Scheda film

Regia,Soggetto e Sceneggiatura: Domenico Costanzo
Fotografia: Roberto Forges Davanzati
Montaggio: Raimondo Crociani e Mauro Menicocci
Scenografie: Luisa De Rosa
Musiche: Sandro Di Stefano
Suono: Francesco Azzini e Simone Danieli
Italia, 2012 – Commedia – Durata: 90′
Cast: Alessandro Paci, Eugenia Tempesta, Tim Man, Annarita Del Piano, Manuel De Nicolò, Cristina Del Basso, con la partecipazione di Massimo Ceccherini
Uscita: 23 maggio 2013
Distribuzione: Borgo dello Spettacolo
Sale: 19

 Ceccherini e c’è chi no

Lorenzo (Alessandro Paci) fin da bambino è sempre stato un grande appassionato di arti marziali, che seguiva andando al cinema a vedere le pellicole del suo idolo, Cekke Lin (Massimo Ceccherini). Quando, ormai adulto ed impiegato presso una fabbrica, conosce la cinesina Song Lee (Eugenia Tempesta), la sua passione per l’oriente sembra toccare l’apice. In realtà la ragazza si spaccia per una modella, mentre è costretta a prostituirsi da un magnaccia senza scrupoli. Anche Lorenzo però non è riuscito a dirle la verità, millantando di essere un ricco industriale. Gli equivoci non tarderanno a complicare la già poco semplice situazione…
Giorgio Leopardi si era già “disturbato” produttivamente con il meno che mediocre La finestra di Alice, che, se non altro, si giovava del tocco stralunato del suo regista Carlo Sarti, ma, siccome le disgrazie non giungono mai sole, ha ben pensato di bissare con questo debolissimo Una vita da sogno. Al timone stavolta c’è però Domenico Costanzo, nessuna parentela dichiarata col celebre conduttore (né col figlio cineasta), ma con all’attivo numerose commedie “regionali”‘ tenute per fortuna quasi tutte ben distanti dalle sale. Le idee in questo stanco e fiacco film sembrano mancare del tutto e quella principale, le arti marziali, sembra stare qui al genere commedia come il karatè stava al western in Storia di karatè, pugni e fagioli di Tonino Ricci. Risultato? Disastro totale su tutti i fronti!
Non basta ricorrere a cardini della commedia trash italiana, quali la nonna scorreggiona, le tettone delle due maggiorate Rita Del Piano e Cristina Dal Basso e addirittura i lazzi semi-seri di un Ceccherini utilizzato come guru spirituale (?!).
La pellicola non nasconde neanche malriposte ambizioni, con le sue musiche ridondanti e roboanti che vorrebbero sottolineare quelle quattro, ridicole scene d’azione o di passione. E quando, come in #Matrix, l’amore sembra salvare tutto, si tocca davvero il punto più basso.
Unico motivo, se non per andare a vedere #Una vita da sogno, ma almeno per ricordarlo, è la presenza di Carlo Monni – qui nel ruolo del padre di Lorenzo – celeberrimo caratterista toscano legato al primo Benigni, scomparso in questi giorni, che affida suo malgrado a questo non proprio indimenticabile film, una delle sue ultime esibizioni.
RARO perché… c’é da chiederlo?! 

Voto: 4 e ½

Paolo Dallimonti