Scheda film
Regia: Ken Scott
Soggetto e Sceneggiatura: Ken Scott e Martin Petit
Fotografia: Pierre Gill
Montaggio: Yvann Thibaudeau
Scenografie: Danielle Labrie, Elise De Blois e David Laramy
Costumi: Sharon Scott
Musiche: David Lafleche
Suono: Arnaud Derimay
Canada, 2011 – Commedia – Durata: 109′
Cast: Patrick Huard, Julie LeBreton, Antoine Bertrand, Dominic Philie, Marc Bélanger, Igor Ovadis, David Michael
Uscita: 29 agosto 2013
Distribuzione: Bolero Film e Europictures Distribuzione
Troppi figli per un padre solo!
Esistono delle banche che hanno alimentato per anni l’immaginario collettivo di aitanti maschietti, nelle quali non circola il contante né è possibile effettuare prelievi alla cassa o tramite bancomat, ma dove si possono eseguire solo donazioni. Si tratta delle cosiddette “Banche del Seme”, cui attingono aspiranti genitori che, giocoforza, devono aggirare le barriere naturali e tentare una fecondazione artificiale. A fornire la preziosa “moneta” sono donatori prezzolati che sbarcano il lunario come possono, anche così.
Uno di questi, David Wozniak (Patrick Huard), alle soglie di una vera paternità neanche troppo desiderata, dopo anni viene a sapere che i suoi spermatozoi, celati dietro lo pseudonimo “Starbuck”, per un problema presso l’Istituto dove aveva “donato” sono stati usati in gran quantità, contribuendo alla nascita di ben 533 creature! Riunitisi in una sorta di comitato, i ragazzi intentano ora una causa, reclamando di conoscere l’identità paterna. Nel frattempo David, fattosi coraggio, sotto mentite spoglie inizia ad avvicinare uno per uno i suoi tanti, troppi figli. Tra gioie e dolori e sorprese inaspettate, cercherà di confrontarsi con l’imminente status di genitore di un figlio concepito secondo natura e con la propria, incoercibile immaturità…
Starbuck, diretto dal canadese Ken Scott, è un film molto furbo e ruffiano, già racchiuso ed esaurito nel suo soggetto forte, ma anche estremamente divertente. Basata su una storia vera e fondata sul contrasto tra la strabordante paternità fin lì ignorata e quella invero non molto più desiderata che si vorrebbe però ignorare, la pellicola deve molto alla naturale e viscerale simpatia del suo protagonista, l’attore Patrick Huard. Discretamente sceneggiato da Scott insieme a Martin Petit, Starbuck ci accompagna nell’esplorazione da parte David Wozniak della propria figura di involontariamente prolifico padre: se al primo colpo gli va bene con un promettente goleador, già al secondo incappa in una tossicodipendente, che molto probabilmente deve i suoi guai all’assenza di un figura maschile di riferimento. Si sa, il mondo è bello perché vario ed anche curioso! Scoprirne le tante ed imprevedibili sfaccettature insieme al protagonista, commuoversi e stupirsi con lui, condividendo l’amaro mestiere del crescere anche in età non proprio adolescenziale, nelle quasi due ore di durata sarà un gustoso ed irrinunciabile piacere.
Curiosità: dopo aver girato questo film nel 2011, che arriva da noi con ben due anni di ritardo, Ken Scott sempre nel 2013 ne ha girato negli USA un remake interpretato da Vince Vaughn intitolato Delivery man.
Voto: 7
Paolo Dallimonti
Clip: Abbiamo contattato Starbuck
Clip: Padre e figlio
Clip1: Io non sono David Wozniak
Clip2: Puoi Chiamare una baby sitter?
Clip 3: E’ impossibile essere il padre di 533 figli!