Scheda film
Regia, Soggetto e Sceneggiatura: Stéphane Robelin
Fotografia: Dominique Colin
Montaggio: Patrick Wilfert
Scenografie: David Bersanetti
Costumi: Jurgen Doering
Musiche: Jean-Philippe Verdin
Francia/Germania, 2011 – Commedia – Durata: 96′
Cast: Guy Bedos, Daniel Brühl, Geraldine Chaplin, Jane Fonda, Claude Rich, Pierre Richard, Bernard Malaka
Uscita: 29 novembre 2012
Distribuzione: Parthénos
Sale: 34
Cinque vecchietti, un badante e un funerale
La non più giovane Jeanne (Jane Fonda) sembra non aver affatto sconfitto quel tumore che stava provando a curarsi. Ma, dovendo pensare al marito Albert (Pierre Richard), la cui memoria comincia a fare un po’ cilecca, crede bene di buttare al secchio le ultime analisi non proprio rassicuranti. Suona strano, ma stanno entrambi invecchiando e con loro la coppia di amici Annie (Geraldine Chaplin) e Jean Colin (Guy Bedos), per non parlare dell’amico comune Claude (Blanchard), che sarà il primo a finire in ospedale a causa di un cuore malandato. Per evitare di finire in ospizio, decidono di andare a vivere tutti insieme, accettando la supervisione di un giovane studente, Dirk (Daniel Brühl), che sta appunto scrivendo la propria tesi di laurea in etnologia sulla popolazione anziana. La convivenza sarà occasione di confronti e bilanci, ma anche di scoperte e rivelazioni insospettate quanto inattese…
Al suo secondo lungometraggio (il primo, Real movie, è inedito da noi), Stéphane Robelin tenta la facile carta della commedia gerontofila, ma di lusso e per giunta con riserva. Il lusso è dato dal cast, che vanta tra le “vecchie glorie” innanzitutto una ritrovata Jane Fonda, una Geraldine Chapline semprevalida e, last but not least, un Pierre Richard, ancora attivo nel suo paese con una media di due-tre film l’anno, ma da tempo lontano dai nostri schermi per la pigrizia delle distribuzioni nazionali. La riserva è invece garantita dall’ottimo Daniel Brühl, poco più che trentenne promessa e conferma del cinema internazionale tra Tarantino e Ron Howard, che riesce a cavarsela egregiamente con il nutrito gruppo di attori agée nel ruolo del loro badante.
E se vivessimo tutti insieme? risulta estremamente gradevole nell’affrontare la tematica della vecchiaia attraverso il confronto intra-generazionale, con la scoperta di segreti che avrebbero fatto meglio a restare tali ed in mezzo a continui, aciduli battibecchi, e tramite quello inter-generazionale, ben esplicitato dalla presenza del giovane Dirk che in qualche modo cerca di capire quelli che per età potrebbero esser non tanto i suoi genitori quanto i nonni. Però, per la presenza di svariate tematiche, il film funziona a corrente alternata, brillando quando si propone come commedia sofisticata e degli equivoci, mostrando qualche opacità nel momento in cui diventa, anche se per poco, cancer-movie. Robelin è però pronto a salvare la frittata con un gusto tutto personale e “camp”, mediante piccoli dettagli come ad esempio la comparsa in scena di una bara rosa.
Non era complicato realizzare con quel popò di cast un’opera riuscita, ma neanche impresa scontata, che il regista francese, pur con qualche intoppo, alla fine porta a termine in maniera mai scontata quanto dignitosa.
RARO perché… è un piccolo film con grandi attori.
Voto: * * *
Paolo Dallimonti
Alcuni materiali del film:
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