Scheda film
Regia: Wes Anderson
Soggetto e Sceneggiatura: Wes Anderson, Roman Coppola
Fotografia: Robert D. Yeoman
Montaggio: Andre Weisblum
Scenografie: Adam Stockhausen
Costumi: Kasia Walicka-Maimone
Musiche: Alexandre Desplat
USA, 2012 – Commedia – Durata: 94′
Cast: Jared Gilman, Kara Hayward, Bruce Willis, Edward Norton, Bill Murray, Frances McDormand, Tilda Swinton
Uscita: 5 dicembre 2012
Distribuzione: Lucky Red
America ieri
Il giovanissimo khaki scout David (Jared Gilman) e la coetanea Suzy (Kara Hayward) si amano. Si erano conosciuti l’anno prima in occasione di una rappresentazione teatrale ed ora lui se la viene a riprendere quasi con la forza, dopo essere scappato dal campo. Ragazzino difficile, ma non troppo, orfano dalla morte dei genitori, David è allergico all’autorità, ha deluso numerose famiglie affidatarie ed ora anche il corpo degli scout di cui fa parte, che non può certo essere fiero di lui. Mentre una tempesta sta per abbattersi sulle coste del New England, la loro fuga d’amore farà impazzire tutti: dai genitori di lei, in crisi coniugale, a tutte le istituzioni che fino a quel momento hanno provato senza molto successo a prendersi cura di lui. Ma l’amore, come quasi sempre, trionferà…
Che gran paese sono gli Stati Uniti d’America!… In cui un eroe può diventare un inetto ed in cui un inetto può assurgere al rango di eroe! Un paese più che militarizzato, dove gli scout, elementari cellule soldatesche, benché al massimo abbiano in dotazione un coltellino svizzero, non esitano a farsi del male per un nonnulla. Ed è la famiglia, intesa come squadra, gruppo, orchestra in cui ognuno gioca il suo ruolo così come suona il proprio strumento, e messa in discussione dalla fuga, la chiave di lettura dell’intero film: quella abbastanza disfunzionale di Suzy, con la madre Laura (Frances McDormand), che se la intende col capitano Sharp (Bruce Willis), ed il padre attonito Walt (Bill Murray), pronto a far causa a tutti; quella piccola degli scout comandata dall’incapace Master Ward (Edward Norton); quella più grande guidata dal Commander Pierce (Harvey Keitel); quella dei compagni “buoni” di David che si riscattano aiutandolo; e quella, neonata, dei due innamorati, il cui matrimonio viene consacrato ancora da un altro scout, il cugino Ben (Jason Schwarztman); quella, raggelata e surrogata, delle istituzioni, il cui vessillo è il personaggio interpretato da Tilda Swinton e chiamato senza troppi fronzoli “Servizi Sociali” e che alla fine avrà una efficace propaggine nel genitore adottivo incarnato saggiamente dal capitano Sharp.
La storia d’amore viene letta da Anderson come una tragedia su più piani: uno shakespeariano, rappresentato dal narratore, interpretato da Bob Balaban, che scandisce e addirittura prevede quel che saranno gli eventi; un altro greco, in cui la tempesta, come un deus ex-machina, giunge a mutare tra torrenti d’acqua e fulmini le sorti degli accadimenti, facendo del film un altmaniano America oggi retrodatato; un ultimo, squisitamente cinematografico, che cita Griffith, con una lunga, lirica, ma spassosa sequenza sul tetto virata al blu della notte rischiarata dalla luna crescente del titolo.
Girato con inquadrature spesso fisse e con una fotografia (di Robert D. Yeoman) pastosa e quasi seppiata, Moonrise Kingdom vuole in fondo raccontare in maniera estremamente personale, geniale ed esilarante l’amore tra due disadattati (in un paese di scemi, quindi fatevi due conti…), che trovano ragione d’essere l’uno nell’altra.
Non uscite prima dell’intero scorrimento dei titoli di coda: come nello splendido inizio, una voce fuori campo vi guiderà all’accurato ascolto della meravigliosa colonna sonora di Alexandre Desplat, icona sonora del nuovo cinema internazionale.
Voto: * * *½
Paolo Dallimonti
Alcuni materiali del film:
FEATURETTE SUZY (KARA HAYWARD)
FEATURETTE – JASON SCHWARTZMAN
CLIP 7 – SAM E SUZY BALLANO SULLE NOTE DI Le Temps de l’Amour