Scheda film
Regia: Neri Parenti
Soggetto e Sceneggiatura: Neri Parenti, Domenico Saverni, Alessandro Bencivenni e Volfango De Bias
Fotografia: Tani Canevari
Montaggio: Claudio Di Mauro
Scenografie: Giuliana Pannuti
Costumi: Tatiana Romanoff
Musiche: Claudio Gregori e Attilio Di Giovanni
Italia, 2013 – Commedia – Durata: 97′
Cast: Christian De Sica, Pasquale “Lillo” Petrolo, Claudio “Greg” Gregori, Luca Bizzarri, Paolo Kessisoglu, Francesco Mandelli, Fatima Trotta
Uscita: 19 dicembre 2013
Distribuzione: Filmauro
Che culo!
Puntuale come le tasse o altri eventi nefasti quanto inevitabili, ecco giungere anche quest’anno il consueto cinepanettone o, se preferite il politically correct, il film di Natale targato Luigi & Aurelio De Laurentiis. Neri Parenti, come sempre al timone, stavolta si fa addirittura in tre, con altrettanti episodi accostati velocemente uno in sequenza all’altro.
Mario (Luca Bizzarri) e Piero (Paolo Kessisoglu), due impiegati di terra (genovesi!) presso una compagnia di crociere a Napoli, sono i due cateti di un triangolo la cui ipotenusa è Barbara (Fatima Trotta), cassiera del bar-tabacchi davanti al porto, entrata nelle grazie di Piero che però non riesce per timidezza a dichiararsi. Quando però scopre che la ragazza ha un altro (indovinate chi sarà?!), il suo mondo crolla e si lancia così in una notte di follia, non prima di aver giocato al lotto, presso la ricevitoria dove lavora Barbara, i soldi suoi e dell’amico. Quando però Mario scopre che i due hanno vinto 6 milioni di euro, trova l’amico ancora ebbro, ma non più la giacca con all’interno la giocata vincente. Dov’è finita?!…
Gabriele Brunelli (Christian De Sica), imprenditore tessile ossessionato dalla sfortuna, è sul punto di concludere un importante affare: l’esclusiva su una partita di lana di pregiatissime capre mongole. L’unico traduttore dal mongolo disponibile su piazza, indispensabile per ottenere la firma dal venditore, è un certo Bernardo Fossa (Francesco Mandelli). Quello che Brunelli non sa è che Bernardo è un temibile iettatore…
Felice (Lillo), un ex ballerino di prima fila di Raffaella Carrà, sbarca il lunario insegnando danza in case di riposo. Un bel, brutto giorno scopre di avere un padre, ignorato fino ad allora, che, appena deceduto, gli ha lasciato un’eredità ingombrante: pochissimi quattrini e Walter (Greg), un fratello pieno di manie, tic e fissazioni. Ma il giovanottone riserverà sorprese insperate…
Fin troppo facile sparare a zero sul filmone di Natale, per cui per parlarne ci sdoppieremo in due, sforzandoci di trovarne prima i pregi, quindi più agilmente i difetti.
Ad essere buoni, i due episodi migliori risultano quelli interpretati da De Sica e Mandelli, pura pochade alla Neri Parenti, quella dei tempi di Villaggio per intendersi, in cui la fortuna e la sfiga si sfidano a duello in un continuo ed esilarante testa a testa, e quello con Lillo e Greg, che sfrutta la loro comicità surreale ed a base di tormentoni giungendo a momenti davvero irresistibili.
Ad essere cattivi invece, l’episodio peggiore è quello con Luca e Paolo, che, se da una parte guarda alla serie Una notte da leoni, dall’altra è irrimediabilmente e malamente legato al passato, volgare oltremisura e scritto e diretto con la mano sinistra, tant’è che per risparmiare si tira in ballo perfino il Napoli, giocando in casa poiché di proprietà della factory De Laurentiis; a voler essere pignoli anche De Sica non propone niente di nuovo e pure la comicità lunare di Lillo e Greg comincia a cigolare, mostrando tutta la propria intrinseca ripetitività legata a tormentoni alla lunga stancanti, per approdare infine ad un paio di svolte, una nazional-popolare e l’altra troppo surreale per funzionare.
Quindi, nulla sotto il sole, ma soprattutto in sala. A parte naturalmente il pubblico, che, costretto dalla solita uscita in centinaia è centinaia di copie destinate a saturare l`offerta nei giorni di festa, approderà – ahilui! – in massa.
Voto: 5
Paolo Dallimonti