Scheda film
Regia: Rocco Mortelliti
Soggetto e Sceneggiatura: Rocco Mortelliti, Maurizio Nichetti, Andrea Camilleri
Fotografia: Tommaso Borgstrom
Montaggio: Marzia Mete
Scenografie: Biagio Fersini
Costumi: Paola Marchesin
Musiche: Paola Ghigo
Italia, 2010 – Commedia – Durata: 98′
Cast: Neri Marcorè, Nino Frassica, Maurizio Casagrande, Flavio Bucci, Gilberto Idonea, Simona Marchini, Roberto Herlitzka
Uscita: 24 febbraio 2012
Distribuzione: Emme Cinematografica
Sale: 21
L’invenzione dell’onore
Dopo più di un anno dalla sua presentazione come evento speciale alla Festa del Film di Roma 2010, destinato a disperdersi nei meandri della nostra distribuzione, approda finalmente in sala per Emme Cinematografica La scomparsa di Patò di Rocco Mortelliti, tratto dal romanzo omonimo di Andrea Camilleri, di cui il regista è anche il genero.
La storia, ambientata sul finire dell’ottocento, nell’ormai celebre e immaginario paesino di Vigàta, è quella del “povero” Patò (Neri Marcorè) sparito durante una sacra rappresentazione in occasione del venerdì santo, mentre vestiva i panni di Giuda morto impiccato.
“Murì Patò o s’ammucciò?” – Patò è morto o s’è nascosto? – questo è il dubbio che divide gli abitanti del piccolo agglomerato urbano siciliano, esistente solo sulla carta stampata e nella fantasia dello scrittore. L’ex direttore della banca locale, in barba a moglie, mafia, raccomandazioni e quant’altro, svanendo nel nulla, scatena un vero putiferio che solo il delegato di Pubblica Sicurezza Ernesto Bellavia (Antonio Casagrande) ed il maresciallo dei Carabinieri Paolo Giummaro (Nino Frassica), pur entrando ripetutamente in conflitto, riusciranno dopo molte traversie a risolvere.
Il film è il primo dello scrittore siciliano ad essere adattato per il grande schermo – con la curiosa collaborazione di Maurizio Nichetti – anche se la differenza (col piccolo) a tratti non sembra avvertirsi, malgrado diverse ed originali trovate di messinscena. Sarà per il cast, pur molto ben assortito, ma di derivazione ampiamente televisiva, sarà il pensiero al Montalbano di Zingaretti o sarà il corto respiro di una vicenda tutta locale, ma il risultato raramente riesce a conquistare quella dimensione cinematografica che tanto i suoi realizzatori avrebbero desiderato.
Il punto forte dell’opera(zione) si rintraccia inequivocabilmente nella storia – anche se, trattandosi di Camilleri, c’era da aspettarselo – mentre per il resto la regia di Mortelliti risulta un po’ ridondante nel voler mettere ad ogni costo inserti di sicilianità barocca, con forzosi siparietti che richiamano il carosello dei primordi della TV. Gli attori, tutti rigorosamente siciliani, eccetto Marcorè, Maurizio Casagrande e pochi altri, sono un altro elemento valido, aiutando a rendere plausibile e digeribile l’intera vicenda.
RARO perché… è un film stuzzicante nelle premesse, ma più convenzionale nei risultati.
Voto: * * *
Paolo Dallimonti e Chiara Nucera