Scheda film
Regia: Luca Miniero
Soggetto e Sceneggiatura: Luca Miniero, Fabio Bonifacci
Fotografia: Paolo Carnera
Montaggio: Valentina Mariani
Scenografie: Paola Comencini
Costumi: Eleonora Rella
Musiche: Umberto Scipione
Italia, 2012 – Commedia – Durata: 112′
Cast: Claudio Bisio, Alessandro Siani, Valentina Lodovini, Angela Finocchiaro, Paolo Rossi, Nando Paone, Giacomo Rizzo
Uscita: 18 gennaio 2012
Distribuzione: Medusa
Il postino suona sempre due volte
Dopo il successo, in parte anche inaspettato, del gradevole Benvenuti al Sud, remake fotocopia di Giù al Nord di Dany Boon, poco più di un anno dopo ecco arrivare sui nostri schermi il seguito tutto italiano del film di Miniero. Se il regista/attore francese si era fermato al primo capitolo, la lungimiranza italica ha ben pensato, in nome della crisi economica ingravescente che ha innescato nel pubblico la voglia di commedie, di bissare l’operazione. Perciò stesso regista e medesimi, con qualche aggiunta, come Paolo Rossi, nel ruolo di un dirigente di Poste Italiane megalomane.
Com’è facilmente intuibile dal titolo, stavolta Alberto Colombo (Claudio Bisio) è tornato nella sua nebbiosa Milano, mentre a spostarsi sarà Mattia (Alessandro Siani). In rotta con la sua bella Maria (Valentina Lodovini), che gli chiede di crescere per lei e per loro figlio, fa la sparata di chiedere il trasferimento a Pordenone. Preoccupati per lui, i due amici e colleghi Costabile grande (Giacomo Rizzo) e piccolo (Nando Paone), contattano immediatamente l’ex capo ufficio meneghino per farlo arrivare al massimo nel capoluogo lombardo. Suo malgrado Mattia si ritroverà così a Milano, ospite di Alberto, stavolta impegnato a districarsi tra moglie, suocera, figlio ed un nuovo capo che ha in mente un insostenibile progetto volto a migliorare l’efficienza dei suoi lavoratori.
Purtroppo questo secondo capitolo, nato in totale indipendenza dal primo, basandosi su soggetto e sceneggiatura originali dello stesso Miniero e di Fabio Bonifacci, si dimostra lontano anni luce dal suo predecessore, risultando troppo studiato a tavolino, anche se senza eccessivo impegno. Innanzitutto il contesto “sudista” già sulla carta è molto più promettente (e divertente) di quello “nordista”, tanto quanto l’inserimento di un personaggio “alto” suona stridente e perciò comico se inserito in un ambiente “basso”, ma mai il contrario, come il “Marziano a Roma” di Flaiano, il quale mai si sarebbe sognato un “Romano su Marte”. La solida struttura ideata da Dany Boon si prestava poi come robusta garanzia, tanto da riprodurne la quasi totalità delle situazioni, lasciando sbigottito chiunque al confronto. Infine l’obiettivo di dilatare la commedia fino a quasi due ore di durata, con così scarse premesse, fa sì che il film, dopo un inizio promettente, intorno alla metà già mostri la corda, costringendo i suoi autori alla ricerca di situazioni trite e ritrite (la suocera Erminia, sempre interpretata dalla Finocchiaro, la reiterazione della crisi di coppia, lo scambio di ruoli tra Mattia ed Alberto) e la riproposizione di meccanismi già visti nel primo episodio, qui ribaltati ed amplificati.
Perciò se pure Benvenuti al Sud non era certo un capolavoro, ma riusciva a godere di una certa freschezza, per quanto non originale ma mutuata dal modello d’oltralpe, questo suo sequel, pur se almeno nella prima settimana non lascerà certamente indifferente il botteghino, cerca di sfruttarne vanamente il successo, afflosciandosi presto sotto il peso di un’impresa legittima, ma nient’affatto riuscita.
Curiosità: sui titoli di coda, mentre la cantante Emma Marrone canta una sua personale versione di “Volare”, i protagonisti esibiscono il copione di un fantomatico ed ironico “Benvenuti ad Est”, che, ci auguriamo, resti solo nella fantasia degli autori.
Voto: * *½
Paolo Dallimonti