Scheda film
Regia: Dante Ariola
Sceneggiatura: Becky Johnston
Fotografia: Eduard Grau
Montaggio: Olivier Bugge Coutté
Scenografie: Christopher Glass
Costumi: Nancy Steiner
Musiche: Nick Urata
USA, 2012 – Commedia – Durata: 101′
Cast: Colin Firth, Emily Blunt, Anne Heche, Kristin Lehman, Sterling Beaumon, David Andrews, Nicole LaLiberte
Uscita: 5 settembre 2013
Distribuzione: Videa-CDE
Il re del golf… di lana
Il mondo di Wallace Avery (Colin Firth) non è un granché: una ex-moglie ed un figlio con cui è difficile interagire e relazionarsi non arricchiscono certo la sua esistenza. Questo è il motivo per cui un giorno decide di simulare la propria morte e di ricrearsi, complici dei documenti falsi ottenuti clandestinamente, una nuova identità: quella di Arhtur Newman (in nomen omen, che originalità!), golfista di fama, che vivrà a Terre Haute, nell’Indiana. E per l’”homo novus” giungerà anche l’amore, quello vero, ma non tra i più semplici: perché a donarglielo sarà Michaela Fitzgerald, detta Mike (Emily Blunt), una ragazza piena di problemi, la quale ha anch’ella qualcosa da nascondere. L’incontro tra i due sarà in finale l’occasione per ritrovare le reali responsabilità delle proprie vere vite cui fino ad allora erano sfuggiti…
Il problema è che anche Il mondo di Arthur Newman non sia tutto questo granché: una vicenda assai poco originale e dal sapore pirandelliano, scritta da Becky Johnston (già colpevole di polpettoni del calibro de Il principe delle maree e di Sette anni in Tibet, come pure di Under the Cherry Moon di Prince), si dilunga e prolunga senza molto senso per quasi un’ora e tre quarti. Portando a casa la morale che in fondo tutti nascondiamo qualcosa, da cui cerchiamo spesso anche di scappare, pensando che le vite degli altri o comunque altre vite siano più interessanti della nostra, il debutto nel lungometraggio di finzione di Dante Ariola ci propina trovatine piccanti e blandamente trasgressive per farci capire quanto un’altra vita, oltre che possibile, sia pure bella e divertente. Ma nell’arco della sua durata finisce per annoiare lo spettatore senza mezze misure, saturandolo con quintalate di faccine dolci o smarrite di Emiliy Blunt e con dozzine di sguardi persi nel vuoto, nella vana ricerca di un aplomb, sfornati da un imbarazzato Colin Firth.
Se ci si aggiunge il solito doppiaggio piatto, teso a livellare tutte le (probabilmente apprezzabili) interpretazioni verso un livello medio(cre), si capisce come Il mondo di Arthur Newman sia un film che può essere comodamente relegato all’oblio della sala, preferendogli qualsiasi altra pellicola in un inizio di stagione pieno di offerte di gran lunga più allettanti. Provateci ancora, Dante, Colin & Emily! O forse no.
Voto: 4
Paolo Dallimonti
FEATURETTE – COLIN FIRTH
CLIP 1
SPOT 15’’ – IL MONDO DI ARTHUR NEWMAN
TRAILER ITALIANO