Scheda film
Regia: Francesca Comencini
Soggetto: Claudio Bigagli, Francesca Comencini, Giulia Calenda
Sceneggiatura: Francesca Comencini, Giulia Calenda, Davide Lantieri (collaborazione)
Fotografia: Luca Bigazzi
Montaggio: Massimo Fiocchi, Chiara Vullo
Scenografie: Paola Comencini
Costumi: Ursula Patzak
Musiche: Ratchev & Carratello
Suono: Alessandro Zanon, Alessandro Palmerini
Italia, 2012 – Drammatico – Durata: 90′
Cast: Roberto Infascelli, Filippo Scicchitano, Giulia Valentini, Antonio Zavatteri, Daniela Del Priore, Rocco Miglionico
Uscita: 4 ottobre 2012
Distribuzione: Lucky Red
Due coatti unici
È un giorno speciale per due ragazzi della periferia romana. Gina (Giulia Valentini), aspirante showgirl, andrà a trovare un onorevole che potrebbe aiutarla nella sua scalata al successo; Marco (Filippo Scicchitano), al suo primo giorno di lavoro, è l’autista che l’accompagnerà all’incontro. Ma l’agenda di un politico è sempre piena di impegni e l’udienza slitta ora dopo ora, tempo nel quale i due giovani si spostano via via dall’estremo della città al suo cuore pulsante, conoscendosi l’un l’altro, svelandosi man mano le bugie con cui inizialmente s’erano fatti scudo. Quando, a fine giornata, l’onorevole si ricorderà di Gina, tutto sembrerà crollare, ma le vite dei due ragazzi saranno inevitabilmente cambiate…
È spesso poco utile sottolineare come un’opera cinematografica tratta da una letteraria possa essere fedele, migliore o peggiore, poiché esse sono due forme d’arte distinte ed autonome, con pari ragione d’essere. Ma Un giorno speciale di Francesca Comincini, tratto da “Il cielo con un dito”, primo romanzo dell’attore, autore e regista Claudio Bigagli, merita un confronto con il libro cui è ispirato, dal quale purtroppo non può che uscire sconfitto. Infatti, utilizzandolo più che altro come traccia, la regista de Lo spazio bianco decide di tradire il testo, soprattutto nell’ultima parte, in favore di un lavoro sugli attori – pressoché due debuttanti, se non fosse per Scialla!, fortunato esordio di Scicchitano – mettendo nel racconto molto del loro, rinunciando così ad alcuni interessanti sviluppi dell’opera scritta. È vero che il romanzo può prendersi (ed in questo caso si è preso) molte più libertà espressive, indugiando ampiamente sull’incontro tra Gina e l’onorevole, dilungandosi notevolmente nella descrizione delle loro sciagurato amplesso, cosa che invece avrebbe fatto del film un porno, magari di quelli avvincenti della golden age, ma pur sempre un porno. Però la Comencini decide di deviare bruscamente da quei lidi, così a tre quarti la pellicola, dopo averci avvinto ed introdotto intimamente nelle vite dei due ragazzi, perde d’interesse ed anche di significato, sgonfiandosi e ripiegandosi su se stessa.
Ad esempio – e possiamo dirlo senza tema di spoiler – il personaggio dell’onorevole, che nel libro era molto più anziano e grottesco e faceva una brutta fine per mano di Gina, qui è ritratto assai più giovane e laido, quindi assai pericoloso, restando naturalmente impunito.
La conclusione della vicenda si fa così paradossalmente ancor più nera, decretando ugualmente la perdita dell’innocenza da parte dei due protagonisti, ma negando loro ogni possibilità di riscatto, benché al di fuori della legalità, facendoli così piegare all’ingresso nel sistema, battendo loro l’applauso di benvenuto. Solo un ultimo guizzo di Marco pare lasciare uno spiraglio aperto, che però le orecchie di Gina, ormai chiuse dallo schifo provato, sembrano ignorare.
Il road movie “urbano” della regista romana unisce attraverso un lungo filo d’asfalto percorso in auto la periferia al centro: parte dalle mura sinistramente multicolori dei caseggiati solitari del quartiere-dormitorio di Ponte di Nona, ritratte accuratamente nelle prime immagini di vita quotidiana che si risveglia al loro interno – dove i preparativi di Gina sembrano un mini-remake di Bellissima – per giungere al centro-città, quasi altrettanto colorato, ma con sfumature diverse, più leggere. E, in mezzo a note di (mal)costume nazionale filtrate da echi lontani e subliminali della Commedia all’italiana, vorrebbe anche legare le vite dei due giovani, apparentemente diversi, ma in fondo uguali, stretti da un destino comune, nato ai bordi di quella periferia dove i tram non vanno avanti più, dove l’aria è popolare ed è più facile sognare che guardare in faccia la realtà, come cantava qualcuno.
Voto: * *½
Paolo Dallimonti
Alcuni materiali del film:
Featurette – Francesca Comencini