Scheda film
Regia: Sergio Zanetti
Soggetto: Marco Giacinto D’aquino
Sceneggiatura: Marco Giacinto D’aquino, Lauro Chimenti, Paolo Tosti
Fotografia: Franco Cesare Zanetti
Montaggio: Giulio Borsieri
Scenografie e Costumi: Simona Paturzo
Musiche: Massimiliano Aresi
Suono: Oscar Topetti
Italia, 2011 – Commedia erotica – Durata: 90′
Cast: Lucia Centorame, Federica Grisanti, Marco Giacinto D’aquino, Anna Barbanera, Francesco Beraldi, Caterina Girgenti, Evelin Almonte
Uscita: 22 giugno 2012
Distribuzione: Excelsior Cinematografica
Sale: 6
Le tentazioni del dr. Matteo
Nella cornice di una seduta psicanalitica, un uomo racconta la sua storia. È Matteo Argento (Marco Giacinto D’aquino), un uomo d’affari che lascia la società in cui lavora a causa di divergenze e di idee non sempre ortodosse che da tempo portava avanti. Trasferitosi nella sua nuova casa in campagna dove inizia a trascorrere molto più tempo, fa la conoscenza approfondita dell’avvenente contadina Matilde (Lucia Centorame), la nuova ragazza delle pulizie, che risveglia in lui antiche fantasie ed ossessioni dal sapore feticista. Presto i due diventeranno amanti, ma quando la giovane donna morirà in conseguenza di un intervento chirurgico, l’uomo non si darà pace. Tornato a lavorare in un’altra impresa, non riuscirà a ritrovare la serenità nemmeno nelle grazie di Macrina (Federica Grisanti), la nuova segretaria, nella relazione con la quale continuerà a cercare l’amante perduta…
Ulteriore prova di Sergio Zanetti, stavolta basata su un soggetto del protagonista Marco Giacinto D’aquino che pure co-sceneggia, ricco di verosimili spunti autobiografici (di cui la produzione pare vantarsi!), Passioni riesce anche – impresa difficile! – ad essere ancora meno riuscito del precedente Il professore. Almeno lì Lucia Centorame, pur nello scarso livello della sua interpretazione, ma col corpo che la Natura le ha donato, teneva la scena, mentre qui è relegata in un ruolo importante, ma non principale, ed infatti, il suo personaggio e con esso il suo corpo a metà film esce di scena, pur restando nel ricordo duraturo ed incancellabile.
I difetti sono più o meno gli stessi dell’opera precedente: trama inesistente, attori improponibili e poco dotati che o ignorano la dizione o portano avanti la solita recitazione “da filodrammatica”, regia irrintracciabile ed (est)etica da soft-porno (stavolta c’è pure nel finale una scena di masturbazione appena fuori campo). Se non altro qua ci viene negato un po’ di turpiloquio, anche se D’aquino non ci risparmia una perla di economia “for dummies” in cui in poche parole, forte dei suoi reali studi nel settore, cerca di spiegarci – senza riuscirci affatto – che cosa sia il signoraggio bancario, assurgendo a novello Alfonso Luigi Marra – il talent-scout nientepopodimeno che di Sara Tommasi! – dei poveri.
E nella seconda parte la Grisanti riesce a non farci rimpiangere la Centorame, anche lei sia per scarsa abilità recitativa che – almeno quello! – per il notevole fisico esibito.
Al solo pensiero che Zanetti abbia nel cassetto un altro film già girato, il “thriller paranormale” Precognizioni, un brivido ci corre lungo la schiena e non certo per il genere della pellicola! Forse per fermare il regista ci vorrebbe, come dice Macrina a Matteo nell’ultima scena insieme, solo un esorcista…
RARO perché… è davvero un film senza arte né parte…
Voto: ***
Paolo Dallimonti