Scheda film
Regia: Greg Zglinski
Soggetto e Sceneggiatura: Janusz Marganski e Greg Zglinski
Fotografia: Witold Plóciennik
Montaggio: Leszek Starzynski
Scenografie: Elwira Pluta
Costumi: Malgorzata Zacharska
Musiche: Jacek Grudzien e Mariusz Ziemba
Polonia, 2011 – Drammatico – Durata: 85′
Cast: Robert Wieckiewicz, Lukasz Simlat, Gabriela Muskala, Marian Dziedziel, Anna Tomaszewska, Wlodzimierz Adamski, Pawel Audykowski
Uscita: 21 marzo 2013
Distribuzione: R.I.F.F. e Nuovo Cinema Aquila
Sale: 1
La redenzione mancata
Il coraggio di agire, di prendere delle decisioni, di rischiare.
Il regista polacco Greg Zglinski torna per la seconda volta alla regia di un lungometraggio con una pellicola, Il coraggio, in cui le dinamiche famigliari si intrecciano con quelle forti del coraggio, del pentimento e della codardia.
La sceneggiatura, scritta dallo stesso regista insieme a Janusz Marganski, porta allo scoperto le debolezze di un uomo, Alfred, e l’insofferente rapporto con suo fratello Jerzy, rispettivamente interpretati dai convincenti Robert Wieckiewicz e Lukasz Simlat.
Nonostante i numerosi tentativi di Jerzy, Alfred rimane chiuso in se stesso, la sua vita e il suo universo sembrano impenetrabili: non è assolutamente disposto a scendere a compromessi.
Un tragico evento segnerà per sempre le sorti di entrambi, portando alla luce un’amara verità.
Zglinski traccia una storia semplice, ma al tempo spesso pregna di significato e di riflessioni.
Il suo protagonista, Robert Wieckiewicz, incarna il ‘coraggio mancato’; il film lo ritrae prima spavaldo e prepotente, poi inetto e incapace di agire. Il regista lo prende per mano, non lo giudica, non lo perdona, lo traghetta semplicemente alla scoperta della verità, una verità troppo difficile da accettare.
Il momento rivelatore è affidato ad un video, che il protagonista guarda più e più volte cercando di riconoscersi e trovare una giustificazione alle sue azioni. A Wieckiewicz non resta che accettare la sua sorte di ignavo e codardo, senza un esplicito e dichiarato pentimento.
Il coraggio ha una struttura narrativa semplice, composta da pochissimi momenti decisivi e da un lento cammino di analisi e riflessione compiuto da Zglinski per primo.
Nonostante l’idea e la realizzazione cinematografica riescano a smuovere e a chiamare in causa l’anima dello spettatore, la storia sembra in alcuni momenti rallentare bruscamente.
L’attesa di un momento clou svanisce, la svolta è sacrificata per un finale ignavo, limpido riflesso della coscienza del suo protagonista.
RARO perché… è un film d’autore irrisolto.
Voto: 5
Silvia Marinucci