Scheda film
Regia: Steven Soderbergh
Sceneggiatura: Scott Z. Burns
Fotografia: Peter Andrews (Steven Soderbergh)
Montaggio: Mary Ann Bernard (Steven Soderbergh)
Scenografie: Howard Cummings
Costumi: Susan Lyall
Musiche: Thomas Newman
USA, 2013 – Thriller – Durata: 106′
Cast: Channing Tatum, Jude Law, Rooney Mara, Catherine Zeta-Jones, Carmen Pelaez, Polly Draper, Haraldo Alvarez
Uscita: 1° maggio 2013
Distribuzione: M2 Pictures
Soderbergh ci conduce nei lati più oscuri della psiche
La vita tranquilla di Emily e Martin, una giovane coppia newyorkese, va in pezzi quando l’uomo viene arrestato con l’accusa di insider trading. Lui sconta la pena, lei lo aspetta a casa per quattro lunghi anni, ma il tanto atteso ritorno fra le mura domestiche del marito non aiuta Emily ad uscire dalla depressione, anzi la spinge verso un vortice di angoscia che la porterà ad un tentativo di suicidio.
Lo psichiatra Jonathan Banks dovrà occuparsi del caso. Un nuovo psicofarmaco sembra funzionare inizialmente sull’umore della donna ma ben presto gli effetti collaterali dirompono nelle vite di Emily, Martin e del dottor Banks.
Stavolta Soderbergh affronta il genere del thriller psicologico. La denuncia dell’abuso dei farmaci, che, soprattutto negli Stati Uniti, ha raggiunto dei numeri impressionanti, prende piede grazie alle parole dello psichiatra e mette in evidenza la dipendenza dell’uomo contemporaneo verso le sostanze chimiche, con uno sguardo critico per tutte le industrie farmaceutiche.
Se il film avesse proseguito in questa direzione invece di virare verso un registro puramente thriller, come avviene nella seconda parte, il livello sarebbe rimasto alto perché Soderbergh ha già dimostrato in lavori come Traffic di saper unire narrazione e impegno senza abbassare mai la guardia o senza far calare la tensione nella storia.
Il racconto, la coerenza, i colpi di scena, si perdono dinanzi ad un esercizio quasi perfetto di stile e bravura a cui il regista ci ha abituati nel tempo e di cui non si sentiva il bisogno. Il regista in una recente intervista ha parlato della narrazione come di una vera e propria gabbia dalla quale fuggire e, negli anni, ha spaziato tra i generi, dimostrando di essere capace di manipolare vari materiali sempre con una certa maestria, anche se a volte è incappato in facili passi falsi.
L’interpretazione di Jude Law vale quasi tutto il film, mentre Rooney Mara nei panni dell’instabile moglie depressa e Channing Tatum non convincono molto. Se sono vere le voci per cui Effetti Collaterali, nelle sale dal 1° maggio, sarebbe l’ultimo lavoro di Soderbergh, con grande dispiacere, non si potrebbe non ammettere che ci si aspettava molto di più: più thriller, più storia, più denuncia, insomma, più cinema.
Voto: * * *
Giada Valente
#IMG#Soderbergh ci regala un trattato di “thriller-psichiatria”…
Soderbergh ci regala un trattato di “thriller-psichiatria” da manuale, con emozioni cerebrali e non di pancia, ma comunque emozioni. Il regista, avvalendosi di un cast da urlo, racconta la storia di una donna che sprofonda in una grave forma di depressione. Il rimedio sembra essere un nuovo psicofarmaco, ma gli effetti collaterali saranno devastanti… anche se non nel senso che potrebbe banalmente sembrare…
Dopo il modesto ma campione di incassi Magic Mike, il regista decide di cimentarsi su una storia basata sull’esperienza vera del suo sceneggiatore in un ospedale psichiatrico, di come gli psicofarmaci possano fare tanto male… Che i farmaci nascondano dei lati a volte potenzialmente oscuri e problematici, peraltro scritti nelle avvertenze, non lo scopriamo certo grazie a Soderbergh.
Il film ha quindi i suoi meriti maggiori nel buon meccanismo a orologeria costruito da regista e sceneggiatore per tenere incollati gli spettatori alla poltrona, in un susseguirsi di colpi di scena piuttosto cerebrali ma certamente intensi.
Un film di buona fattura, che merita una visione anche per il trip nel mondo della psichiatria, dove vediamo come l’elettroshock ad esempio sia tornato in auge come metodo terapeutico, dopo anni di errori e oscurità.
Dopo la rinascita dell’Ipnosi come terapia, un altro indizio sui trend del momento.
Certamente poi fa riflettere l’abuso di tematiche psichatriche al cinema recentemente, evidentemente in questi tempi difficili, buoni spunti cinematografici possono arrivarci anche da questa disciplina così difficile e complessa, che cerca di curare l’organo più incomprensibile di ogni essere umano: il cervello…
Voto: * * *
Vito Casale