Scheda film
Regia, Soggetto e Sceneggiatura: Alex Gibney
Fotografia: Lisa Rinzler
Montaggio: Sloane Klevin
Scenografie: Markus Kirschner
Costumi: Christine Field
Musiche: Ivor Guest e Robert Logan
USA, 2012 – Documentario – Durata: 106′
Uscita: 20 marzo 2013
Distribuzione: Feltrinelli Real Cinema
Sale: 1
Lasciate che i bambini vengano a noi?!
Terry Kohut, Gary Smith, Arthur Budzinsky e Bob Bolger. Probabilmente i loro nomi non li avrete mai sentiti e non vi diranno niente. Come non diranno nulla alla Curia romana, almeno non ancora. I loro appellativi non li hanno sentiti nemmeno essi stessi, poiché sono sordi. Questi quattro “eroi” loro malgrado quarant’anni fa subirono violenze sessuali da parte del sacerdote Lawrence Murphy all’interno dell’istituto per non udenti “St. John for the deaf” di Milwaukee in cui erano ospitati e da allora cercano giustizia, dal loro paese e dal Vaticano. Inutilmente.
Il regista Alex Gibney, vincitore del Premio Oscar per il documentario Taxi to the dark side nel 2008 che affrontava ben altre violenze, ispirandosi qui ad un articolo della giornalista Laurie Goodstein apparso sul New York Times, parte dal nucleo della vicenda dei quattro ex allievi per allargare il discorso fino ai casi accaduti in Irlanda e sfiorando tangenzialmente la questione veronese delle violenze sessuali all’interno dell’istituto Provolo di Verona, senza approfondirla però per eccesso di materiale raccolto fino al momento dell’esplosione del caso. Giunge quindi alla discussa figura di padre Marcial Maciel Degollado, l’influente sacerdote messicano senza scrupoli macchiatosi di autentici crimini sessuali, arrivando così a gettare ombre più che su Joseph Ratzinger, al secolo Benedetto XVI (dimessosi a partire dal 28 febbraio 2013, a riprese concluse), che negli anni si era arrogato comunque un ruolo molto ambiguo di controllore esclusivo sulle vicende di abusi sessuali all’interno del clero, sul predecessore Giovanni Paolo II, per i molteplici silenzi sull’argomento e sulla fiducia cieca (e di certo non disinteressata) che riponeva nel summenzionato padre Marcial Maciel, inarrestabile organizzatore di raccolte fondi.
Mea maxima culpa, diviso in diversi capitoli, nasce come documentario televisivo per la HBO e non verrà ricordato certo per la forma, non molto curata, alternando semplicemente numerosissime interviste a filmati d’epoca e qualche minima ricostruzione, ma è una gigantesca bomba per quel che riguarda i contenuti, ottenuti attraverso attente ed acute indagini. Non sappiamo quanta diffusione avrà nel nostro paese, che solo per ospitare il Vaticano all’interno del suo territorio ha da sempre “subito” una sorta di congiura del silenzio, ma già il fatto che riesca ad uscire – sottotitolato per non udenti – ed avere un minimo di circolazione è un piccolo… miracolo! Da non perdere.
RARO perché… c’è da chiederlo?!
Note: il film viene presentato il 18 marzo al Cinema Principe di Firenze alla presenza di Alex Gibnet; il 19 al Barberini di Roma, presente il regista, dove viene replicato il 20, giorno in cui viene proiettato a Milano (alla presenza di Gibney), Bologna, Torino, Parma, Pordenone, Merano, Udine, Padova, Salerno e Bari; il 22 viene presentato a Verona e a Napoli.
Voto: * * *½
Paolo Dallimonti