Scheda film
Regia: John Luessenhop
Soggetto: Stephen Susco, Adam Marcus, Debra Sullivan, basato sui personaggi creati da Kim Henkel e Tobe Hooper
Sceneggiatura: Adam Marcus, Debra Sullivan e Kirsten Elms
Fotografia: Anastas N. Michos
Montaggio: Randy Bricker
Scenografie: William A. Elliott
Costumi: Mary E. McLeod
Musiche: John Frizzell
Suono: Nick Offord
USA, 2013 – Horror – Durata: 90‘
Cast: Alexandra Daddario, Tania Raymonde, Scott Eastwood, Dan Yeager, Tremaine ‘Trey Songz’ Neverson, Shaun Sipos, Keram Malicki-Sánchez
Uscita: 28 febbraio 2013
Distribuzione: Moviemax
Legami di sangue
Anni dopo la strage che vide la fine della folle famiglia Sawyer in quel di Newt, Texas, perpetrata dalla polizia e da un gruppo di facinorosi locali, la giovane Heather (Alexandra Daddario), apparentemente unica ed ignara superstite – fu risparmiata all’epoca dai coniugi Miller – riceve in eredità una casa da una nonna di cui ignorava l’esistenza. Recatasi sul posto in compagnia dei suoi amici, scoprirà a sue spese che la sontuosa dimora vittoriana è ancora abitata. Il pericoloso condomino è l’unico e più feroce sopravvissuto della stirpe di assassini sterminata tempo prima: Jebediah (Dan Yeager), noto anche come Leatherface, ha vissuto per tutti quegli anni in cantina, accudito dalla nonna, ed ora è pronto per dare il bentornato alla cuginetta ed ai suoi amici. Poiché i legami di sangue, a volte, sono irresistibili…
Terzo lungometraggio di John Luessenhop, ma solo il primo ad arrivare nelle nostre sale, Non aprite quella porta 3D più di ogni altra precedente prosecuzione si ricollega al film originario di Tobe Hooper del 1974, partendo da alcune di quelle sequenze, appositamente gonfiate tridimensionalmente, ed innestandoci quelle del massacro dei Sawyer per far proseguire la storia, cercando di mantenere anche, malgrado il tono più scuro conferito dalla visione con gli occhiali 3D, la fotografia sparata e sporca dell’epoca. Dopo tre sequel, un remake/reboot ed un prequel, questo nuovo capitolo si pone quasi come quello che potremmo definire – purché ci si perdoni il neologismo – “intermediel”: raccontando in parte vicende immediatamente successive al primo film, si pone pure come “realtà alternativa” al secondo episodio, sempre firmato, dodici anni dopo, da Hooper, poiché mette in scena la fine di quasi tutta la famiglia Sawyer.
Fatte salve tali premesse, la pellicola di Luessenhop oscilla tra banali situazioni da film horror, ruffiani virtuosismi in un 3D da baraccone, sane spinte sul pedale dello splatter, anche se non sempre giustificate, ed alcuni, rari momenti da opera di genere più matura. Il legame di sangue che unisce i due protagonisti, l’apparentemente candida Heather ed il mentalmente malato Leatherface, nel finale – che non riveleremo – dà infatti luogo ad un ricongiungimento amical/parentale che ricorda da lontano altre situazioni, quali ad esempio l’Halloween H20 – Venti anni dopo di Steve Miner, e più da vicino film ben più artisticamente elevati, come Lasciami entrare di Tomas Alfredson.
Non aprite quella porta 3D non dirà molto ai profani del genere o della saga eretta sull’uso improprio della sega a motore, come forse non entusiasmerà particolarmente gli esigenti patiti dell’horror che ne sanno sempre una più degli altri. Se non si è particolarmente esigenti regalerà invece sufficiente divertimento ed un’ora e mezza di piacevole distrazione.
Un’ultima raccomandazione: non andate via al principiare dei titoli di coda, poiché una sanguinosa sorpresa vi attende.
Voto: * * *
Paolo Dallimonti
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