Scheda film
Regia: Baltasar Kormákur
Soggetto: Arnaldur Indriðason, Óskar Jónasson, autori del copione del film #Reykjavik Rotterdam
Sceneggiatura: Aaron Guzikowski
Fotografia: Barry Ackroyd
Montaggio: Elísabet Ronalds(dottir)
Scenografie: Tony Fanning
Costumi: Jenny Eagan
Musiche: Clinton Shorter
USA/G.B./Francia, 2012 – Thriller – Durata: 109′
Cast: Mark Wahlberg, Giovanni Ribisi, Kate Beckinsale,
Uscita: 25 luglio 2012
Distribuzione: Universal Pictures
Chris il contrabbandiere
Il giovane contrabbandiere Chris Farraday (Mark Wahlberg), entrato nella leggenda ormai da tempo, ma più o meno contemporaneamente uscito dal giro, si trova costretto a ritornare a delinquere per una questione famigliare: Andy (Caleb Landry Jones), il giovanissimo ed irrequieto fratello di sua moglie Kate (Beckinsale), beccato dalla guardia costiera, manda in fumo un affare al suo spietato boss Tim Briggs (uno straordinario Giovanni Ribisi). A Chris, con l’aiuto dell’amico di sempre Sebastian Abney (un dolente Ben Foster), per saldare il debito tocca ritornare sui suoi passi e scortare un carico di banconote false da New Orleans a Panama e ritorno. La posta in gioco è la sua stessa famiglia, che Briggs inizia ad insidiare per minacciarlo. Ma non tutto purtroppo è come sembra, né ogni cosa andrà come dovrebbe, poiché Chris potrebbe avere anche qualche nemico in più del previsto…
Il film, che ha lo stesso titolo dell’edizione statunitense di Luca il contrabbandiere girato da Fulci oltre trent’anni prima, è un curioso ibrido in salsa scandinava: remake di Reykjavík Rotterdam dell’islandese Óskar Jónasson, è diretto da Baltasar Kormákur, anch’egli islandese, già autore di 101 Reykjavík e dell’inedito da noi Jar City/Mýrin, nonché attore protagonista, nello stesso ruolo di Wahlberg, del modello originale.
Questa nuova versione è fin dall’inizio coinvolgente, portandoci immediatamente in mezzo al mare – sbattendoci così in faccia quello che sarà l’argomento, ossia il contrabbando – partendo in medias res con l’arrivo della guardia costiera ed accumulando eventi con l’agguato ai suoi danni da parte di Tim Briggs, facendoci immergere subito in una vicenda che non risparmierà colpi di scena e tensione, quasi sempre nel puro spirito della suspense hitchcockiana, pur truccando o coprendo le carte in più occasioni, soprattutto nel prefinale.
Circa dove andrà a parare la vicenda molto lo si intuisce facilmente e soprattutto non è difficile capire il doppio gioco di un personaggio in particolare, anche perché viene presto rivelato, ma la storia ha alcuni snodi decisamente imprevedibili, come il coinvolgimento della banda nella spettacolare rapina orchestrata da Gonzalo (Diego Luna) in quel di Panama o la neutralizzazione degli inseguitori da parte di Chris ed il relativo e vendicativo “incastro” del Capitano Camp (J. K. Simmons). La sceneggiatura di Aaron Guzikowski non lesina neanche gustose trovate, come il dipinto di Jason Pollock sottratto in territorio panamense e scambiato più volte lungo mezzo film per un banale telo o ancora il macchinoso e sorprendente nascondiglio finale del bottino.
Tutto intento a far virare la sua opera nelle ultime scene verso il torbido e dolente dramma shakespeariano, Kormákur – o la produzione suo malgrado – arriva ad abusare un po’ troppo dell’incredulità dello spettatore, riponendo le chiavi della salvezza della bella e brava Beckinsale in un telefono cellulare maldestramente non gettato alle ortiche.
Ma, fatta salva questa e qualche altra ingenuità, Contraband ne viene fuori come un efficiente e godibile thriller ad alto tasso adrenalinico, molto aiutato dalle brillanti interpretazioni di tutti i suoi attori e pronto a rinfrescare con la sua alta tensione il cuore di un’altra afosa estate.
Voto: * * *
Paolo Dallimonti