Scheda film

Regia e Sceneggiatura: Evan Goldberg & Seth Rogen
Soggetto: Evan Goldberg & Seth Rogen, basato sul cortometraggio Jay and Seth vs. The Apocalypse di Jason Stone
Fotografia: Brandon Trost
Montaggio: Zene Baker
Scenografie: Chris L. Spellman
Costumi: Danny Glicker
Musiche: Henry Jackman
USA, 2013 – Fantastico – Durata: 107′
Cast: James Franco, Jonah Hill, Seth Rogen, Jay Baruchel, Danny McBride, Craig Robinson, con Michael Cera e Emma Watson
Uscita: 18 luglio 2013
Distribuzione: Columbia Pictures/Warner Bros. Pictures

 Paura e delirio a Los Angeles

I Maya nel loro calendario ne avevano predetto non poco tempo fa la fine e con essa l’estinzione delle specie che per millenni l’hanno popolata, occupata, rispettata, amata e violata. Stiamo parlando per chi non lo avesse ancora capito della Terra e del tanto temuto nuovo Big Bang che dovrebbe – speriamo più poi che prima – staccare definitivamente la spina al nostro Pianeta. Tra il serio e il faceto, tra disastri naturali e pandemie, tra catastrofi nucleari, attacchi alieni e apocalissi bibliche, la Settima Arte ha in un secolo e passa di attività portato sul grande schermo le proiezioni immaginifiche di tutti quegli sceneggiatori e registi che hanno tentato a proprio modo, in diverse salse, di dare una forma audiovisiva alla parola “fine”. In tal senso, viene alla mente uno dei passaggi chiave del trattato di James Berger del 1999 dal titolo “After the End: Representations of Post-Apocalypse”: «Nella fase finale del ventesimo secolo abbiamo avuto l’opportunità, prima accessibile solo attraverso la teologia o la finzione narrativa, di vedere oltre la fine della nostra civiltà, di scorgere, in una strana sorta di retrospettiva prospettica, come si presenterebbe la fine: come un campo di sterminio nazista, o un’esplosione atomica, o una wasteland ecologica o urbana. E se siamo stati in grado di vedere queste cose è solo perché esse sono già accadute.» Il cinema e i suoi esponenti, infatti, non hanno fatto altro che imprimere sulla celluloide prima e nei pixel poi lungo il corso dei decenni le paure, le ossessioni, le violenze, le minacce e le fobie, che via via si sono andate materializzando nella Società di oggi come di ieri, riconoscendo in una possibile e imminente fine del Mondo la punizione terrena o divina per le tante colpe commesse dall’umanità. Va da sé che la filmografia sul tema da quel lontano 1916, anno in cui il regista danese August Blom portò sullo schermo Verdens Undergang, capostipite della fantascienza apocalittica, si è andata progressivamente arricchendo di opere e di relativi filoni di appartenenza, fino ad arrivare ai giorni nostri e alla rappresentazione delirante e goliardica firmata dalla coppia formata da Seth Rogen ed Evan Goldberg in This is the End, nelle sale nostrane dal 18 luglio con il titolo Facciamola finita.
Il duo, per la prima volta dietro la macchina da presa in un lungometraggio, parte dal plot di un precedente corto del 2007, ossia Jay and Seth vs. The Apocalypse, per cucire i fili di una commedia politicamente scorretta, che oltre a non avere peli sulla lingua mette in scena una maionese impazzita di trash, splatter e fantascienza, che racconta la storia di sei amici intrappolati in una casa dopo una serie di avvenimenti strani e catastrofici che hanno devastato Los Angeles. Mentre fuori si assiste alla fine del mondo, in casa le poche provviste rimaste e la smania di uscire rischiano di mettere in crisi l’amicizia dei personaggi. Costretti ad abbandonare la casa, i sei affronteranno il loro destino sino a scoprire il vero significato delle parole amicizia e riscatto. Il risultato è un film tutto sopra le righe, allucinato e allucinante, nel quale le citazioni e le parodie non si contano sulle dite delle mani. Impossibile per lo spettatore di turno non abbandonarsi alla delirante scia di battute e gag che lo script spara a raffica su una folla inerme, costretta dopo pochi minuti dall’inizio del film ad alzare bandiera bianca al cospetto di uno spettacolo di pura anarchia, dissacrante, votato alla mistificazione e senza mezze misure. Il tutto passa attraverso una sequela di scena da manuale (da quella battezzata “The Exorcism of Jonah Hill” al palleggio che gli assediati fanno con la testa decapitata di uno sventurato vicino di casa, dall’accesso battibecco tra James Franco e Danny McBride sulla masturbazione alla prima notte passata insieme nella villa) che restituiscono sullo schermo la volontà degli autori di spingere sempre di più sul pedale dell’acceleratore, trascinando la platea verso un epilogo danzante e canoro che da solo vale il prezzo del biglietto.
Nel suo flusso inarrestabile di risate non è difficile scorgere una vena iconoclasta e un pesante attacco allo star system a stelle e strisce, finto, ipocrita e plastificato. Per farlo, Rogen e Goldberg mettono a ferro e fuoco il tempio dell’Industria dei sogni, trasformando dei volti celebri del mondo dello spettacolo, che in Facciamola finita interpretano una versione fittizia di se stessi, nelle vittime sacrificali di una punizione divina e la città degli angeli in uno scenario apocalittico preda di demoni, assassini e bestie feroci. Un esempio geniale di come un modo di fare ridere, solo apparentemente gratuito, volgare e inconsistente, possa diventare un autentico tiro al bersaglio che non risparmia niente e nessuno, nemmeno se stessi e il mondo scintillante al quale si pensa di appartenere. E l’odierna commedia italiana, in tal senso, ha ancora tanta strada da fare. 

Voto: 8

Francesco Del Grosso

Intervista ai registi Evan Goldberg e Seth Rogen
Clip E’ comparsa Emma Watson
Clip Posso prendere il Milky Way?
Clip L’inventario delle provviste
Clip L’Invasione di Zombie (con Emma Watson)
Spot 1
Spot 2
Trailer italiano