Scheda film

Regia, Soggetto e Sceneggiatura: Daniele Carnacina
Fotografia: Dario Gardi
Montaggio: Olivia Orlandi
Scenografie: Maurizio Covacs
Musiche: Massimiliano Pani e Franco Serafini
Italia, 2013 – Commedia – Durata: 105′
Cast: Roberto Alpi, Alex Belli, Pietro Genuardi, Jgor Barbazza, Barbara Clara, Sara D’Amario, Luca Biagini
Uscita: 10 aprile 2013
Distribuzione: autodistribuzione
Sale:

 I-solati

“Dopo la TV c’è il cinema, dopo il cinema la radio e poi la morte” (“Pensiero Stupesce”, Elio & le Storie Tese)
Per la soap opera Missione amore, dopo dodici anni di messa in onda, soffia aria di chiusura: la fascia oraria in cui è collocata è diventata poco remunerativa e le alte sfere della rete hanno deciso di sospenderla, almeno temporaneamente. Gli interpreti allora vanno a trascorrere la vacanza forzata sull’isola in cui da tempo si è trasferito l’attore Roberto Priano (Roberto Alpi), quando decise di lasciare le scene, il quale li ha invitati per farsi aiutare nella vendemmia. Qualche giorno dopo l’arrivo, un evento inatteso metterà a dura prova il gruppo…
Partendo dallo spunto reale delle voci circa l’interruzione di CentoVetrine, serie di punta di Canale 5, che alla fine del 2011 e per tutto il 2012 è stata ad un passo dall’essere sospesa, il suo direttore creativo ed esecutivo Daniele Carnacina azzarda il debutto sul grande schermo portandosi dietro pressoché interamente il cast della sua creatura.
Di primo acchito viene da pensare ironicamente quanto accadeva in Boris – Il film di Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre e Luca Vendruscolo, dove il povero René Ferretti tentava il colpaccio lanciandosi nel cinema, pur non riuscendo a rinunciare alla sua scalcinata troupe ed ai suoi improbabili attori.
Qui ovviamente il tenore dell’operazione è più elevato, anche se la produzione è indipendente (13 giorni di riprese per 200.000 euro di budget), gli interpreti sono decisamente più in gamba e l’idea è nata proprio dalla loro esigenza di non dividersi e di restare insieme.
Il regista punta a temi nobili come l’omosessualità, la paternità dei figli o ancora la metafora della “vendemmia” e si diverte molto a giocare con gli incroci tra realtà e fantasia, mantenendo per la maggior parte dei personaggi gli stessi nomi di battesimo degli attori o ideando il personaggio di Alex, che in seguito ad un incidente fonde vita vera e finzione, o ancora quello di Priano, che ha sempre mentito a tutti per celare il suo essere gay e che ora presenta ai suoi colleghi la propria complessa situazione famigliare, degna appunto di una telenovela.
Purtroppo il film, oltre ad utilizzare facce ormai troppo sfruttate sul piccolo schermo per risultare credibili sul grande, risente di una certa meccanicità nella scrittura e della mancanza di solide idee narrative, disperdendo il procedere del racconto nella ricerca di fiacchi colpi di scena.
Il risultato di Un’insolita vendemmia è perciò molto lontano dalla satira dell’ambiente televisivo che in nuce era presente nell’idea originaria, scadendo nella piattezza della matrice catodica in cui essa pure è nata, svilendo così gli importanti temi trattati e tramutando l’amarezza di una tale riflessione soltanto in noia. Ma, se resistete, non andate via prima del finire dei titoli di coda, poiché sono inframezzati da un’esilarante – quella sì! – sequenza di sogno con vendemmiatori “nature”, forse rimasta fuori dal montaggio definitivo, che vede protagonista Giorgio Biavati, storico interprete dell’altra celebre soap di Canale 5, Vivere.
RARO perché… a chi interessa il film dei reduci di una soap?!
Note: il film esce all’interno del circuito UCI Cinemas. 

Voto: * *

Paolo Dallimonti