Scheda film
(Tr. Lett.: Burro)
Regia: Jim Field Smith
Soggetto e Sceneggiatura: Jason Micalief
Fotografia: Jim Denault
Montaggio: Matt Garner, Dan Schalk
Scenografie: Tony Fanning
Costumi: Susie DeSanto
Musiche: Matt Messina
USA, 2011 – Commedia – Durata: 91′
Cast: Jennifer Garner, Yara Shahidi, Ty Burrell, Olivia Wilde, Hugh Jackman, Ashley Greene, Alicia Silverstone
Uscita nel paese d’origine: 5 ottobre 2012
Stasera mi burro
In una piccola cittadina del Midwest si svolge una singolare competizione che solo gli statunitensi, come popolo di un paese dalle mille opportunità, avrebbero potuto concepire: la gara delle sculture di burro. Il campione in carica Bob Pickler (Ty Burrell, il cui nomre almeno in italiano suona come “in nomen, omen”) sta mollando, anche su istigazione della Federazione Nazionale, ma la moglie Laura (un’irresistibile Jennifer Garner), assetata di fama e potere, non vuole saperne. Nel frattempo la piccola Destiny (Yara Shahidi) – altro “in nomen, omen”, come personaggio – piccola orfana di colore appena adottata dalla famiglia Emmet, scopre di avere una vera e propria vocazione per scolpire il candido derivato del latte. Insieme alla spogliarellista Brooke Swinkowski (Olivia Wilde, che passa dal latex di Tron – Legacy a quello delle dive dei night-club), che ha un conto in sospeso con la famiglia Pickler, ed alla “scema del villaggio” Carol-Ann Stevenson (Kristen Schaal), la donna e la bambina si sfideranno per le selezioni locali al campionato nazionale di sculture. Sarà una lotta all’ultimo… latte!
Con un argomento estremamente originale (ed impensato!), a dispetto della materia utilizzata per le artistiche creazioni ed in tragicomico contrasto con essa, Butter svela le acidule tensioni che permeano la provincia americana, potenziale incubatrice per aspiranti serial-killer non proprio in erba – si pensi alla macabra scultura dell’attentato di Dallas – dove una banale quisquilia si trasforma in un pretesto per sfogare i più bassi istinti e le più torve ambizioni. Sesso e potere si confermano anche qui il principale motore delle umane vicende, tra donne disposte a tutto e uomini fresconi che si lasciano sfruttare senza battere ciglio, cui fanno da contraltare fanciulle decise, al limite della strafottenza, ma cento volte migliori degli adulti. Senza trascurare che il burro è un derivato del latte e che il latte (materno) è prodotto dalle donne, che qui sono protagoniste assolute
Il film di Jim Field Smith, su un copione di Jason Micalief, in un contesto altmaniano dispensa risate amarognole, sgorganti dalla stupidità degli uomini (e delle donne), con gag ben riuscite, come le opere di Laura, tanto belle quanto vuote, o la scena dell’iscrizione alla competizione che, attraverso il passaggio delle contendenti attraverso le fasce delimitanti le file descrive perfettamente le quattro figure femminili: Laura segue pedissequamente l’intero percorso, in questo scimmiottata subito dopo dalla sgraziata e goffa Carol-Ann (cambiando così siginficato allo stile della precedente), mentre Destiny, piccola com’è, giustamente ci si infila sotto ed infine la prorompente Brooke fa saltare direttamente i nastri al suo passaggio. Attori noti ed in ottima forma completano ed impreziosiscono una pellicola riuscita, il cui finale, apparentemente fin troppo buonista, suona sinistro ed ambiguo, subito seguito dall’ultima scena (che era stata anche la prima), in cui le ambizioni dell’inarrestabile sig.ra Prickle sembrano non avere pace.
Rarissimo perché… perfido ritratto agrodolce della provincia americana, non è detto che non abbia una distribuzione anche qui da noi.
Note: il film, passato anche al Festival del Film di Roma 2011, non è MAI uscito in sala.
Paolo Dallimonti