Scheda film
Regia, Soggetto e Sceneggiatura: Sophie Lellouche
Fotografia: Laurant Machuel
Montaggio: Monica Coleman
Scenografie: Philip L’évêque
Costumi: Fabienne Katany
Musiche: Jean Michel Bernard
Suono: Laurent Poirier, Vincent Guillon, Stéphane Tiebaut
Francia, 201??? – Commedia – Durata: 77′
Cast: Alice Taglioni, Patrick Bruel, Marine Delterme, Louis-Do De Lencquesaing, Michel Aumont, Marie-Christine Adam, Yannick Soulier
Uscita: 8 novembre 2012
Distribuzione: Academy 2
Sale: 24
Allenata, ma non troppo
Alice (Taglioni) è una giovane donna di origine ebraica che vive nell’adorazione perpetua dell’attore e regista Woody Allen, del quale tiene appeso in camera sua un gigantesco poster col quale colloquia spesso. Di professione farmacista, Alice cura spesso i suoi avventori con DVD del celebre comico newyorkese, ma quello che non riesce a guarire è il proprio cuore, di cui nessun uomo sembra volersi prendere cura, nonostante gli sforzi di tutti i suoi famigliari di trovarle un compagno. Quando ad una festa conosce Victor (Patrick Bruel), installatore di allarmi brillante ma un po’ burbero poiché ferito nei sentimenti e caratterialmente agli antipodi con lei, qualcosa in entrambi comincerà a cambiare, fino a che, complice un piacevole imprevisto, riusciranno a dirsi quello che pensano veramente l’uno dell’altra.
Sophie Lellouche non è chiaramente parente di Claude Lelouche, poiche una “l” li separa e non pare neanche avere nulla a che vedere con l’attore Gilles. Però il caso vuole che, dopo che la giovane autrice francese venne snobbata dal maestro, con cui aveva provato a mettersi in contatto, un produttore che cercava Lelouche telefonò per sbaglio a casa Lellouche, dato che il padre di Sophie si chiama anch’egli Claude, e lei si offrì di recapitare il messaggio al grande regista. Dopo alcuni comiche schermaglie tra i due, egli la prese a lavorare con sé, insegnandole il mestiere fnché la ritenne pronta.
E con questo piccolo-grande Paris-Manhattan la giovane cineasta dimostra di essere più che preparata, realizzando una deliziosa commedia che sulla carta avrebbe convinto ben pochi, riuscendo a non farsi divorare dalle citazioni alleniane e dai dialoghi immaginari col cineasta, ma distribuendoli adeguatamente nello sviluppo del film, mettendo in bocca battute alleniane addirittura allo scettico Victor, in modo tale che invece questo alla fine se n’è ampiamente giovato. La cinema-terapia portata avanti da Alice, tutti i suoi strambi famigliari e lo stralunato personaggio di Victor, insieme alla fatica di portare avanti un rapporto di coppia, esplicitata sia nei genitori sposati da anni che dalla sorella forse non troppo felice col suo uomo (che le rubò inavvertitamente) sono tutti elementi che danno forza alla pellicola, così come gli attori, davvero tutti in parte ed assai brillanti.
Il film alla fine riserva una squisita sorpresa, che non riveleremo neanche sotto tortura, che non aggiunge né toglie all’insieme dell’opera, ma che è un prezioso regalo per quei, purtroppo, non immaginiamo molti spettatori che, saggiamente, si siano voluti avventurare in sala a vederlo.
RARO perché… è un piccolo-grande film.
Voto: * * *½
Paolo Dallimonti