Scheda film

Regia, Soggetto, Sceneggiatura, Montaggio e Musiche: Michele Pastrello
Fotografia: Mattia Gri
Trucco: Daniele Serio
Italia, 2012 – Horror – Durata: 22′
Cast: Mariasole Michielin, Isacco Tognon, Michela Virago, Alessandro Serio, Marzio Dias
Uscita nel paese d’origine: —

CORTOMETRAGGIO

 Il cinema di Pastrello si nutre del presente

Michele Pastrello continua a farsi promotore di un genere quanto mai attuale. È infatti nei periodi di crisi che l’horror raggiunge il suo apice, quando cioè la realtà genera mostri talmente spaventosi che il cinema non può che riflettere attraverso una pregnante allegoria. Una sorta di sfogo catartico per esprimere la rabbia e la frustrazione di chi rischia di restare impantanato nel magma, tutt’altro che rassicurante, della quotidianità. Come nei suoi precedenti lavori, però, Pastrello non si accontenta di ricalcare i modelli del genere; non si limita quindi a riproporre situazioni classiche spruzzandole di contemporaneità. Il suo è infatti un cinema che si nutre del presente e che trova nel presente il suo punto di arrivo. Un horror che si può quindi definire sociale. L’approccio di InHumane Resources unisce le modalità imposte dai format più diffusi (in origine fu Il grande fratello e torna alla mente il caustico lungometraggio Contenders – Serie 7) con il disagio di chi deve lottare ogni giorno per un’ipotesi di lavoro dignitosa. “Ne resterà soltanto uno” era il profetico slogan di Highlander. Senza ambire all’immortalità, ma solo per sopravvivere nella giungla del precariato, alcuni ragazzi si ritrovano quindi in un non luogo post-industriale per affrontare una lotta violenta e senza esclusione di colpi. Raccontare di più sarebbe togliere piacere allo spettatore. Più che altro è interessante soffermarsi su come Pastrello tesse la sua tela cinematografica: assenza di premesse, dialoghi più che essenziali, azione incessante tesa e compatta, grande cura per l’impatto visivo, quindi ricerca del bello nella composizione di ogni inquadratura, e massima attenzione a suoni e musiche. Una forma ormai riconoscibile, divenuta perciò stile, che attinge a ciò che è entrato nell’immaginario collettivo per rielaborarlo in modo personale e più che mai attuale. Se qualcosa si può rimproverare al corto è quello di giocare fin da subito, a partire dal titolo ad effetto, a carte abbastanza scoperte, limitando le possibili sorprese dei risvolti narrativi, per cui il gioco al massacro con sorpresa finale diventa tutto sommato prevedibile (anche se più nelle dinamiche che negli esiti). Ciò che risulta peculiare è però l’abilità di Pastrello nel dare concretezza alla sua visione. Un talento per l’immagine che sfrutta al meglio il budget risicato e raggiunge il suo apice nella capacità, già evidente a partire dal suo corto di esordio Nella mia mente, di creare un’atmosfera perturbante. Il passo successivo non può che essere la dimensione lunga, banco di prova a cui attendiamo il giovane regista veneto con grande fiducia.

RARISSIMO perché… è un corto, di che stupirsi?

Note: lo short-film può essere visto gratuitamente QUI.

Luca Baroncini