Scheda film
Regia: Cesare Fragnelli
Soggetto e Sceneggiatura: Alessandra Recchia, Cesare Fragnelli
Fotografia: Andrea Locatelli
Montaggio: Beatrice Corti
Scenografie: Valentina Scalia
Costumi: Consuelo Tarantino, Grazia Nigri
Musiche: Nicola Masciullo
Italia, 2011 – Commedia – Durata: 90′
Cast: Alessandro Intini, Alberto Galetti, Giulia Steigerwalt, Nicola Nocella, Mario Claudio Recchia, Micol Olivieri, Davide Donatiello
Uscita: 30 settembre 2011
Distribuzione: Microcinema
Sale: 27
Ultima estate ad Otranto
Non era bastato L’ultima estate di Eleonora Giorgi, che già dal titolo faceva sperare bene, e neanche Piazza Giochi di Marco Costa, l’inedito Dance for life di Francesco Mazza o ancora Diciottanni – Il mondo ai miei piedi di Elisabetta Rocchetti: a dire la (speriamo) ultima parola sull’universo giovanile odierno arriva Oltre il mare, diretto dall’esordiente nel lungometraggio Cesare Fragnelli.
Nato dalla reale e sentita volontà di raccontare il caleidoscopico mondo degli attuali ventenni, il film lo fa attraverso un gruppetto di giovani pugliesi che vanno in vacanza in campeggio ad Otranto. Cinque ragazzi e tre ragazze, tutti studenti universitari e amici dall’infanzia, più tre fanciulle figlie di emigrati venute dall’Inghilterra a fomentare la produzione ormonale dei maschietti, vivranno un’estate intensa, con poche regole e molta voglia di divertirsi, tra vecchi amori che finiscono e nuovi che nascono, tra eccessi poi riconosciuti come tali e desiderio di trasgredire, come se quella stagione fosse davvero l’ultima. Ma per qualcuno sarà così…
Non che i predecessori, a parte la Rocchetti, avessero rivelato chissà quali verità, ma questo Oltre il mare arriva davvero fuori tempo massimo, con una così storia banale e scontata che neanche i coetanei dei protagonisti riusciranno ad apprezzare. Se da una parte, come rivelò l’esperimento Vedozero di Andrea Caccia, questa è una generazione che ha davvero poco da dire, dall’altra le idee del regista Fragnelli e della co-sceneggiatrice Recchia sono realmente scarse, ricorrendo ad esempio ad una gratuita scena lesbo esibita senza pudori ma anche senza motivo, tanto che lo spettatore fatica anche ad indentificarne le protagoniste. Alle storie dei ragazzi si mescolano poi come riempitivo quelle di alcuni adulti, loro genitori, che, come al solito, sembrano peggio dei più giovani. Anche la tragedia finale, in una pellicola che non riesce a decidersi tra i toni da commedia e quelli drammatici, risulta insensata e maldestra come soluzione, affondando l’intera operazione.
Dispiace solo vedere bravi attori affermati come Paolo Sassanelli, mostri sacri quali Cosimo Cinieri o ancora una giovane promessa come Nicola Nocella – che passa qui in un solo film da aspirante John Belushi italiano ad erede del caratterista corregionale Lucio Montanaro (La dottoressa del distretto militare, La liceale al mare con l’amica di papà, L’Allenatore nel pallone 2) – sprecati in un film goffo e malriuscito come questo.
Raro perché… basta film vuoti e finto-giovanilisti!
Voto: *½
Paolo Dallimonti