Scheda film
Titolo originale: Mr. Turner
Regia, Soggetto e Sceneggiatura: Mike Leigh
Fotografia: Dick Pope
Montaggio: Jon Gregory
Scenografie: Suzie Davis
Costumi: Jacqueline Durran
Musiche: Gary Yershon
Suono: Tim Fraser
G.B./Francia/Germania, 2014 – Biografico/Drammatico – Durata: 150′
Cast: Timothy Spall, Dorothy Atkinson, Marion Bailey, Paul Jesson, Lesley Manville, Martin Savage
Uscita: 29 gennaio 2015
Distribuzione: BIM
One of my Turner
Joseph Mallord William Turner (Timothy Spall)è un uomo maturo e ormai affermato nella sua carriera di pittore di paesaggi marini. Vive in una comoda casa londinese insieme al padre William (Paul Jesson) ed alla governante Hannah Danby (Dorothy Atkinson) che si occupa di lui.
È un artista apprezzato e sta cambiando la sua visione della pittura. La ricerca della luce è per lui un’ossessione, tanto che i suoi quadri, verso l’ultima parte della sua esistenza, quasi sembrano sconfinare nell’astrattismo.
È questo periodo della vita di Turner che Mike Leigh ha deciso di rappresentare in un film che ricostruisce in ogni minimo dettaglio la vita del grande pittore inglese. Ma la biografia che Mike Leigh realizza con questo Mr. Turner, evitando lo scandire del tempo con didascalie, ma preferendo sottolineare il fluire del tempo tra scene, costumi e trucco, non riguarda la vita artistica del pittore inglese, bensì quella privata e interiore, che inevitabilmente, però, riporta continuamente a quella artistica. Secondo la visione di Leigh, Turner era un uomo chiuso, scostante, umorale e solitario, che si dedicò solo alla pittura, in una ricerca ossessiva per migliorare il proprio stile e giungere ad una perfezione ricercata fino all’ultimo giorno della sua vita. Turner ebbe due donne più anziane di lui, Sarah Danby e la sig.ra Booth, senza contare la governante Hannah Danby, nipote di Sarah, usata solo per appagare gli appetiti sessuali, con le quali, però, costruì rapporti difficili, perché riusciva ad esprimere la sua straordinaria sensibilità solo attraverso la pittura, arrivando persino a farsi legare all’albero maestro di una nave per provare sulla propria pelle l’intera violenza di una tempesta di neve.
Leigh riesce a mettere in scena il contesto in cui il pittore viveva, mostrando tutte le sfumature della sua vita: l’affetto per il padre che accettava il figlio per quello che era, il rapporto libidinoso con la cameriera, alla quale però quasi non rivolgeva la parola, i suoi viaggi per trovare nuovi paesaggi da dipingere, il rapporto con gli altri pittori, i conflitti con la sua prima famiglia che quasi non conosceva e l’ultimo matrimonio celebrato in segreto.
Ma, al di là degli eventi, il regista lavora con estrema perizia sui dettagli ricostruendo il mondo di Turner, dove i quadri sono sì presenti e rappresentano un riflesso della sua vita, ma non sono mai protagonisti delle scene, mentre queste arrivano a (con)fondersi coi suoi lavore.
L’attore Timothy Spall, che impersona Turner, complici le indicazioni di Leigh, lo rende un uomo quasi muto, che grugnisce contro una realtà che poco gli interessa, attratto solo dai suoi quadri che il suo talento spinge a dipingere, con sempre maggior ardimento nella ricerca della luce. Il sole, dirà Turner nel film, è Dio. Un Dio che in alcune scene è meravigliosamente rappresentato attraverso scorci della giornata del pittore, tramonti, albe e meravigliosi paesaggi con Turner sullo sfondo che cerca di catturarli sulla tela.
Voto: 7
Fulvio Caporale e Paolo Dallimonti