Scheda film
Regia: Walter Salles
Soggetto: dal romanzo di Jack Kerouac
Sceneggiatura: Jose Rivera
Fotografia: Eric Gautier
Montaggio: François Gédigier
Scenografie: Carlos Conti
Costumi: Danny Glicker
Musiche: Gustavo Santaolalla
Suono: Cody Peterson, Patrick Rousseau
Francia/G.B./USA/Brasile, 2012 – Drammatico – Durata: 137′
Cast: Garrett Hedlund, Sam Riley, Kristen Stewart, Amy Adams, Steve Buscemi, Kirsten Dunst, Viggo Mortensen
Uscita: 11 ottobre 2012
Distribuzione: Medusa
In mezzo a una strada
Siamo alla fine degli anni quaranta. L’aspirante scrittore Sal Paradise (Sam Riley), alter-ego di Jack Kerouac, poco dopo la morte del padre conosce tramite amicizie comuni lo spregiudicato Dean Moriarty (Garrett Hedlund), nella realtà Neal Cassady, sposato con la giovanissima Marylou, alter-ego di LuAnne Henderson. I tre ragazzi, decisi a non restare impigliati nelle maglie delle regole della vita borghese, partono per un lungo viaggio lungo gli Stati Uniti che li porterà alla scoperta del mondo, grazie ad alcol, droghe ed ai numerosi incontri che faranno, ma anche e soprattutto di se stessi.
Non nuovo alla profanazione di fondamentali romanzi di formazione, dopo I diari della motocicletta del 2004 da “Latinoamericana” di Ernesto Che Guevara, Walter Salles – al cui Central do Brasil questa testata deve il proprio nome – stavolta si accanisce contro l’intoccabile “Sulla strada”, pietra miliare della Beat Generation, scritto da quel Jack Kerouac che insieme ad Allen Ginsberg (nella finzione letteraria e cinematografica Carlo Marx, interpretato da Tom Sturridge) e a William S. Burroughs (qui e nel romanzo Old Bull Lee, incarnato sullo schermo da Viggo Mortensen) ne fu uno dei profeti.
Per quanto il road-movie girato (che altro avrebbe potuto essere?!) sia sinonimo di libertà, Salles riesce alla fine ad ingabbiare invece che far esplodere la travolgente prosa dell’autore di “Big Sur”. Sarà per la voce fuori campo, che ormai sembra un’ancora quasi irrinunciabile per le trasposizioni su grande schermo dei romanzi, o per la scarsa ricerca di originali soluzioni visive o ancora per una sorta di reverenziale rispetto – pare ci siano voluti otto anni per la realizzazione di questo film – ma i fotogrammi, le scene e le sequenze impressionati su pellicola da Salles sembrano aver imprigionato fino a soffocarle le parole in libertà di Kerouac. Ed a salvare il risultato non basta la presenza come produttore di Francis Ford Coppola, che per lungo tempo ha inseguito la possibilità di dirigere il film (in bianco e nero e con interpreti sconosciuti) senza purtroppo riuscirvi, né un cast di facce notissime, che forse danneggiano ancor di più il film, legando personaggi senza volto e senza tempo ai loro bei visini.
Così le affascinanti pagine di ”Sulla Strada”, che consigliamo a quei pochi che non le avessero mai lette, sullo schermo perdono fascino e mordente, pur iniettate di ritmata musica jazz che fa da colonna sonora, facendo sembrare quel grido di libertà e ribellione che rappresentò il viaggio attraverso il cuore pulsante degli Stati Uniti una semplice quanto lunga scorribanda di ragazzetti svogliati.
Voto: * *½
Paolo Dallimonti