Scheda film

(Tr. Lett.: Gli albergatori)
Regia, Soggetto, Sceneggiatura e Montaggio: Ti West
Fotografia: Eliot Rockett
Scenografie: Jade Healey
Costumi: Liz Vastola
Musiche: Jeff Grace
USA, 2011 – Horror – Durata: 101‘
Cast: Sara Paxton, Pat Healy, Kely McGillis, Alison Bartlett, Jake Ryan, Lena Dunham, George Riddle
Uscita nel paese d’origine: 3 febbraio 2012 / 30 Dicembre 2011 (VOD)

 Asma letale

Lo Yankee Pedlar Inn è un vecchio albergo, prossimo alla chiusura, alla cui reception lavorano per gli ultimi giorni gli annoiati Claire (Sara Paxton) e Luke (Pat Healy). Sull’edificio gravano antiche ed oscure leggende, che i due ragazzi, veri e propri cacciatori di fantasmi, raccontano ed alimentano attraverso un sito web dedicato. La più famosa è quella di Madeline O’Malley, una donna che si uccise molti anni prima quando il marito l’abbandonò durante la loro Luna di Miele. Pochi altri i clienti dell’albergo, tra cui l’ex attrice Leanne Rease-Jones (Kelly McGillis), ora attiva come medium. Sarà lei a prevedere la pericolosa situazione che sembra minacciare Claire e che si aggraverà con l’arrivo di un misterioso vecchio, il quale chiederà fermamente una stanza in particolare. Ma l’attrazione della ragazza per l’edificio ed i suoi segreti, malgrado gli avvertimenti della veggente, rischierà – insieme alla sua asma – di esserle fatale…
Ti West, non nuovo all’horror dopo Cabin fever 2: Spring fever e The house of the devil, gira un’opera molto meditata e sentita, quasi di vecchio stampo, divisa in tre capitoli più un epilogo, introdotti da didascalie come quelle di un tempo. La lentezza con cui conduce la prima parte, spruzzandola di umorismo, profuma di giallo all’inglese alla Agatha Christie, con quelle poche note di pianoforte messe lì a sottolineare piccole incongruenze e minime variazioni nella narrazione. Ma questa costruzione ha fondamentalmente un unico scopo: oltre ovviamente a prendere la rincorsa per gli orrori finali, mira a farci identificare pienamente con la povera protagonista Claire, mostrandoci la sua goffaggine nel gettare la spazzatura, la sua tenerezza e la fragilità. Cosicché quando le sue visioni prenderanno il sopravvento saremo lì con lei a tremare e morire di paura.
Ti West inoltre gioca moltissimo con gli stilemi dell’horror, divertendosi a spaventare fin dall’inizio la sua protagonista – e noi con lei – tramite uno scherzo stupido, ma efficace, cosicché quando un lenzuolo si solleverà nella sua camera, saremo i primi a riderne, per poi saltare sulla poltrona appena rivelerà il suo inatteso e mostruoso contenuto. E di nuovo tornerà a far alzare un altro telo bianco, dopo averci agganciato con lo spavento, stavolta però ponendovi sotto Claire intenta a prendere in giro Luke.
Anche nella prima parte, apparentemente più debole, l’attenzione dello spettatore è tenuta alta con piccoli accorgimenti, in particolare con dosi minimali, ma efficaci di spavento, manipolando le regole della suspense hitchcockiana – non si sa più bene chi veda cosa – ma tenendo ben presenti quelle del racconto cechoviano: se uno spray per l’asma viene più volte mostrato mentre viene usato, arriverà sicuramente un momento del bisogno in cui non sarà esattamente a portata di mano del suo utilizzatore.
Inutile dire che i continui e studiati movimenti di macchina lungo l’albergo, che rimandano inevitabilmente al Kubrick di Shining, per affinità di luoghi e tematiche, sarebbero vacui senza una protagonista insostituibile come la giovanissima e bellissima attrice e cantante Sara Paxton, i cui occhi chiari sono un perfetto punto di contatto e confine con l’aldilà. E come trascurare il ritorno di un’invecchiatissima Kelly McGillis, nel ruolo marginale, ma fondamentale della medium?
Quando poi alla fine tutti i pezzi del puzzle si ricompongono e tutto sommato le vicende sembrano spiegarsi razionalmente, ecco che un ultimo carrello ci conduce nella stanza occupata da Claire, per arrestarsi in una lunga inquadratura con sorpresa, che riecheggia una delle trovate dell’inizio, lanciando un’ultima spruzzata di soprannaturale.
Un’opera da non perdere, anche se – per lunghezza e genere – forse non è per tutti. Con i suoi pochi personaggi e l’ambientazione in interni, è un film da camera… d’albergo.
Rarissimo perché… è un horror molto lento, che però ripaga ampiamente l’attenzione che richiede.
Note: il film ha avuto una prima distribuzione nel proprio paese in Video On Demand dal 30 Dicembre 2011, successivamente ha avuto un’uscita limitata in sala; in Italia non è MAI uscito; il DVD internazionale può essere acquistato QUI.

Voto: * * *½

Paolo Dallimonti