Scheda film

Regia, Soggetto, Sceneggiatura e Montaggio: Antonio Campos
Fotografia: Jody Lee Lipes
Scenografie: Kris Moran
Costumi: Catherine Akana
USA, 2008 – Drammatico – Durata: 106‘
Cast: Ezra Miller, Jeremy Allen White, Emory Cohen, Michael Stuhlbarg, Addison Timlin, David Costabile, Rosemarie Dewirt
Uscita: 26 febbraio 2010
Distribuzione: Bolero Film

Sale: 6

 La morte in-diretta

Un inizio tipo Paperissima, con una serie di filmati in stile YouTube anche di una certa violenza, compresa l’impiccagione di Saddam Hussein. Si finisce su una giovane aspirante pornostar, protagonista di un filmato in un sito guardato dall’introverso protagonista Robert (Ezra Miller), attratto dalla videoripresa e dal porno online. Queste le prime immagini di Afterschool, esordio del ventiquattrenne regista newyorkese Antonio Campos.
Le vicende proseguono con l’accidentale ripresa da parte di Robert della morte di due gemelle, sue compagne di scuola, assistendo alla quale in verità non fa granché per evitarla: gli spirano tra le braccia, sotto il suo sguardo al tempo stesso sconvolto ma attonito, in un lago di sangue. Riceve così dal preside l’incarico di girare un video su di loro che possa aiutare tutti nell’elaborazione del lutto. Ma questo si rivela subito controproducente per la sua debole psiche, tant’è che arriverà a sospettare di tutti: della sua prima fidanzatina, con la quale avrà la prima esperienza sessuale, del suo compagno di stanza, perfino di se stesso, come nell’enigmatico finale in cui, a sorpresa, anche Robert è ripreso a sua insaputa da una telecamera.
Campos, con un occhio al Van Sant delle origini, sceglie uno stile registico e di ripresa programmaticamente secco, radicale, quasi sperimentale: macchina da presa fissa, anche perché spesso è tesa ad imitare la stessa inquadratura della telecamera del protagonista, ed attori lasciati liberi davanti ad essa. Il suo intento è quello di analizzare l’assuefazione delle nuove generazioni alla violenza, fruita principalmente attraverso internet, ma raccolta anche dalla miriade di telecamere a disposizione tra cellulari, minuscole macchine fotografiche e webcam, e la conseguente continua ricerca di emozioni forti che li porta poi a restare quasi indifferenti ed impotenti di fronte alla crudezza dei fatti reali. Il risultato paga però lo scotto della freddezza dello stile adottato, senza riuscire a coinvolgere e convincere lo spettatore.
Il film, che si chiude su un’ironica ninna nanna di Brahms, è passato a numerosi festival, tra cui la sezione “Un certain regard” di Cannes 2008.
Campos infine ha avuto a dichiarare: “Il mio unico sogno è che lo spettatore riesca ad entrare nello spirito di Afterschool con una visione aperta e se ne allontani con una serie di interrogativi sul mondo e sulla natura di questo ragazzo”.
Raro perché… è un piccolo film indipendente quasi sperimentale.

Voto: * *½

Paolo Dallimonti