Franco Ravera, Pier Giorgio Bellocchio
Uscita: 21 novembre 2013
Distribuzione: Filmauro
Che fai, rugby?
Quante volte lo sport sul grande schermo è stato veicolo di riscatto più o meno sociale? Da Fuga per la vittoria a Un ragazzo di Calabria, da Ragazze vincenti a Tatanka, da Ultimo minuto a Lagaan il cinema e l’agonismo sportivo sono andati sempre a braccetto in nome di una seconda opportunità. Su tutti, gli sport preferiti per questi film sembrano di gran lunga essere stati il calcio, il baseball, la boxe ed il football americano. Il primo per ricordare spesso (ben tre sono le pellicole ad essa ispirate) la storica “partita della morte” disputatasi il 9 agosto 1942 a Kiev tra giocatori ucraini (della Dinamo e della Lokomotiv) ed ufficiali nazisti; il secondo per essere lo sport nazionale degli USA, paese principe nella produzione di pellicole; gli ultimi due poiché annoverate tra le attività più violente, le cui caratteristiche ben si sposano con la ricerca di una rivincita.
Se consideriamo il rugby come una versione edulcorata o “soft” del football americano, ecco che Il terzo tempo, debutto sul grande schermo di Enrico Maria Artale, si inserisce adeguatamente nella tematica in questione.
La storia è quella legata a doppio filo di Samuel (Lorenzo Richelmy) e di Vincenzo (Stefano Cassetti). Il primo è un piccolo delinquente fuori e dentro dal riformatorio che, compiuta la maggiore età, si ritrova in un programma di riabilitazione in un’azienda agricola in un paese di provincia, col rischio costante al primo sgarro di finire stavolta in un carcere vero. Il secondo è un ex campione di rugby, che ora allena una piccola squadra locale e per vivere fa l’assistente sociale. Le loro strade si incrociano quando Samuel viene affidato a Vincenzo. Per entrambi sarà il momento di giocarsi la seconda occasione della loro vita…
“Il terzo tempo” in gergo rugbistico è quello che si disputa fuori dal campo, quando, finita la partita, le tifoserie celebrano vincitori e vinti, nel pieno rispetto dell’avversario, onorando gli sforzi profusi da tutti nella mischia. Ma è anche la metafora di una nuova chance per i due protagonisti: dimostrare di non essere quei perdenti che nelle loro esistenze hanno fatto credere di essere, lottando con i propri fantasmi e cercando attraverso lo sport di dare un nuovo significato alla propria vita.
Le fisicità irruenti e sanguigne di Richelmy e Cassetti ben si adattano ai loro sbandati personaggi che perseguono il proprio riscatto e l’esordiente Enrico Maria Artale, pur strizzando l’occhio qua e là allo spettatore con situazioni “facili” e prevedibili e musiche accattivanti, riesce a confezionare una pellicola estremamente godibile in cui lo sport diventa la metafora di una vita fatta di impegno e disciplina, in cui il fischio finale non sembra però dire mai l’ultima, definitiva parola.
Voto: 6 e ½
Paolo Dallimonti