Scheda film
Regia, Soggetto e Sceneggiatura: Fabio Grassadonia ed Antonio Piazza
Fotografia: Daniele Ciprì
Montaggio: Desideria Rayner
Scenografie: Marco Dentici
Italia/Francia, 2013 – Drammatico – Durata: 104′
Cast: Saleh Bakri, Sara Serraiocco, Luigi Lo Cascio, Giuditta Perriera, Mario Pupella, Redouane Behache, Jacopo Menicagli
Uscita: 27 giugno 2013
Distribuzione: Good Films
Occhio non vede, cuore non duole…
La tensione di notte è tanto alta da non riuscire a dormire. Ed è motivata: perché Salvo (Saleh Bakri) l’indomani scamperà insieme al boss mafioso (Mario Pupella) di cui è il guardaspalle ad una feroce imboscata. Freddo e spietato, Salvo elimina sul campo i killer inviati a far loro la festa, rincorrendo persino l’ultimo superstite e facendolo fuori a bruciapelo, non prima di essersi fatto rivelare l’identità del mandante. Appreso essere un rivale, Salvo si reca al suo domicilio, dove trova soltanto la sorella non vedente Rita (la debuttante Sara Serraiocco, quasi in nomen omen). Avvertito come presenza da lei, una volta ritornato il suo obiettivo ed eliminatolo, entra in colluttazione con la ragazza e, mentre sta per spararle in testa, le fa riacquistare la vista. Miracolo? Coincidenza? Destino? Da quel momento la vita di Salvo cambia irreversibilmente: non più capace di ucciderla, decide di proteggere Rita, dandola per morta ai suoi sodali, incrinando così le ferree regole mafiose e con esse il rapporto di fiducia che lo aveva legato fino ad allora ai suoi “amici”…
Salvo: uno e trino. Prima nel significante del nome, poi nel suo duplice significato: da una parte in senso letterale, poiché, in quanto sopravvissuto ad un attentato è effettivamente “salvo”, dall’altra, come diminutivo siculo di Salvatore, dal momento in cui strappa quella che sarebbe dovuta essere solo la sua prossima vittima ad anni di buio coatto.
Non è difficile rintracciare nel personaggio creato da Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, sceneggiatori qui esordienti alla regia, elementi cristologici: dal presunto miracolo al sacrificio in nome dell’amore e della libertà, Salvo è una figura che, con i tratti somatici talmente mediorientali di Saleh Bakri da sembrare veramente siciliano, si muove in una regione da Far West, in cui i riferimenti geografici si mescolano e cortocircuitano in direzione di un risultato straordinario.
La cecità di Rita è abilmente resa dai due autori puntando la macchina da presa su di lei e lasciando ai rumori la messa in scena con tempi apparentemente dilatati della colluttazione tra suo fratello e Salvo e utilizzando in reiterazione, come unica colonna sonora, la sanremese e nazional-popolare “Arriverà”, cantata dai Modà con Emma Marrone, il brano che accompagnava le solitudini della ragazza.
Sospeso tra noir, storia d’amore, commedia nera e western (all’italiana), Salvo si giova della fotografia, assolata in esterni e più fredda in interni, diretta da Daniele Ciprì, che dà forma ed anche sostanza alla narrazione. Così come Salvo si nutre della scoperta dell’amore, dell’essere amato e di una libertà mai provati prima: sensazioni purtroppo dall’ebbrezza fatale.
Curiosità: Luigi Lo Cascio interpreta con toni giustamente grotteschi il personaggio di Enzo Puleo, il lui di una coppia piccolo borghese che, sensibile al potere e ad un certo fascino del male, dà rifugio al protagonista; non sarà certo un caso che, una volta passato dietro la macchina da presa con La città ideale, l’attore abbia chiamato il personaggio principale, sempre da lui interpretato, proprio Grassadonia, come uno dei due registi.
Voto: 7
Paolo Dallimonti