Scheda film
Regia: Paolo Genovese
Soggetto: Paolo Genovese, Luca Miniero, ispirato a Familia di Fernando Leon de Aranoa
Sceneggiatura: Paolo Genovese, Luca Miniero, Marco Alessi
Fotografia: Fabrizio Lucci
Montaggio: Consuelo Catucci
Scenografie: Chiara Balducci
Costumi: Grazia Materia
Musiche: Emanuele Bossi
Suono: Umberto Montesanti
Italia, 2012 – Commedia – Durata: 116′
Cast: Sergio Castellitto, Claudia Gerini, Marco Giallini, Carolina Crescentini, Eugenio Franceschini, Eugenia Costantini, Ilaria Occhini
Uscita: 29 novembre 2012
Distribuzione: Medusa
Personaggi in cerca d’amore
È la vigilia di Natale. La nonna sta preparando la colazione con la collaborazione dei nipoti che scherzano tra di loro, tutti sono in fermento, la mamma si rassetta il trucco, tutto sembra andare per il meglio, ma quando il capofamiglia scende e si siede a tavola, l’incanto della famiglia perfetta inizia a scricchiolare appena questi contesta il suo figlio più piccolo, affermando che è grasso, ha gli occhiali e non gli piace. Che cos’è che non va? Leone (Sergio Castellitto) è un uomo tanto ricco quanto solo ed ha affittato un’intera compagnia teatrale per impersonare, secondo un copione da lui scritto, la famiglia perfetta che trascorra con lui il 24 ed il 25 dicembre. Tra incursioni esterne e colpi di scena, cambi di copione ed improvvisazioni forzate, il gruppo di teatranti ce la metterà tutta per portare a termine la rappresentazione più impegnativa di tutta la loro carriera…
Esiste la famiglia perfetta? Esiste ed è duratura la felicità? La vita può in qualche modo dare una seconda occasione?… Ispirandosi al film spagnolo Familia di Fernando León de Aranoa del 1996, Paolo Genovese cerca di rispondere alle domande con questo film che aveva nel cassetto da circa dieci anni e per il quale già da allora aveva in mente Sergio Castellitto nel ruolo principale. Stemperando i toni, nell’originale più amari, e diluendoli con quelli della commedia all’italiana, mette su una pellicola molto godibile e divertente, in cui fin dall’inizio si percepisce come ci sia qualcosa che non va, spiegandoci ben presto l’arcano di tutta questa perfezione. Molteplici i riferimenti, più o meno voluti, che è possibile cogliere in questa trama che, non essendo un sequel ma un remake, conferma la mancanza di idee dei nostri sceneggiatori: i “Sei personaggi in cerca d’autore” e l’”Enrico IV” di Pirandello. Ovvio che Una famiglia perfetta volI molto più in basso, ma neanche così tanto, poiché riesce ad essere quasi metacinematografico, anzi, ad essere più precisi, “metateatrale”. La vita della compagnia teatrale infatti entra ed esce da quel palcoscenico che è la casa di Leone e, ad esempio, Alfredo (Marco Giallini) sembra migliore marito per Sole (Carolina Crescentini) nella finzione che per Carmen (Claudia Gerini) nella vita vera. La sceneggiatura, ricca di invenzioni, trova poi notevole interesse sia nel riprodurre quel copione che ogni anno si recita in mezzo a tanta ipocrisie nelle nostre “belle” famiglie italiane, tra pranzi, regali e tombole, sia in quel pizzico di imponderabile rappresentato dall’arrivo di Alicia (Francesca Neri), ospite inattesa che rimescola le carte e fa giocare a tutti quanti la carta dell’improvvisazione, portando ad almeno un importante “coup de théâtre”.
Quando alla fine viene svelato il mistero, ossia il perché Leone avesse ordito una tale commedia, può rimanere un po’ di delusione e qualcosa potrebbe anche non quadrare, ma il film assume un significato ancora diverso e senz’altro più importante, soprattutto quando il titolo arriva ancora una volta a stampigliarsi sopra un’altra famiglia, stavolta reale.
Dopo la flessione al botteghino registrata l’anno scorso dal film di Natale, qualcuno ha già voluto vedere in Una famiglia perfetta l’”anti-cinepanettone”. Dato in uscita da Medusa per l’inizio di gennaio del prossimo anno, ma ultimato da Paolo Genovese con largo anticipo e quindi distribuito prima, il film vuole al massimo essere “ante”, più che “anti”, anche perché per le feste la compagnia amministrata da Giampaolo Letta ha già pronto il seguito de I soliti idioti.
Al di là delle strategie di marketing e di lancio, la pellicola è una relativa boccata d’aria fresca nel nostro cinema e risulta estremamente piacevole e divertente, sia per le sue tematiche non banali sia per il suo brillante cast (la cui metà ha il cognome curiosamente terminante in “-ini”), “diretto” da un Castellitto (con buona pace dell’ottimo Genovese) che ha al suo fianco una serie di formidabili “attori al quadrato”, su cui spiccano il semprevalido Giallini e l’inossidabile nonna Ilaria Occhini.
Voto: 7
Paolo Dallimonti
#IMG#Ma esisterà la famiglia perfetta?
Leone, un ricco uomo di mezza età, si accinge a trascorrere la sera della vigilia di Natale nella sua villa di Todi in compagnia della madre, di sua moglie Carmen, suo fratello Fortunato e i rispettivi figli. L’unica controindicazione spiacevole: tutti gli invitati sono i membri di una compagnia teatrale.
Il gioco delle finzioni e del teatro vengono riproposte in questo bel film comico di Paolo Genovese, remake della pellicola Familia (1996) del regista spagnolo Fernando Leon De Aranoa. Dubbi e incertezze della famiglia medio borghese della penisola sono messi a nudo attraverso una rappresentazione teatrale degna della ‘commedia degli equivoci’, che tanto ha saputo regalare al cinema di casa nostra. Gli avvenimenti della finta di famiglia di Leone, interpretato da uno splendido e mai sopra le righe Sergio Castellitto, s’intrecciano con i drammi esistenziali dei membri della compagnia guidata da Fortunato, un Marco Giallini ancora una volta in stato di grazia. È proprio sul finto rapporto fraterno fra Leone e Fortunato che si sa reggere quasi interamente la pellicola, fra richieste strampalate del primo e tentativi del secondo di assecondarne i desideri pur di portare a termine la rappresentazione teatrale, anche a costo di correre il rischio di compromettere il proprio matrimonio con Carmen, una Gerini ben calata nel ruolo. Fra colpi di scena e risate il film è un perfetto spaccato di come diviene la nostra esistenza nei pressi delle festività, riuscendo alla fine a tendere ben più di una semplice mano verso la speranza di una vita migliore.
Voto: 8
Ciro Andreotti