Scheda film
Regia, Soggetto e Sceneggiatura: Carlo Sarti
Fotografia: Alessandro Pavoni
Montaggio: Giorgia Scalia e Fabio Bianchini
Scenografie: Atelier “Impressao”
Costumi: Cinzia Tomaciello
Musiche: Gianluca Porcu
Suono: Marco Parollo
Italia, 2013 – Commedia – Durata: 114′
Cast: Fabrizio Bucci, Sergio Muniz, Debora Caprioglio, Clizia Fornasier, Enrico Beruschi, Francesca Giordano, Corrado Calda
Uscita: 1° maggio 2013
Distribuzione: Borgo dello Spettacolo
Sale: 18
La minestra (riscaldata) di fronte
Gabriele Nanni (Fabrizio Bucci) è uno scrittore senza troppa ispirazione e perennemente in bolletta, che per arrotondare traduce ricette di cucina. Quando eredita dalla nonna appena scomparsa la casa in cui ha abitato fino ad allora, si trova vessato dalla banca per finire di saldare un’ipoteca contratta dall’anziana parente. Per tirare su qualche soldo decide di affittare metà dell’appartamento ad uno strano tipo, Fabio (Sergio Muñiz), dai modi spicci ed un po’ misteriosi, ma simpatico. Il giorno che l’anziana dirimpettaia viene trovata assassinata in seguito ad una maldestra rapina, a causa di una serie di coincidenze per Gabriele i sospetti ricadono inevitabilmente su Fabio…
Carlo Sarti, dopo Goodbye Mr. Zeus!, prosegue col suo cinema strampalato, irrisolto ma non esecrabile, trovando stavolta supporto addirittura nel redivivo Giorgio Leopardi, produttore di tanti film italiani a partire dalla metà degli anni ottanta, tornato in attività con la sua “Borgo dello Spettacolo”.
Se in Goodbye Mr. Zeus! c’erano diverse trovate di sceneggiatura ed almeno un Fabio Troiano a sostenere sulle sue spalle il film, qua Sarti insiste col suo umorismo da cartone animato, anzi da vignette della Settimana Enigmistica, anche se con ancora meno ispirazione, col risultato di inanellare una serie di agghiaccianti freddure, malgrado qua e là qualche risata riescano pure a strapparla. Come se non bastasse, la già precaria e traballante storia viene poi contaminata con una esilissima trama “thriller” che ricorda però più che Alfred Hitchcock solo… i Gialli di Topolino.
Gli attori per la maggior parte non recitano neanche malissimo, ma appaiono troppo legati alla loro verosimile estrazione teatrale o televisiva ed hanno quasi tutti poco più d’un paio d’espressioni facciali, con l’eccezione di Sergio Muñiz, che ne ha anche meno!
Le musiche orecchiabili di Gianluca Porcu cercano infine di aiutare a tirare su il ritmo del film, ma il risultato purtroppo è già in partenza davvero scarso…
Una curiosità: l’editore di Gabriele, interpretato da un ritrovato Enrico Beruschi, riceve in un ufficio tappezzato dalle locandine dei film prodotti da Leopardi, che potrebbe essere lo studio dello stesso cineasta.
RARO perché… è una commedia poco riuscita.
Voto: * *
Paolo Dallimonti