Scheda film
Regia, Soggetto e Sceneggiatura: Ali Alydin
Fotografia: Murat Tuncel
Montaggio: Ahmet Boyacioglu e Ayhan Ergürsel
Scenografie: Meral Efe e Yunus Emre Yurtseven
Costumi: Dilsat Zülkadiroglu
Suono: Mustafa Bolukbasi
Turchia/Germania, 2012 – Drammatico – Durata: 94′
Cast: Ercan Kesal, Muhammet Uzuner, Tansu Biçer, Ali Çoban, Serpil Goral
Uscita: 1° maggio 2013
Distribuzione: Sacher Distribuzione
Ayadin racconta l’ossessione per il figlio scomparso
Basi lavora come controllore ferroviario. Diciotto anni prima il figlio Seyfi, durante una protesta studentesca contro il governo turco venne arrestato e di lui si perse ogni traccia. Ma il tempo non ha cancellato la speranza dal cuore di Basi che, nonostante tutte le difficoltà, continua a cercare suo figlio, inviando lettere al governo e venendo più volte arrestato o messo sotto tortura.
Vincitore del premio Luigi de Laurentiis per la Migliore Opera prima alla 69° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, Muffa, esordio alla regia di Ali Ayadin è il racconto di un uomo solitario che continua a vivere esclusivamente per mantenere vivo il ricordo di suo figlio, al punto che diventa una vera e propria ossessione.
Muffa ci mostra l’ultimo periodo di questa affannosa ricerca. Un film in cui il silenzio predomina, per evidenziare le non parole di una nazione che ha dimenticato i propri figli scomparsi. La sceneggiatura e la regia sono firmate dallo stesso Ali Aydin, da qui il ben il meritato premio come esordiente al festival di Venezia, e gli attori, Ercan Kesal e Tansu Bicer, sono assolutamente all’altezza di un prodotto così intenso.
Ispirato chiaramente alla vicenda delle Madri del Sabato, le donne che durante la dittatura turca del 1996 protestarono per i loro figli scomparsi nell’università di Galatasaray, il film racconta le altre vittime di queste terribili tirannie, coloro che rimangono in attesa di avere notizie, di sapere che fine hanno fatto i loro cari, la cui unica colpa è stata quella di manifestare il loro disappunto contro il potere.
Un film non facile, sicuramente non leggero, che colpisce come un pugno allo stomaco, perché ci mostra una triste e attuale verità dei giorni nostri di cui troppo a lungo si è taciuto. Muffa, nelle sale dal 1° maggio, esalta quel cinema del non detto, dove gli sguardi valgono più di mille parole.
Voto: * * *
Giada Valente