Scheda film

Regia e Soggetto: Saverio Di Biagio
Sceneggiatura: Saverio di Biagio, con la collaborazione di Beba Slijepcevic e con l’aiuto di Massimo De Pascale
Fotografia: Francesco Di Giacomo
Montaggio: Marco Spoletini
Scenografie: Andrea Audino
Costumi: Ilaria Albanese
Musiche: Francesco Cerasi
Suono in presa diretta: Alessandro Cerasi
Italia, 2011 – Commedia – Durata: 99′
Cast: Michele Albahique, Greta Scarano, Aylin Prandi, Primo Reggiani, Giorgio Colangeli, Pietro Sermonti, Michele Riondino
Uscita: 27 giugno 2012
Distribuzione: Fandango

 E se non sarà sereno si rasserenerà…

Diego (Michele Alahique) e Cinzia (Greta Scarano) sono due giovani della periferia romana in procinto di sposarsi. Tra i giri per l’acquisto della camera da letto, i sopralluoghi per il pranzo ed i colloqui con l’amico d’infanzia ora sacerdote Don Franco (Michele Riondino), i preparativi trascorrono in serenità. Lui, operaio edile, un giorno per fare un piacere al suo datore di lavoro Carlo (Pietro Sermonti), si reca in centro, a casa della nipote Viola (Aylin Prandi) che ha bisogno di sistemare il proprio appartamento. Tra i due è un maledetto colpo di fulmine: per Diego quella ragazza artistoide, di una differente estrazione sociale e pure un po’ spregiudicata è una novità, una boccata d’aria fresca rispetto alla routine, per quanto piacevole, già instauratasi con Cinzia. Il giovane porta avanti le due storie in parallelo, mentre qualche dubbio sul proprio futuro comincia ad affiorare. Ma il destino è come sempre in agguato…
Da anni nell’ambiente cinematografico, come sceneggiatore, regista di seconde unità e di videoclip, Saverio Di Biagio debutta nel lungometraggio con un copione finalista nel 2004 al Premio Solinas nella sezione Leo Benvenuti, grazie anche all’apporto co-produttivo dell’attore Valerio Mastandrea. Per sua stessa dichiarazione, Di Biagio vuole raccontare i margini della capitale proprio “come Robert Guédiguian è riuscito a raccontare Marsiglia”, girando così un film dicotomico, sempre diviso tra due piani: una coppia, maschio e femmina; la borgata ed il centro città; un lavoro duro, ma onesto e l’alternativa dell’illegalità; il proletario ed il padrone; il pubblico ed il privato; la vita normale e l’eccentricità; il matrimonio insieme alla fedeltà ed il tradimento. Intrecciando in molteplici direzioni questi binari, il risultato è una gradevole commedia, fresca grazie anche ai giovani e bravi interpreti, senza dimenticare “vecchie” glorie come Antonella Attili, Giorgio Colangeli e Paola Tiziana Cruciani.
E sono proprio gli attori – seguiti attraverso “pochi primi piani per raccontare le emozioni e lunghi piani sequenza per confondersi col tempo reale” – ad alzare il livello di questo film, comunque non più che “carino”, tra i quali emerge una Aylin Prandi mai così bella e brava, capace di recitare, al di là del suo italiano sgraziato, anche solo con gli occhi, come nella scena in cui il suo personaggio viene raggiunto e “punito” dalla promessa sposa Cinzia ed in quella, successiva, nella quale Diego va a trovarla, ma lei non lo fa entrare, chiudendogli la porta in faccia e nascondendosi dietro ad essa a piangere.
Una specie di Dramma della gelosia al contrario, riveduto e corretto, aggiornato ai nostri famigerati anni dieci.

Voto: * * *

Paolo Dallimonti