Scheda film
Regia: Gabriele Salvatores
Soggetto e Sceneggiatura: Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo
Fotografia: Italo Petriccione
Montaggio: Massimo Fiocchi
Scenografie: Rita Rabassini
Costumi: Patrizia Chericoni
Musiche: Ezio Bosso e Federico De’Robertis
Suono: Gilberto Martinelli
Italia/Francia, 2014 – Fantastico – Durata: 100′
Cast: Ludovico Girardello, Valeria Golino, Fabrizio Bentivoglio, Christo Jivkov, Zoa Natta, Assil Kandil, Filippo Valese
Uscita: 18 dicembre 2014
Distribuzione: 01 Distribution
Il regista irripetibile
Michele (Ludovico Girardello) è un adolescente triestino con tutti gli effetti collaterali dell’età che sta attraversando. Ha una madre poliziotta (Valeria Golino) molto attenta e forse pure troppo premurosa che si prende cura di lui. Goffo ed impacciato, è innamorato della bella compagna di scuola Stella (Zoa Natta), ma non sembra combinarne una giusta. Vessato da compagni più prepotenti di lui, una sera si presenta alla festa della ragazzina con un bizzarro costume da supereroe cinese, l’unico che è riuscito a comperarsi dopo che anche questa volta gli è stato rubato il denaro destinato Ad un travestimento più decente. Preso in giro da tutti, quando torna a casa Michele ha un solo desiderio: sparire. Forse per merito del costume acquistato, il suo volere sembra essere esaudito: al mattino è diventato invisibile. Dapprima spaventato, poi incuriosito, Michele cerca di volgere a suo favore il misterioso potere, che ancora deve imparare a controllare. Ignora naturalmente quali e quanti segreti ci siano dietro questa nuova esperienza…
Non nuovo ad incursioni nel fantastico e già autore in uno dei suoi film più belli, Nirvana, di una delle pochissime pellicole di fantascienza “all’italiana”, Gabriele Salvatores si conferma uno dei rari cineasti italiani non più giovanissimi ancora curiosi ed in grado di sperimentare, come ha confermato la sua firma apposta al recentissimo Italy in a day. Il regista, partendo da un tema come quello dell’adolescenza dove l’invisibilità è più di una metafora, delinea una storia che diventa una personalissima e nostrana versione degli X-Men della Marvel (e di Brian Synger). Gli sviluppi estremi, compreso un possibile sequel annunciato dopo i titoli di coda – in perfetto stile comic-movie – toccano in molteplici punti le avventure del Professor Xavier e dei suo discepoli ed antagonisti, ai limiti del plagio. Ma, in un film nato quasi per scommessa – il produttore Nicola Giuliano voleva un film che divertisse i suoi figli e l’invisibilità sembrava (erroneamente) l’effetto più semplice da realizzare – e prodotto nel nostro paese (pur con il contributo della francese Babe Film) questo, più che un difetto, è un pregio. E pur se con il disvelarsi delle diverse sottotrame verso la fine perde un po’ di compattezza, rimane un’opera interessante e stratificata, alla cui riuscita hanno contribuito notevolmente la freschezza di giovani attori esordienti e la partecipazione di amici fidati come Bentivoglio (in un inedito ruolo di cattivo suo malgrado) e la Golino.
Ritmato e divertente, pieno di effetti speciali di ottimo livello e zeppo di trovate argute ai confini col fumetto (grazie all’arte di Cajelli, Camuncoli, Dell’edera e Vitti ha preso forma anche una storia a strisce che in nome della crossmedialità espande l’esperienza cinematografica), Il ragazzo invisibile ha tutte le carte in regola per ottenere al botteghino tutto il successo che merita e che gli auguriamo.
Voto: 7
Paolo Dallimonti